Comando provinciale di Vercelli
di Redazione La Sesia
2 Dicembre 2025 09:51
I carabinieri di Gattinara hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto per i reati di sequestro di persona, rapina aggravata dall’uso di armi e lesioni personali.
"La tempestività nello sviluppo delle indagini e la rapidità nella condivisione degli elementi indiziari acquisiti hanno condotto all’individuazione dei due presunti responsabili all'alba di giovedì 27 novembre - spiegano dal Comando - La vicenda scaturisce via internet, su di una piattaforma social, mediante la quale uno degli indagati entra in contatto con la vittima e riesce a instaurare una relazione, un rapporto strumentale all’accesso nell’abitazione. La sera tra il 23 e il 24 novembre, infatti, la vittima accoglie nel proprio domicilio uno degli autori, che raggiunto furtivamente dal complice dà immediatamente avvio all’azione criminosa. La vittima viene dapprima immobilizzata con del nastro adesivo, legata ad una sedia, e successivamente colpita ripetutamente al volto. Le percosse gli provocano traumi al naso e allo zigomo".
Sotto la minaccia di un coltello, i due aggressori si fanno consegnare la carta bancomat e il relativo codice, "successivamente utilizzati per effettuare prelievi e tentativi di transazione fraudolenta - proseguono dal Comando - Prima di allontanarsi, si impossessano del telefono cellulare della vittima e di diversi monili in oro appartenenti alla madre".
Il punto di svolta dell’indagine avviene nella notte tra il 26 e il 27 novembre, quando una pattuglia della Sezione Radiomobile della Compagnia carabinieri di Novara, durante un controllo ordinario in un B&B ubicato in quella provincia, individua i due presunti autori del fatto ancora in possesso della carta di pagamento e di parte della refurtiva della vittima.
"La persona offesa, prontamente convocata presso i nostri uffici, procede ad un’attività di riconoscimento fotografico e, senza esitazione, identifica entrambi gli aggressori - fanno sapere dal Comando - A seguire, tutta la refurtiva recuperata viene restituita ai legittimi proprietari ed i due presunti responsabili, terminate le formalità di rito, vengono associati alla casa circondariale di Novara, dove sono tuttora a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa delle determinazioni di competenza".
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