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Vercelli

L’assenza, gesto che non si comprende

L'editoriale del direttore Francesco Amodei

Sedie vuote

Esserci, anche solo per esprimere il “no”, è partecipazione.

È dignitosa presenza. In ogni contesto democratico anche il dissenso ha un peso determinante, un significato profondo, un valore imprescindibile. Dire “no” con il voto, con la voce, con l’alzata di mano è un gesto che merita rispetto perché testimonia una posizione, una riflessione, un principio. L’assenza, al contrario, dice poco, anzi nulla. L’assenza è vuoto, silenzio, disinteresse. È una mancanza che spezza in due la completezza. Ancor peggio, quando si ha un ruolo di rappresentanza diventa quasi una colpa. Non presentarsi a una votazione, pur sapendo di essere la minoranza, è una fiondata all’essenza della democrazia. Si può perdere, certo. Ma la sconfitta è parte del gioco democratico, ed è dignitosa quando è accompagnata da una partecipazione coerente a difesa del proprio convincimento.

Chi rappresenta altri non ha nessuna possibilità di tirarsi indietro. L’assenza, in questi casi, è ingiustificabile, è superficialità, scarso tatto, a volte timore. Altre volte superbia. È come essere invitati con sincerità e calore a una cena e non presentarsi senza avvisare, lasciando la tavola apparecchiata e i padroni di casa in un’inutile attesa. Un gesto di scortesia, di rottura del patto umano. Ancora peggio quando l’invito è rivolto a un rappresentante della comunità e quel contesto è un momento cruciale per il futuro collettivo della comunità stessa e di tutto il territorio. Allora quell’assenza si trasforma in fastidio. La politica non è comoda amministrazione, bensì responsabilità pubblica. Chi riceve un mandato popolare assume un impegno solenne: esserci sempre con la testa, con il cuore, con la coscienza, con la voce, con il voto. Difendere diritti, dare corpo al programma promesso, vigilare sull’interesse collettivo.

Tra le assenze più clamorose, e per questo fortemente visibili, c’è quella registrata nel recente voto in Egato, a Vercelli, sul piano BCV per la gestione in house dell’acqua. Un tema cruciale per il futuro di tutta la provincia vercellese, e non solo, per quanto concerne il suo servizio idrico. Eppure c’è chi non ha ritenuto necessario presentarsi. Peccato! Perché l’assenza è un gesto che non si comprende. Essere presenti è il primo dovere da rispettare. Anche solo per dire “no”.

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