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VERCELLI

L’incontro con una monaca di clausura

In 50 al ritiro spirituale guidato da don Luciano Condina

L’incontro  con una monaca di clausura

Un fine settimana di preghiera, riflessione e fraternità è l’esperienza vissuta da una cinquantina di partecipanti, in gran parte vercellesi, dal 5 al 7 settembre nella Casa “Maria Mazzarello” di Zoverallo (Verbania), a coronamento delle catechesi sul sesto comandamento del ciclo “Dieci parole”, guidato da don Luciano Condina nella parrocchia cittadina di San Giuseppe.
Uno dei momenti più intensi si è svolto nella notte di sabato 6, non come un gesto insolito, ma per “incontrare” Dio, senza nascondimenti né esclusioni, affidando a Lui ogni parte della propria vita.
Domenica mattina, invece, un altro ‘passaggio’ indimenticabile con il trasferimento al lago d’Orta. Dopo aver attraversato le acque in battello, il gruppo ha raggiunto l’isola di San Giulio per recarsi nella comunità benedettina del monastero “Mater Ecclesiae”. Ad accoglierli è stata suor Maria Aurora, giovane monaca dalla gioia contagiosa, che ha offerto la sua testimonianza da dietro la grata della clausura: «Circa 18 anni ero dalla vostra parte, anch’io ho vissuto questo cammino a cui sono immensamente grata perché, realmente, mi ha fatta entrare in una dimensione di fede totalmente nuova e reale (…) Ho vissuto la notte che avete vissuto l’altro giorno (…) La notte è sicuramente un ‘luogo’ di intimità, qualcosa di familiare, ma è anche un ‘luogo’ di verità: tu sei ‘solo’ davanti a te stesso, a quello che abita nel tuo cuore. Puoi fuggire o puoi rimanere, la notte è un ‘luogo’ di incontro con Dio. Ci possiamo accontentare delle cose belle, ma siamo fatti per la pienezza, questa è la nostra realtà di figli di Dio (…) Quando uno assapora e scorge la bellezza dell’Amore, non può più tornare indietro».
Descrivendo la sua vita e quella delle consorelle, suor Maria Aurora ha spiegato che la sveglia suona alle quattro, ben prima del sorgere del sole: «La preghiera vera, non recitare solo formule, è un rapporto intimo e personale con Dio in cui ‘raccogli’ il mondo intero. È una luce sui nostri passi (…) è una lampada fedele che ti illumina il passo da fare perché tu ti possa fidare che per il passo dopo c’è un’altra luce che ti accompagnerà. Ecco perché in monastero desideriamo accendere questa luce nel cuore della notte. Si dice che dalla riviera, quando tutte le nostre celle si illuminano, l’isola diventa come un piccolo ‘braciere’: il monastero si illumina e vuole essere un faro, per chiamata e non assolutamente per merito di nessun genere, che ci fa capire che il Signore è veramente la parte fondamentale della nostra vita».
Le “Dieci parole” riprenderanno giovedì 25 settembre, alle ore 20.45 nella chiesa di San Giuseppe a Vercelli, sempre guidate da don Condina, per continuare il cammino alla scoperta di una legge che non opprime, ma illumina, e che nei comandamenti dischiude non un 'peso' da sopportare, ma la promessa di una vita piena.

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