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L'editoriale del direttore Francesco Amodei

Vercelli: il Carnevale passa, le scelte politiche restano

La discutibile pratica di puntare i riflettori su un “problema” secondario per evitarne altri

Piazza Cavour

È attiva una discutibile pratica: quella di puntare i riflettori su un “problema” secondario per evitare quello che richiede coscienza e competenza.

Lo leggiamo sui giornali, lo vediamo nelle tribune televisive e da un decennio sui social, dove nero su bianco si sentenzia e si giudica. Spesso senza sapere. A Vercelli, l’ultimo esempio arriva dal post su Facebook di un assessore comunale, col quale ha manifestato tutta la sua rabbia contro la sfilata di carri e maschere: “Anche quest’anno il Carnevale ha rotto le scatole… più che musica fracasso! Senza rispetto per chi non potendo uscire di casa, è costretto a subire ed a soffrire della maleducazione altrui”. Esternazione che in poche ore ha acceso il “dibattito”, scatenando reazioni e prese di posizione anche con interrogazioni consiliari e comunicati politici. E così, per giorni, si è discusso di coriandoli e schiamazzi, nello stesso istante in cui le questioni reali della città che incidono giornalmente sulla comunità, riposano in un cantuccio.

Perché mentre si “fa baccano” sulla sfilata carnevalesca, a Vercelli l’occupazione è in calo, i cantieri sono fuori controllo, la questione acqua è “caldissima” e i molteplici lavori in corso che stanno ridisegnando i quartieri diffondono disordine e disservizi in una città, Vercelli, che vive la sua fase di trasformazione in una costante disattenzione. E quando a cadere in questa trappola non sono solo i fedelissimi dei social, ma anche le istituzioni, ed in questo caso il Consiglio comunale (interpellato tramite un’interrogazione), viene da chiedersi quale sia la reale volontà e la capacità di prendere in mano le sfide più serie. Lanciare il sasso in attesa della reazione altrui, il cui consenso è misurato a colpi di like, è vana gloria? Sì. Ma la politica è altra cosa. E’ una questione che richiede serietà. Gli amministratori devono avere il coraggio di discutere de visu col cittadino (contribuente). Perché il Carnevale passa, ma le scelte politiche restano.

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