In una serata quasi biblica, dove il cielo di Vercelli ha deciso di riversare sulla terra tutta l'acqua che aveva in serbo,
lo stadio Silvio Piola si è trasformato in un'arena gladiatoria (per vedere le foto clicca qui).
Il fango, la pioggia battente e due squadre determinate a non cedere un centimetro sono stati gli ingredienti di una partita che resterà impressa nella memoria dei 1364 tifosi eroi che, sfidando il diluvio, hanno scelto di essere testimoni di Pro Vercelli contro Albinoleffe. Non era una partita qualsiasi, ma la riedizione di una recente sfida di coppa che aveva visto le bianche casacche trionfare con un secco 3-0. L'aria, carica di umidità e di agonismo, prometteva una battaglia senza esclusione di colpi, e così è stato.
Il fischio d'inizio dell'arbitro è stato come un segnale di via libera a una tempesta non solo meteorologica, ma anche sportiva. L'Albinoleffe, evidentemente memore della sconfitta precedente e desideroso di un'immediata vendetta, ha impostato la gara su ritmi forsennati e un'aggressività al limite del regolamento. Ogni pallone era una contesa, ogni contrasto un'affermazione di intenti. I falli si sono susseguiti sin dai primi minuti, spezzettando il gioco ma al contempo definendo il carattere bellicoso della squadra bergamasca. Dall'altra parte, la Pro Vercelli ha risposto con l'arma dell'intelligenza tattica e della pazienza. Invece di cadere nella trappola della rissa sportiva, i ragazzi di casa hanno cercato di gestire il possesso, di far girare il pallone con sapienza, sfruttando la tenuta quasi miracolosa di un terreno di gioco che, almeno nella fase iniziale, drenava la pioggia con sorprendente efficacia. È stata questa gestione ragionata a produrre la prima occasione degna di nota. Sugli sviluppi di un calcio d'angolo battuto dalla destra, il pallone è arrivato a Clemente, la cui conclusione di prima intenzione si è però spenta alta sopra la traversa, un primo squillo per testare i riflessi della retroguardia ospite.
L'Albinoleffe, pur concentrandosi sulla fisicità, ha dimostrato di poter essere letale. Da un calcio di punizione apparentemente innocuo sulla trequarti, è nata un'azione che ha gelato il sangue nelle vene dei tifosi vercellesi. Una traiettoria velenosa, forse deviata, ha scavalcato la difesa e si è stampata sulla parte alta della traversa a portiere battuto. Un brivido lungo la schiena del Piola, un monito a non sottovalutare mai la capacità degli ospiti di colpire dal nulla. La partita, pur mantenendo un equilibrio sostanziale, vedeva la Pro Vercelli più propositiva nella costruzione del gioco. La squadra di casa ha continuato a premere, affidandosi spesso alla fisicità e all'esperienza del suo centravanti, Gianmario Comi. L'attaccante ha provato in due occasioni a impensierire il portiere avversario, ma le sue conclusioni, seppur potenti, non hanno trovato la precisione necessaria per sbloccare il risultato. Erano le prove generali di ciò che sarebbe accaduto di lì a poco.
Il clima si è surriscaldato ulteriormente al 23esimo minuto. In un'uscita coraggiosa, il portiere dell'Albinoleffe si è scontrato violentemente con l'attaccante vercellese Sow. Un impatto duro, che ha lasciato entrambi i giocatori a terra e che l'arbitro ha sanzionato con un cartellino giallo per l'attaccante di casa, giudicando il suo intervento come imprudente. La tensione era palpabile, e ogni fischio arbitrale era accompagnato da un coro di proteste da una parte o dall'altra.
Il momento che ha rotto l'equilibrio è arrivato al minuto 28. Come spesso accade nel calcio, l'azione è nata da una giocata apparentemente semplice: un cross teso e preciso proveniente dalla fascia destra. Al centro dell'area, come un falco che si avventa sulla preda, si è materializzato Gianmario Comi. Il suo stacco di testa è stato imperioso, la torsione perfetta. Il pallone, indirizzato verso la porta, ha trovato la sfortunata e incerta complicità del portiere bergamasco, che non è riuscito a trattenere una sfera forse resa viscida dalla pioggia. La rete si è gonfiata, il Piola è esploso in un boato liberatorio. 1-0 per la Pro Vercelli, un vantaggio cercato e meritato.
L'Albinoleffe ha accusato il colpo ma non si è arreso. Al 34esimo, un tentativo di Lombardi ha sorvolato la traversa, ma l'azione è stata comunque invalidata da una segnalazione di fuorigioco. Il primo tempo si è trascinato verso la fine all'insegna del combattimento. Al 44esimo, un altro momento di paura: uno scontro fortuito tra Coccolo e il suo stesso portiere, Livieri, ha lasciato il difensore a terra, immobile per alcuni istanti che sono sembrati un'eternità. Fortunatamente, dopo l'intervento dei sanitari, Coccolo si è rialzato, tra gli applausi di sollievo del pubblico. Prima del duplice fischio, la Pro Vercelli ha sfiorato il raddoppio, con un altro cross dalla destra che ha quasi provocato un autogol della difesa ospite, in affanno. Il primo tempo si è così concluso con cinque giocatori ammoniti, un dato che da solo basta a descrivere l'intensità di una frazione combattuta, decisa, per il momento, dall'incornata del suo uomo più rappresentativo, Gianmario Comi.
La ripresa si è aperta con lo stesso copione di alta intensità. La Pro Vercelli è partita forte, con Iotti che ha scagliato un missile da lontanissimo, costringendo il portiere avversario a un intervento difficile per deviare in calcio d'angolo. Ma la reazione dell'Albinoleffe è stata immediata e veemente. Prima una conclusione improvvisa ha spaventato l'intero stadio, poi, sugli sviluppi di un corner, la difesa vercellese ha dovuto fare gli straordinari per respingere un pallone pericolosissimo che vagava in area piccola. In questa stessa azione, la panchina e i giocatori bergamaschi hanno protestato con veemenza, chiedendo un calcio di rigore per un presunto fallo. L'arbitro, impassibile, ha lasciato correre, alimentando ulteriormente il nervosismo ospite.
L'Albinoleffe sentiva la necessità di accelerare, di forzare la giocata per evitare l'ennesima sconfitta per mano delle bianche casacche. Questa urgenza si è trasformata in oro colato al minuto 61. In un'azione ben orchestrata, il pallone è giunto a Mandelli al limite dell'area. Il suo controllo è stato seguito da una splendida rasoiata bassa, un tiro chirurgico, teso e angolato, che si è infilato nell'angolo basso dove Livieri non ha potuto far nulla. Un gol di pregevole fattura che ha riportato il risultato in parità: 1-1. La gioia degli ospiti è stata però macchiata da un evento polemico: subito dopo il gol, l'allenatore bergamasco è stato espulso per reiterate proteste nei confronti del quarto uomo, segno di una tensione che dalla campo si era ormai trasferita anche alle panchine.
La Pro Vercelli ha subito il contraccolpo psicologico e il suo allenatore ha deciso di intervenire pesantemente. Al 66esimo, un triplo cambio per dare una scossa elettrica alla squadra: fuori Akpa Akpro, Heuberts e Sow, dentro Mallahi, Burruano e un altro attaccante per ridare freschezza e imprevedibilità alla manovra. La mossa ha sortito gli effetti sperati, con i padroni di casa che hanno ripreso a spingere. Anche la Pro Vercelli ha avuto il suo momento di recriminazione arbitrale: una potentissima conclusione di Rutigliano è stata murata da un difensore, con i giocatori vercellesi che hanno circondato l'arbitro chiedendo un rigore per un evidente fallo di mano. Come nel caso precedente, il direttore di gara ha deciso di non intervenire, tra l'incredulità del pubblico di casa.
Dagli sviluppi del calcio d'angolo successivo, è nata un'azione prolungata e confusa che ha portato Clemente a un'incornata da ottima posizione, ma il pallone è uscito di un soffio a lato del palo. Nonostante il pareggio, la partita era tutt'altro che bloccata. L'equilibrio era precario, con la sensazione costante che entrambe le squadre potessero trovare il colpo del K.O. da un momento all'altro. Mentre le squadre lottavano, la pioggia ha deciso di aumentare di intensità, trasformando il terreno di gioco in una vera e propria piscina. Il fango rendeva ogni controllo difficile, ogni passaggio un'incognita. La partita si è trasformata in una battaglia di nervi e di resistenza fisica, dove la precisione ha lasciato il posto alla grinta e alla determinazione.
E proprio quando la partita sembrava destinata a scivolare verso un pareggio scritto nel fango, la Pro Vercelli ha trovato l'episodio che ha deciso il match. Su un calcio d'angolo, l'ultimo assalto disperato, si è accesa una mischia furibonda nell'area piccola dell'Albinoleffe. Dopo una serie di rimpalli, deviazioni e tiri respinti, il pallone è carambolato sui piedi dell'uomo meno atteso, ma forse più meritevole: Daniele Coccolo. Il difensore che nel primo tempo aveva fatto tremare il Piola per l'infortunio, si è trasformato nell'eroe di giornata, spingendo in rete con la forza della disperazione il pallone del 2-1. Un gol di rapina, di volontà, che ha fatto esplodere di gioia uno stadio ormai fradicio ma felice.
Gli ultimi minuti, compresi i ben nove di recupero concessi dall'arbitro, sono stati un lento e snervante conto alla rovescia. Il campo, ormai impraticabile, ha condizionato ogni giocata. La priorità per la Pro Vercelli era difendere con i denti un vantaggio pesantissimo; per l'Albinoleffe, tentare l'impossibile in una palude. Al 99esimo minuto, l'ultimo sussulto: un pallone lanciato in area vercellese, l'ultimo tentativo della speranza per gli ospiti, si è spento docilmente tra le braccia sicure di Livieri. Su quell'ultima parata, l'arbitro ha emesso il triplice fischio finale, sancendo la fine di una battaglia epica.
La Pro Vercelli ha conquistato la sua seconda vittoria consecutiva contro l'Albinoleffe, una vittoria figlia del carattere, del sacrificio e della capacità di soffrire. In una giornata in cui il calcio ha dovuto fare i conti con la furia degli elementi, ha vinto la squadra che ci ha creduto di più,regalando ai suoi impavidi tifosi una gioia tanto bagnata quanto meritata.
Top 3
Comi: ennesimo gol del capitano che apre la partita, lotta come un leone nonostante il campo difficile
Coccolo: primo gol per il centrale difensivo, ottima partita a parte un esitazione sul gol avversario
Clemente: si riprende dagli errori della prima di campionato con una prestazione solida sotto la pioggia.
Flop 3
Akpa Akpro: la pioggia non aiuta la sua esplosività e come una miccia si spegne sul bagnato, le qualità ci sono, deve stare solo più tranquillo
Sow: altra partita sottotono, ma come per Akpa Akpro la pioggia non aiuta le sue doti, l’ennesimo giallo non deve farlo scoraggiare, il talento c’è
Heiberts: ma solo il il giallo evitabile, gioca bene, ma si fa prendere dalla foga del momento che lo costringe al cambio per non incappare in un rosso vista la direzione gara.
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