La protesta
di Andrea Giardina
30 Giugno 2025 11:40
"No alla costruzione dell'allevamento intensivo ad Arborio": è questo il grido che si è levato domenica 29 giugno da via Cavour, da parte di una rete di associazioni: Parte in Causa, Comitato R.I.S.O., Zero Intensivo di Trino, Greenpeace e Ribellione Animale hanno sensibilizzato la cittadinanza vercellese sui danni ambientali – e non solo – legati all’allevamento intensivo in essere, progettato dalla Società Agricola Bruzzese, che dovrebbe sorgere a 1500 metri dalle abitazioni dei cittadini di Arborio.
Il gazebo, allestito dal Comitato R.I.S.O., ha rappresentato un punto informativo per tutto il pomeriggio, oltre che un'occasione per la raccolta firme, che su Change.org ha riscosso un notevole successo, raggiungendo le 40.000 adesioni. "Un progetto che ha radunato con solidarietà una forza ideale che non ha paura nonostante sappia di essere una formica. Non sappiamo come andrà a finire, ma abbiamo smosso la nazione", ha dichiarato Silvia Molè di Parte in Causa.
È seguito l’appello di Raffaele Vota del Comitato R.I.S.O.: "Il problema tocca pesantemente tutti noi e lo fa da tanti punti di vista. Tutta la cittadinanza, non solo quella di Arborio, è chiamata ad informarsi e ad attivarsi con ogni mezzo legittimo per contrastare tutto ciò". L’allevamento intensivo, destinato a ospitare 300.000 galline ovaiole, produrrà un impatto odorigeno difficilmente stimabile, oltre a un’emissione annua di ammoniaca pari a 19 tonnellate.
"L'insediamento – hanno proseguito gli organizzatori – sorgerà a 3 km dal Parco delle Lame del Sesia e dalla Riserva Naturale della Garzaia di Villarboit, andando ad erodere 20.000 metri quadrati di suolo fertile e consumando 23.000 metri cubi di acqua all'anno".
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