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Previsioni di raccolta, eventuali danni da maltempo e mercato

Taglio del riso con tante incognite

La presidente di Ente Nazionale Risi, Natalia Bobba, e i rappresentanti locali di Confagricoltura, Coldiretti e Cia fanno il punto della situazione a poche settimane dall’inizio del taglio del riso.

Taglio del riso con tante incognite

La presidente di Ente Nazionale Risi, Natalia Bobba, e i rappresentanti locali di Confagricoltura, Coldiretti e Cia fanno il punto della situazione a poche settimane dall’inizio del taglio del riso.


Ente Nazionale Risi
«Al momento i raccolti procedono bene, da quello che si può vedere in campagna siamo nella norma – esordisce Natalia Bobba - Forse per alcune varietà o per chi ha seminato in anticipo, effettivamente c'è anche un anticipo nella maturazione, per cui si stima che già verso la metà di settembre qualcuno possa iniziare a raccogliere il prodotto. Diciamo che i campi sono abbastanza belli, quindi la qualità della merce dovrebbe essere buona, il clima sta aiutando molto».
Proprio il clima e il maltempo sono le grandi incognite: «Problemi di grandinate al momento ce ne sono stati in zone circoscritte, verso Bianzè e Livorno. Poi ci sono gli attacchi di patogeni fungini, cioè quelli che causano il brusone, che è uno dei problemi più importanti per la risicoltura, ma gli agricoltori comunque prevengono questa situazione con i trattamenti appropriati, quindi al momento è tutto sotto controllo». I mercati, attuale “punto dolente” della risicoltura: «Ovviamente nessuno ha la sfera di cristallo e quindi non ne abbiamo certezze, però certo è che, visto l'aumento degli ettari (siamo a 235.500 circa, abbiamo 9000 ettari in più rispetto allo scorso anno), di conseguenza ci sarà una produzione superiore che andrà a sommarsi alla giacenza del raccolto 2024 – fa sapere la presidente di Ente Nazionale Risi - Dovremmo arrivare previsionalmente a circa 1.600.000 tonnellate da commercializzare nella campagna 25-26. Quindi l'offerta diciamo che è buona, il quantitativo c'è. E sappiamo però che, come per tutti i mercati, domina il rapporto domanda/offerta, quindi ci auspichiamo che ci sia un equilibrio appropriato tra questi due fattori». Negli ultimi tempi sono diminuiti un po' i consumi di riso, «e di conseguenza la richiesta è stata inferiore, speriamo riprenda in modo da portare di nuovo un giusto equilibrio tra domanda e offerta».

Confagricoltura Vercelli Biella
«Premetto che la campagna risicola finisce quando il riso viene immagazzinato – afferma Benedetto Coppo, presidente di Confagricoltura Vercelli Biella – Il bilancio perciò è parziale, però il raccolto ormai lo stiamo vedendo, perchè è nella fase finale di maturazione. Fortunatamente la disponibilità dell'acqua che abbiamo avuto durante la stagione è stata in quantità ottimale, quindi non ci sono stati grossi problemi di sommersione e di irrigazione delle risaie».
Per quanto riguarda il meteo, «quest’anno è stato piuttosto strano, con temperature di fine giugno che assolutamente erano fuori stagione e che hanno favorito una forte accelerazione dello sviluppo delle piantine sia di riso che di mais. Poi le temperature di luglio sono state piuttosto contenute, con una discreta escursione termica tra la notte e il giorno: queste condizioni hanno fortunatamente rallentato un po' lo sviluppo della pianta in modo da riportarla a tempi di fioritura e di poi maturazione “normali” – prosegue Coppo - Ci sono state delle grandinate che però non hanno creato problemi particolari perché il riso era in pieno stato vegetativo, per cui ha recuperato assolutamente in modo in modo ottimale. Il primo di agosto ci sono state invece delle grandinate nel territorio che va da Livorno a Crova, passando da Bianzè a Tronzano e qui sui mais è molto visibile la grandinata, ma il mais è in una fase ormai avanzata, quindi i danni ci sono ma saranno abbastanza contenuti». Così non è per il riso: «I danni sono di una certa di una certa importanza e nei giorni prossimi si vedrà meglio quello che è l'effettivo danno sulla pianta – prosegue il presidente di Confagricoltura – I primi raccolti avverranno i primi giorni di settembre, però per partite piuttosto limitate, si partirà con il grosso del taglio dalla seconda metà di settembre. Il raccolto si presenta al momento piuttosto buono, le piantine sono sane, non sono state aggredite da malattie fungine».
“Nodo” mercati risicoli: «E’ di queste ultime settimane il dato definitivo che abbiamo avuto da Ente Risi per quanto riguarda la superficie seminata a riso nel 2025, che rispetto all'anno precedente aumenta di oltre 8000 ettari e quindi a fine raccolto la quantità commercializzabile sarà sicuramente più ampia rispetto all'anno scorso – sottolinea Benedetto Coppo – L’aumento c’è, però con una diversificazione nell'ambito dei vari gruppi varietali, il che fa sì che il prossimo anno potrebbe esserci una “pesantezza” di mercato sui Risi definiti da interno, quelli da risotto, per i quali ci sarà una maggiore disponibilità. E viceversa, dovrebbe esserci un minor quantitativo disponibile per quanto riguarda il gruppo dei Tondi, dei Risi da Parboiled, che sono quelli meno “gettonati” e più a buon mercato, quelli meno valorizzati. Speriamo comunque vada si vada incontro ad un'inversione di tendenza nel più breve tempo possibile, in modo che tutte le varietà di risi tornino a un prezzo che sia al di sopra dei costi di produzione.

Coldiretti Vercelli Biella
«Auspicando che in queste settimane non si verifichino grandinate devastanti, le previsioni di raccolto sono nella norma». Ad affermarlo è Roberto Guerrini, presidente di Coldiretti Vercelli Biella: «Per effetto dell’aumento della superficie coltivata, ci si aspetta di conseguenza un quantitativo di raccolto maggiore – dice – Questo influirà certamente sulle quotazioni del riso: c’è un calo di consumi a livello generale che chiaramente si ripercuote anche sul nostro prodotto vercellese, senza contare l’annoso problema del riso extra Ue che viene importato in grandi quantitativi e a prezzi minori dei nostri, a scapito della qualità».
I prezzi attuali non sono soddisfacenti, indica Guerrini, «ci sono alcune varietà quotate sui 35 euro al quintale, mentre il prezzo ideale è fissato intorno ai 50 euro. I rimborsi sono fermi, stiamo aspettando i ristori ma la coperta è sempre più corta. Quello che auspichiamo è che finalmente ci possa essere una campagna risicola “normale”».
E, a complicare le cose, si è messa di mezzo anche l’Ue: «Bruxelles ha disposto un taglio del 20% della Pac, che sarebbe disastroso – sottolinea il presidente di Coldiretti Vercelli Biella – Ci auguriamo che ci sia spazio per contrattare, noi saremo vigili e riprenderemo presto la mobilitazione contro questi tagli. Non è accettabile che sia sempre l’agricoltura a dover pagare lo scotto di quello che succede a livello europeo e mondiale».

Cia Piemonte
«Sotto il profilo agronomico, ad oggi, ci aspettiamo una maggiore produzione rispetto al 2024, sia perché è aumentata la superficie a livello nazionale di circa 9 mila ettari, sia perché l’andamento meteo sta favorendo un buon sviluppo della coltura, salvo eventuali danni che possono verificarsi da grandine o attacchi di brusone tardivo», spiega Manrico Brustia, responsabile del settore Riso di Cia Piemonte».
La preoccupazione arriva invece dal mercato, «in quanto nell’ultimo mese abbiamo registrato quotazioni molto basse, attorno ai 30 euro/quintale per i risi medio e lunghi A da parboiled – nota Brustia - Questo desta preoccupazione perché una maggiore produzione, sommata al riporto di merce invenduta di questa campagna sulla prossima, potrebbe generare prezzi bassi, molto al di sotto dei costi di produzione, stimati intorno a 50 euro/quintale».
L’auspicio del responsabile del settore Riso di Cia Piemonte è «che ci sia un inizio di campagna di buona qualità, e prezzi soddisfacenti, elemento determinante per mantenere l’attuale superficie risicola».

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