cerca

Sulla mia strada

Liturgia, una scuola di vita per riconoscere il Signore

Monsignor Sergio Salvini commenta il Vangelo di domenica 23 novembre

Cristo Re

Oggi celebriamo l'ultima domenica dell'anno liturgico chiamata solennità di Cristo Re nostro signore. Questa meta ci è stata indicata nella prima domenica di avvento e oggi vi giungiamo e dato che l'anno Liturgico rappresenta la nostra vita in miniatura, questa esperienza ci ricorda e ancor prima ci educa al fatto che siamo in cammino verso l'incontro con Gesù.

Quando egli verrà, quale Re, il Signore della vita e della storia troverà? Stiamo parlando della sua seconda venuta, la prima, e nell'umiltà di un bimbo deposto in una mangiatoia, la seconda è quando tornerà nella gloria alla fine della storia venuta che oggi celebriamo liturgicamente ma c'è anche una venuta intermedia, quella che stiamo vivendo noi oggi, in cui Gesù si rappresenta a noi nella grazia del suo sacramento e nel suo volto di ogni piccolo del Vangelo che viene a chiederci aiuto. Quando siamo invitati a riconoscere Gesù nel volto dei fratelli e delle sorelle, è il tempo in cui siamo invitati a trafficare i talenti ricevuti, ad assumere ogni giorno le nostre responsabilità e lungo questo cammino la liturgia si offre a noi quale scuola di vita per educarci a riconoscere il Signore presente nella vita quotidiana e prepararci per l'ultima sua avvenuta. Venite benedetti del padre mio, venite vicino a me, è lontano, voi maledetti.

All'inizio del Vangelo, l'Evangelista Matteo scrive, ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio, che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi e a conclusione del Vangelo, ecco, io sono con voi tutti i giorni sino alla fine del mondo. È dentro questa cornice, che va dunque letto e compreso il giudizio universale che la liturgia oggi ci fa contemplare, Gesù l'Emmanuele il Dio con noi è veramente con noi fino alla fine del mondo.

Lui c'è, ma dov'è? Come possiamo riconoscerlo? Presente e attivo nella nostra vita. Per trovarlo è necessario seguire i passi di Gesù, coltivare i suoi sentimenti che spesso non sono i nostri. Come non ricordare quando Gesù confidò ai suoi discepoli che lo attendeva la morte in Croce, e Pietro lo rimprovera, Gesù allora lo allontana dicendogli, lungi da me Satana, tu non pensi secondo Dio, ma secondo il male. Questa festa ci svela un cammino, aprire il nuovo anno liturgico con speranza, nell'attesa di cogliere Gesù nel nostro cuore.

Commenti

Condividi le tue opinioni su La Sesia

Caratteri rimanenti: 1500