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La nascita del femminismo medievale: la conferenza di Chiara Mercuri

La storica e saggista ha parlato degli esempi di Eleonora d'Aquitania e Maria di Francia

La nascita del femminismo medievale: la conferenza di Chiara Mercuri

Vercellae Hospitales: la nascita del femminismo medievale è il tema della conferenza tenuta da Chiara Mercuri, storica, saggista, traduttrice e docente universitaria, nell’ex chiesa di San Marco. Eleonora d’Aquitania, nel XII secolo, fu colei che riuscì a influenzare la politica, l'arte, la letteratura medievale e soprattutto l'immagine delle donne del suo tempo. E poi Maria di Champagne e Maria di Francia, probabilmente la stessa persona. Sono questi gli esempi citati da Mercuri. “Eleonora d’Aquitania fu regina di Francia prima e, dopo essere stata ripudiata per non aver dato alla luce figli maschi, anche regina d’Inghilterra e madre di Riccardo Cuor di Leone, dimostrando di poter generare figli maschi - ha raccontato - Figlia di Guglielmo IX d’Aquitania, primo trovatore, che ebbe a cuore la cultura delle donne di famiglia, offrendo loro la possibilità di studiare, Eleonora fu madre di Maria poi contessa di Champagne, primogenita nata dal matrimonio con Luigi VII di Francia”. Maria di Champagne era sorellastra del re di Francia Filippo Augusto ma anche del re d’Inghilterra, Riccardo Cuor di Leone. “Amante della letteratura, alla corte di Maria di Champagne trovarono un ambiente particolarmente congeniale a poeti e artisti – ha aggiunto – tra questi Chrétien de Troyes e Andrea Cappellano, scrittore e religioso”.

E poi Maria di Francia, prima voce femminile della letteratura antico-francese. Scrisse i Lai e raccolte di favole. “Firmò le sue opere con la dicitura “Sono Maria e vengo dalla Francia” – ha sottolineato Mercuri – Li firmò in un momento storico in cui neanche gli uomini firmavano. Influenzò i miniaturisti che iniziarono a rappresentare una donna allo scrittoio”.

Figure analoghe, ci furono a Vercelli in quel periodo storico? La giornalista Roberta Martini, dialogando con Mercuri, durante la conferenza ha citato il caso di Sant’Ugolina nata a Vercelli nel 1239. Una ragazza molto bella, che perse la madre a soli 14 anni e dovette fuggire dai tentativi di seduzione del padre. Si nascose in un eremo, la chiesa di Santa Maria di Betlemme (oggi Santa Maria di Billiemme), nella campagna vercellese. Finse di essere un uomo e lì restò per tutta la sua esistenza, accogliendo quanti si recavano da lei per ricevere consigli, conforto, preghiere. 

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