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CULTURA

Il vercellese globetrotter delle 7 note

Tra i tanti vercellesi nati prima del secondo conflitto mondiale che hanno fatto della musica la loro professione, non va dimenticato Nino Losa. Nato a Vercelli nel 1932, impara a suonare la fisarmonica quando è ancora bambino

Il vercellese globetrotter delle 7 note

Tra i tanti vercellesi nati prima del secondo conflitto mondiale che hanno fatto della musica la loro professione, non va dimenticato Nino Losa. Nato a Vercelli nel 1932, impara a suonare la fisarmonica quando è ancora bambino. Una passione che con il tempo non svanisce, anzi. Giovanissimo parte per la Francia dove lavora anche in radio. Successivamente si stabilisce per molti anni in Germania, dove si esibisce con le più importanti orchestre internazionali del tempo, che vantano la presenza d’affermati artisti di prim’ordine.
Vibrafono e tastiere erano gli strumenti preferiti da Nino Losa che, al termine del periodo d’oro in giro per il mondo, tornato a Vercelli all’inizio degli Anni Sessanta, costituì il Nino Losa Quartet, apprezzata formazione che restò sulla scena musicale, non solo della nostra città, per diversi anni. Con Nino Losa, nella formazione c’erano Giovanni Dossena (cantante e basso), Angelo Peroni (batteria) e Adriano Albricci (pianoforte). Quest’ultimo era figlio d’arte, il padre fu apprezzato insegnante alla Scuola Vallotti, nella sezione fiati, e s’esibì con diverse orchestre del tempo. Tra queste la formazione di Sacchetti, padre del noto maestro Arturo.
“The Nino Losa Quartet” era una formazione che possiamo definire di genere tradizionale. Nonostante in quegli anni l’avvento del genere beat avesse cambiato i gusti del pubblico, il gruppo mantenne una propria fisionomia e un’affezionata schiera di estimatori. Accanto ai brani più in voga in quegli anni e ai successi internazionali, il quartetto non di rado si esibiva in pezzi che richiamavano la grande tradizione jazzistica americana. Tra i locali più frequentati il Corona a Borgosesia, dove per anni il programma doveva immancabilmente essere aperto da “Sapore di sale”, al tempo un autentico tormentone di jukebox e dancing, il Vittoria a Novara, che si trovava in un cinema teatro trasformato in sala da ballo, e diversi night della zona. Al Colibrì di Biella le esibizioni del Nino Losa Quartet terminavano sempre alle prime luci dell’alba. Ad una certa ora, infatti, il gestore del locale, il signor Trombetta, proprietario di un negozio di dischi nella città laniera, pure lui musicista e grande appassionato, saliva sul palco e annunciava “l’angolo degli amici”.
A quel punto iniziavano vere e proprie esibizioni di questo simpatico chitarrista con il quartetto vercellese a fare da accompagnamento.
Chiusa l’esperienza del “quartetto”, Nino Losa per un certo periodo si è esibito anche allo Scotch Club di corso Casale con una formazione di giovani musicisti vercellesi. Con l’avvento delle discoteche, che ha chiuso un po’ la strada alle formazioni dal vivo poco inclini a trasformarsi in orchestre di liscio, genere tornato nel frattempo ala ribalta, e con il desiderio di affrontare nuove esperienze musicali, Nino Losa ha ripreso la sua carriera all’estero, da autentico globetrotter delle sette note.

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