Psicologia
di Raffaele Napolitano
28 Ottobre 2025 08:30
Immagine di ChatGPT
Ritorna l'appuntamento quindicinale dedicato alla psicologia, ma soprattutto all’arte di capire le cose e i fatti per comprendere meglio le persone. Vengono approfonditi elementi pratici, storie e strumenti per leggere con attenzione e mente libera emozioni, conflitti e relazioni quotidiane. È uno spazio di utile confronto: i lettori possono proporre temi e domande al nostro esperto, scrivendo a infosesia@lasesia.it. Insieme costruiamo una piccola bussola per orientarci tra scelte, paure e desideri.
Quando si parla di giovani, il pensiero più lampante e ricorrente va alla ribellione, al desiderio di cambiamento, all’opposizione, alla forza. Granville Stanley Hall, lo psicologo e pedagogista statunitense (1846-1924) che ha dedicato tutti i suoi interessi ai giovani, al loro sviluppo e alla loro crescita, ha elaborato, in chiave psicologica, lo sturm und drang (tempesta e impeto), il movimento letterario nato in Germania nella seconda metà del XVIII secolo, caratterizzato dalla rivalutazione del sentimento e dell'irrazionale in contrapposizione al classicismo razionalista, proprio per rendere l’idea di quanto sia dirompente la crescita di un individuo, nel periodo della sua massima espressione di forza fisica e psicologica. Un altro paragone che ci piace riportare è quello che mette a confronto le tre maggiori stagioni della vita: la giovinezza, la vita adulta e il tramonto e ci spiega che un giovane nel combattere la propria battaglia, mira a vincere per ko, un adulto si accontenta di un pareggio, all’anziano, invece, può anche star bene perdere, purché sia con dignità.
Ma i nostri giovani rispecchiano davvero questi stereotipi? Oggi è molto difficile affermarsi in un mondo dove tutto è alla portata di tutti, dove si ottiene facilmente qualsiasi cosa, senza il gusto della conquista o la soddisfazione di aver raggiunto un traguardo faticoso. E non parliamo di soli oggetti ma anche di relazioni, di emozioni, o sentimenti. Oggi si è sopraffatti da una dominante superficialità, sia subita, sia profusa. Per fortuna le eccezioni ci sono e non sono poche.
In questo periodo, le paure dei giovani sono profonde e multifattoriali, alimentate da incertezze e sfide personali. A differenza delle generazioni passate, che temevano eventi specifici come una possibile guerra nucleare, i giovani di oggi affrontano paure più pervasive, che minacciano la stabilità del loro futuro. Molti giovani sperimentano una forte ansia per il loro futuro lavorativo, preoccupati dalla precarietà e dalla difficoltà di raggiungere obiettivi come un lavoro stabile e la creazione di una famiglia.
Un altro timore da non trascurare, per la crescita sicura del giovane, è data da una pressione costante a realizzarsi e ad avere successo. Il timore di fallire, di deludere le aspettative e di non essere all'altezza, specie nel confronto con gli adulti. Alta è la preoccupazione per le difficoltà di orientarsi in un mercato del lavoro sempre più complesso e competitivo.
Alcuni studi hanno rivelato che esiste una certa ansia per il clima. La paura per la crisi climatica è una delle preoccupazioni principali per i giovani, tanto che è stato coniato il termine “eco-ansia” per descrivere il malessere psicofisico legato al degrado ambientale e al futuro del pianeta.
Il disagio legato alla salute mentale. Disturbi psicologici come ansia e depressione sono sempre più diffusi tra i giovani. In Italia, si stima che centinaia di migliaia di under 25 soffrano di questi problemi, con sintomi che compaiono in età sempre più precoce.
La solitudine e l’iperconnessione. Nonostante l'iperconnessione offerta dai social media, molti giovani avvertono un profondo senso di solitudine e la pressione a conformarsi a ideali di perfezione impossibili, che minano l'autostima e la salute mentale.
La paura del giudizio e di essere esclusi. I giovani temono costantemente il giudizio degli altri e di essere esclusi dal gruppo dei pari. Questo si manifesta sia nelle interazioni offline che, in modo ancora più amplificato, sui social network, dove il cyberbullismo e il timore delle maldicenze sono minacce reali.
Il senso di inadeguatezza. La pressione sociale e le aspettative familiari e scolastiche possono generare un forte senso di inadeguatezza, portando a nervosismo e difficoltà di concentrazione.
Queste sono solo alcune delle paure che pervadono i giovani di oggi ma come possiamo aiutarli combatterle? Una massima recita: “Tutti parlano dei giovani ma pochi parlano con i giovani”. È importante stimolarli ad informarsi e documentarsi, a fargli avere una vita sociale attiva, sfidando le paure per il giudizio e/o il pregiudizio. Hanno bisogno di sviluppare un pensiero critico che sia proprio e non affidato a fonti non attendibili o polarizzate. Costruire reti di supporto, circondarsi di persone che condividono valori e interessi simili. In altre parole, i giovani sono esseri umani preziosi, sarebbe utile ed opportuno farglielo sapere.
Copyright © 2020 FONDAZIONE LA SESIA via Quintino Sella 30, 13100 Vercelli Reg. Imprese VC C.F. 00146700026 - P.IVA IT 00146700026 - R.E.A. VC44243
Powered by Miles 33
Commenti
Condividi le tue opinioni su La Sesia