cerca

L'editoriale del direttore

Vercelli: il 2026 sarà decisivo

Non solo Pnrr, ma anche attenzione a sociale, Università e cittadini

Vercelli 2026

Il 2026 non sarà un anno qualunque per la città di Vercelli.

Vivrà un passaggio decisivo: il momento della verità per una comunità che sta vivendo sulla propria pelle una trasformazione profonda e faticosa, scandita dal rumore dei cantieri e dall’attesa di un risultato finale che dovrà essere obbligatoriamente all’altezza delle sbandierate promesse. Entro fine 2026 dovranno concludersi i lavori di rifacimento del tessuto urbano e strutturale: edilizia popolare, piazze, viali, corsi, piste ciclabili. I cantieri dovranno chiudere, i conti tornare e la città finalmente mostrare il volto immaginato in fase di progettazione.

Ma il 2026 non potrà e non dovrà essere ricordato solo come “l’epoca del Pnrr”; dovrà essere anche l’anno di un nuovo slancio politico e amministrativo capace di andare oltre le opere materiali. Ci si aspetta, tutti, un forte impulso dedicato interamente alle politiche sociali, con idee efficaci che coinvolgano la società civile nella vita pubblica mediante l’utilizzo di strumenti concreti che avvicinino i cittadini alle scelte che li riguardano.

Attesa anche un’attenzione particolare che dovrà essere rivolta ai giovani: Vercelli ospita l’Università del Piemonte Orientale, per cui non può permettersi di considerarla una presenza marginale; servono soluzioni nuove per accogliere chi ha scelto questa città come sede nella quale studiare, trattenendo e coinvolgendo queste migliaia di giovani, trasformando di fatto in connubio Vercelli e Università, facendolo diventare motore culturale e sociale permanente capace di creare attrattiva.

Ma insistiamo: come è stato più volte sottolineato in questi mesi, l’obiettivo deve essere quello di ridurre ancora di più la distanza tra “Palazzo e piazza”. Perché le decisioni vanno pensate con cura, spiegate con altrettanta chiarezza e, se necessario, modificate attraverso i suggerimenti dei cittadini in maniera tale da costruire una comunità che si riconosca come un tutt’uno. Resta ancora molto da fare: nella zona industriale, nel rifacimento di strade ancora segnate dalle buche, nella definizione di un assetto definitivo del verde urbano. Serve più attenzione al decoro, alla raccolta dei rifiuti, ai controlli degli incivili, che hanno già dimostrato efficacia e che per questo non devono arretrare di un centimetro.

Con una bussola chiara: nessun cittadino, nessun residente, nessuna parte della città deve essere lasciata indietro. Il 2026 può essere l’anno della svolta.

Sta a Vercelli dimostrare di essere pronta.

Commenti

Condividi le tue opinioni su La Sesia

Caratteri rimanenti: 1500