vercelli
22 Marzo 2025 15:40
Fabrizio Finocchi, vice segretario, tesoriere regionale e segretario provinciale di Azione, candidato sindaco nelle ultime elezioni amministrative, rimane uno degli ultimi “baluardi” nel Consiglio comunale di Vercelli a difesa dell’acqua pubblica (Leggi qui https://lasesia.vercelli.it/home/2025/03/22/news/acqua-la-giunta-va-al-tar-122801/). Finocchi aveva presentato, il 12 febbraio scorso, un’interrogazione per chiedere al sindaco Scheda la posizione dell’Amministrazione sulla questione della gestione idrica.
Come interpreta il cambio di posizione del sindaco Scheda rispetto alla mozione che aveva firmato nel 2023, attraverso la quale proponeva lo scorporo del ramo idrico da Asm, con l’affidamento del servizio a un gestore pubblico unico?
Solo gli stupidi non cambiano idea, ma onestamente non me lo spiego. Quando due anni fa Scheda firmò la mozione di Catricalà favorevole allo scorporo del ramo idrico, la maggioranza di Corsaro la bocciò invocando la bontà del servizio di Asm, le tariffe basse e il rischio di accollare al Comune il Valore Residuo delle Reti. I dati sul tappeto erano identici a oggi. Ho chiesto durante il Consiglio del 27 febbraio, quando Scheda si è dichiarato a favore di una società mista pubblico/privato, se lui o qualcuno degli amministratori avesse letto: le valutazioni economiche fatte dagli uffici, in grado di far cambiare la sua posizione, oppure la Relazione di Agenia S.r.l. del luglio 2024 (che ha evidenziato la sostenibilità bancaria delle tre forme di affidamento: in-house, mista pubblico/privato o gara); o se fossero state fatte delle ulteriori valutazioni tecniche ed economiche. Nulla di tutto ciò.
Quale lettura dà alla decisione della Giunta Scheda di presentare ricorso contro l’Atto adottato dal Commissario Fluttero?
A mio avviso non compete al Comune fare ricorso. Il Comune rappresenta tutti, anche chi vuole la gestione pubblica dell’acqua. Ad oggi non sappiamo se Asm farà ricorso e non ho compreso perché il Comune abbia anticipato la mossa, senza neppure attendere la decisione della società. Non mi è chiaro neppure per quale motivo si parli di ricorso al Tar. Io sapevo che le società del Gruppo Egea che hanno presentato ricorso contro la decisione dell’Ato4 di Cuneo per contestare la scelta della gestione in-house lo hanno fatto al Tribunale delle Acque. Un ricorso perso in terzo grado a luglio.
Se il Comune dovesse vincere la causa quale scenario si configurerebbe?
Torneremmo al gennaio 2024 quando fu commissariato l’Ato. Probabilmente la Regione nominerà un nuovo commissario che ripartirebbe da zero. Dipende da quanti anni ci vorranno tra sentenza, appello e terzo grado. A Cuneo sono serviti sei anni e 150 mila euro di avvocati. Nel frattempo le società che compongono Bcv Acque Spa potranno operare tranquillamente e prosperare, mentre è presumibile che Asm entri in stallo, senza investire nulla, in attesa della sentenza. Bisognava fare una trattativa politica prima, non andare in causa.
A suo avviso, Asm Vercelli ed Iren Spa presenteranno i loro ricorsi o aderiranno a quello del Comune lasciando che sia la Giunta Scheda a fare da apripista?
Questo è un aspetto poco chiaro: Asm ha detto in un comunicato che avrebbe valutato eventuali azioni, ma ad oggi nulla. Bisognerebbe sapere che indicazioni ha dato il sindaco ai componenti del Consiglio di Amministrazione di Asm di nomina comunale. Sarebbe paradossale se la società decidesse di non ricorrere.
Questa vicenda come potrebbe finire?
Temo una situazione di stallo che potrebbe durare anni con costi ingenti per avvocati. Una trattativa politica è sempre meglio di una brutta causa. Tra l’altro non riesco a capire come il ricorso si leghi al bene di Asm. Anche se alla fine di un lungo percorso nei tribunali si azzerasse la decisione di Fluttero e il nuovo commissario decidesse di affidare il Servizio Idrico Integrato a una società mista, come auspicano Scheda e il Pd, il partner privato dovrebbe essere scelto con una gara ad evidenza pubblica. E chi ci dice che la vincerebbe Asm? Un mago?
Quale percorso garantirebbe il bene dei cittadini e comunque dei fruitori del servizio?
Alla luce di quanto sta accadendo credo che il percorso migliore sarebbe stato lo scorporo del ramo idrico e il pagamento del valore residuo della rete usando le azioni Asm (abbiamo 48 milioni di azioni, siamo in minoranza e non decidiamo nulla), rilevando il personale e i servizi Asm per formare una società pubblica in grado di entrare in Bcv Spa. Richiedeva un lungo lavoro: a Vercelli ci sono le intelligenze per farlo. Oggi è tardi. Credo che alla fine di questa guerra si arriverà ad una gara europea per l’affidamento della rete. E potrebbe vincerla qualsiasi società estera. Del resto una gara europea era già l’intenzione dell’Amministrazione Corsaro.
Quali sono le sue prossime iniziative politiche in vista del consiglio comunale di giovedì 27 marzo?
Penso che in Consiglio non si discuterà la mozione Corsaro, che è superata. Interverrò sulla risposta alla mia interrogazione presentata per capire alcuni dati. Se si discuterà in aula anche questa volta porrò delle domande sperando che mi vengano date delle risposte. La politica muore nel momento in cui si decide di andare in Tribunale. Ma è la storia di Vercelli degli ultimi decenni. Poca politica, molti burocrati e tanti tecnocrati. Il risultato è apprezzabile da tutti.
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