Dal 1946 al terzo millennio un filo di bontà che non si spezza

Sta per celebrarsi oggi, lunedì 8 dicembre alle 15, la 79esima edizione dei Premi di Bontà ed ogni volta si rivive quel piccolo miracolo civico che appartiene alla storia di Vercelli e dei suoi cittadini.

Non è solo una cerimonia, bensì una tradizione che ha attraversato decenni di vita, anche italiana, trasformandosi insieme al Paese ma restando fedele a ciò che conta davvero: il cuore delle persone. Il premio negli anni ha superato i confini locali allargandosi al panorama nazionale; ciò conservando intatta la propria radice vercellese che lo rende unico e profondamente intrecciato alla sua laboriosa gente. Quella comunità che l’ha visto nascere e che continua a identificarsi nei gesti semplici, coraggiosi e silenziosi di coloro che regalano il bene senza chiedere alcuna contropartita.

La Sesia dal 1946, ed oggi la Fondazione Sesia Ets che la sostiene, hanno accompagnato questo memorabile cammino con lo sguardo attento e sempre premuroso. Sono state narrate storie di uomini e donne che nel Dopoguerra hanno saputo risollevarsi quando tutto sembrava perso per sempre, attraversando le fatiche della ricostruzione e contribuendo al rinascimento economico. I Premi di Bontà hanno anche celebrato il racconto di chi non ha ceduto alle crisi degli anni Settanta, mentre il terrorismo oscurava il Paese e serviva coraggio per restare umani. Esempi di virtù che hanno accompagnato l’Italia anche nei suoi anni di benessere come in quelli difficili, ovvero dagli entusiasmi degli anni Ottanta e Novanta alle incertezze del Terzo Millennio, salvaguardando quel cordone di bontà per non farlo spezzare. Perché la generosità, quella pura, quando nasce dal cuore trova sempre un percorso per resistere e non contaminarsi.

Sono pagine incancellabili, quelle de La Sesia, memoria di un giornale che da 154 anni custodisce realisticamente la vita di tutta la comunità. I Premi di Bontà hanno puntualmente registrato il bene di ogni tempo, dando meritata luce ha chi è passato sotto traccia nel silenzio. Con queste spontanee emozioni quando ci avviciniamo ad ogni edizione proviamo responsabilità e gratitudine, perché testimoni di un patrimonio morale che appartiene a tutti e che unisce indissolubilmente.

Quest’anno i Premi di Bontà aprono la strada al 2026, anno dell’importante traguardo dell’80esima edizione. Comprensibile esserne orgogliosi. In quel teatro, il Civico, lunedì 8 dicembre ci sarà Vercelli e la sua provincia. Ci sarà il territorio. Ci saranno i cittadini. Ed ognuno sarà un frammento di quella storia collettiva che ha saputo fare del bene divenendo esempio.