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I segreti di Internet

"X"

Quando il "Tutto" è ancora "Poco"

Elon Musk

Nel bel mezzo del tormentone “compro Twitter - non lo compro più - ma sì lo compro di nuovo” Elon Musk, incredibile ma vero, è persino riuscito a guardare oltre Twitter ...senza nemmeno esser certo se a breve il social media dei cinguettii sarà suo oppure no.

Il Ceo di Tesla ha infatti annunciato un nuovo progetto: “X”, un’applicazione che, come da suo stile poco propenso al volo rasoterra, definisce “di tutto” ...senza ovviamente specificare però a cosa questo “tutto” si riferisca. “Tutto”, a voler pensare in grande, potrebbe effettivamente riferirsi a “tutto” nel vero senso del termine, ovvero a tutto, ma proprio tutto, quello che esiste nel mondo. Non dimentichiamo infatti che alla domanda “ma che cosa posso trovare su Internet?” la risposta non può che essere una: “tutto”. Quindi non stupiamoci troppo se nell'immediato futuro vi sarà un'applicazione con la quale sia possibile fare, per l'appunto, proprio di tutto ...e perché no, di più.

Può anche darsi il caso che Musk abbia maturato l'intenzione di dare una svolta a quella che è la concezione delle applicazioni che ha sempre trovato terreno fertile in Occidente. Non dimentichiamo infatti che qui da noi vi è uno stile delle applicazioni concentrato su immediata intuitività e funzionalità. La lezione ce l'aveva data a suo tempo Steve Jobs, il quale amava sostenere (e come non essere d'accordo con lui) che less is more ...stile di vita e di pensiero ancor prima che slogan commerciale che può tranquillamente essere tradotto con “là dove c'è di meno, c'è di più”. Non so quanti di voi abbiano mai visto una tipica applicazione orientale (Cina, Corea e Giappone in testa), ma c'è davvero da restare basiti dal numero di funzioni e attività che permette all'utente. Probabilmente la cancelleremmo dall'iPhone ancor prima di cercare di capire come funzioni.

Facciamo l'esempio di una normalissima nostra applicazione: quella che ci fornisce gli orari del treno. Che cosa ci troveremmo? Ovvio, gli orari del treno. In un'applicazione invece degli orari del treno giapponese, ci troveremo, oltre agli orari del treno, centinaia di altre funzioni che nulla hanno a che vedere con il trasporto su rotaia: da come si prepara il caffè a come ci si trucca per uscire la sera, da che tempo farà domani, alle scommesse sul campionato di calcio. E' forse possibile che Musk voglia invertire il trend e portare anche alle nostre latitudini un'applicazione nella quale perderci letteralmente tra le 1000 funzioni messe a disposizione? Sia come sia, la sua nuova avventura prenderà comunque il via dall’acquisto stesso di Twitter che il magnate, come sopra ricordato, sembra di nuovo intenzionato a portare avanti.

L’operazione, scrive lo stesso Musk proprio sul suo profilo Twitter, servirà da “acceleratore” per X, con una tempistica prevista “entro tre e cinque anni”. Ma, torniamo a porci la domanda di prima: che cosa sappiamo su X? Da tempo Musk punta alla creazione di una sorta di “super-app”, sul modello della cinese WeChat. Ne aveva parlato lo scorso giugno, incontrando i dipendenti di Twitter, ai quali aveva spiegato di avere intenzione di lavorare a un’unica applicazione che dovrebbe incorporare in sé altre singole applicazioni. L’acquisto di Twitter da parte di Musk dovrebbe quindi essere il primo passo verso un’iniziativa più grande. Bisogna innanzi tutto vedere come finirà la querelle tra l’imprenditore e il social media. Pochi giorni fa Musk è tornato sui suoi passi e ha proposto di acquistare Twitter al prezzo di 54,20 dollari ad azione ...44 miliardi di dollari in totale. La cifra è la stessa messa sul tavolo lo scorso aprile, prima che la situazione prendesse una piega inaspettata.

A luglio, ad accordo già siglato da mesi, il patron di Tesla aveva fatto dietrofront, accusando Twitter di non aver fornito dati veritieri sul numero di account di utenti falsi (troppi secondo Musk per il prezzo pattuito). La compagnia gli aveva subito fatto causa per costringerlo ad andare avanti con l’operazione, sostenendo che la questione dei profili falsi fosse solo un modo per scappare da un accordo per cui aveva perso interesse economico. Musk aveva quindi fatto a sua volta causa al social media, e il caso è montato sino a diventare la causa tra privati più costosa di sempre. Resta oggi l'attesa per quel che sarà “X”, e i maligni già insinuano che se Musk diventerà il padrone di Twitter allora X sarà “tutto” ...in caso contrario è altamente probabile che sarà “niente”.

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