Vercelli
di Andrea Giardina
25 Aprile 2025 17:28
L’ottantesimo Anniversario della Liberazione, giornata di festività nazionale della Repubblica italiana, è stato celebrato a Vercelli oggi, 25 aprile 2025, con un programma che ha coinvolto le istituzioni locali e le associazioni combattentistiche e d’armi.
“La Prefettura, la Città e la Provincia di Vercelli si uniscono alle celebrazioni nazionali e partecipano al lutto a seguito del decesso del Sommo Pontefice Francesco”: così ha esordito il viceprefetto vicario Cristina Lanini, che ha diretto la manifestazione. Come di consueto, l’apertura si è avuta con la deposizione di alcune corone d’alloro, benedette da monsignor Marco Arnolfo, al monumento ai Caduti di tutte le guerre in piazza C. Battisti. Un momento solenne che ha visto la partecipazione del picchetto d’Onore del Regimento “Voloire”. Erano presenti il prefetto Lucio Parente, il presidente della Provincia Davide Gilardino e il sindaco Roberto Scheda. La messa, prevista in piazza Camana, è stata officiata dall'arcivescovo Arnolfo. Tra i gonfaloni della Città e della Provincia di Vercelli, tutti listati a lutto, spiccava il gonfalone della città di Varallo, decorato con la Medaglia d'oro al Valor militare. Alla cerimonia hanno partecipato i membri del “Consiglio comunale dei ragazzi”.
Parole di gratitudine e di ringraziamento hanno caratterizzato il discorso del prefetto Lucio Parente: “Un caro saluto, un sentito ringraziamento agli studenti oggi presenti in rappresentanza del Consiglio comunale dei ragazzi di Vercelli. In questa giornata così significativa il nostro pensiero si rivolge con riconoscenza ai protagonisti della lotta di liberazione, donne e uomini, giovani e anziani, civili e militari, che con coraggio hanno scelto di opporsi alla dittatura e all'occupazione. E con spirito di sacrificio hanno combattuto contro l'oppressione nazifascista”.
Il sindaco Roberto Scheda ha ricordato il sacrificio di Lorenzina Unio, giovane staffetta della 109ª Brigata Garibaldi, uccisa a soli 24 anni, collegandolo a quello delle migliaia di vite che hanno lottato per la liberazione. “Il 25 Aprile è la vittoria del partigiano Johnny, la fine della guerra e la morte del fascismo. Ma ogni epoca ha il suo fascismo: ecco perché non dovremo mai perdere i valori della Resistenza e cercare di difenderli sempre”.
Il presidente Davide Gilardino ha lanciato un monito contro i totalitarismi mettendo in evidenza il lato “giusto” della guerra di Resistenza: “Proprio il giorno della Liberazione, è fondamentale sottolineare l’importanza della libertà dalle ideologie totalitariste, con la prevalenza delle idee e del confronto. Sono passati 80 anni dalla liberazione dell’Italia e spero davvero di non dover più sentire, da parte di nessuno, in questa importante ricorrenza, le parole “destra o sinistra” perché sappiamo tutti che il 25 aprile è la festa di chi è stato dalla parte giusta della guerra, la parte che ha scelto la libertà contro i totalitarismi!”.
“Dobbiamo festeggiare e guai a dimenticare chi ha sacrificato la vita per noi 80 fa. Una generazione che sognava un futuro di pace per i loro figli e per i loro nipoti”. È la posizione netta di mons. Arnolfo: la pace che deve prevalere su ogni forma di guerra presente, ricordando gli orrori del passato. E per questo ha invocato la Benedizione di Papa Francesco:“Per il dialogo, per la pace, per l’ambiente, sui ragazzi, sui giovani, perché possano seguire le orme di chi ha voluto togliere gli ostacoli per aiutare l’umanità a camminare insieme nella fratellanza. Invoco di cuore in questa benedizione, con l’aiuto di Papa Francesco che dal cielo pregherà per noi e con noi”.
Nell’orazione ufficiale, un forte richiamo al contesto geopolitico è stato fatto dall’oratore Giacomo Ferrari, presidente dall’Anpi locale, che in suo pensiero ha richiamato la “crudeltà” riscattata dalla Resistenza:“È giusto e doveroso ricordare con dolore e rispetto la situazione di ingiustizia sociale e di crudele persecuzione politica da cui la Resistenza ci ha riscattato”.
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