Serie c
di Alex Tacchini
13 Marzo 2025 23:24
Foto di Gabriella Biasone e Stefano Zanello
Serie C Now 2024-25/Girone A: 31.a giornata
Giovedì 13 marzo 2025
Vercelli, stadio comunale “Silvio Piola, ex L. Robbiano”- ore 20:45
PRO VERCELLI-ATALANTA U23 0-0
PRO VERCELLI (3-5-2): Franchi; Clemente, Marchetti, De Marino (29’ pt Carosso); Pino, Vigiani (81’ Niang), Emmanuello (81’ Schenetti), Iotti, Iezzi; Coppola (65’ Siafa), Gianmario Comi. A disp.: Rizzo, Cirillo, Burruano, Sbraga, A. Romairone, Rutigliano, La Rosa, Benacquista, Zarrouki, Gaglioti. All.: Marco Banchini.
ATALANTA U23 (3-4-2-1): Vismara; Ceresoli (65’ Bernasconi), Del Lungo, Obric; Ghislandi (65’ Bergonzi), Gyabuaa, Panada, Navarro; Vavassori, Alessio (78’ De Nipoti); Vlahovic (65’ Cassa). A disp.: Pardel, Bertini, Berto, Pounga, Alberto Masi, Pietro Comi, Scheffer, Mencaraglia, Artesani. All.: Francesco Modesto (squal., in panchina: Alessandro Gamberini).
Arbitro: Enrico Gigliotti di Cosenza (Emanuele Bracaccini di Macerata e Carlo De Luca di Merano; IV: Mattia Mirri di Savona).
Ammoniti Pro: 62’ Coppola, 98’ Niang.
Ammonito Atal.U23: 60’ Panada.
Corner: 4-3.
NOTE - Serata fredda e ventilata di fine inverno (11°). Terreno in manto sintetico in discrete condizioni. Spett.: 480 circa. Pro nel classico e meraviglioso completo bianco con pantaloncini e calzettoni neri, Atalanta U23 in versione nerazzurra ‘Dea original’. La terna è in giallo e nero. Rec.: 3’+8’.
Nella desolata cornice di un “Silvio Piola” che oramai definire vuoto è eufemismo gentile (col rumoroso record di presenze negative, oltre che con un inequivocabile striscione alla Ovest “società, vendete e andate via di qua”, tifosi e città hanno sancito da tempo lo scollamento con l’attuale dirigenza, ma non certamente con la squadra) la Pro Vercelli e i giovani dell’Atalanta si sono dati battaglia in un match dai temi di classifica agli antipodi terminato a reti bianche, ma che per lunghi tratti ha deliziato gli sparuti spettatori in via Massaua. Al termine di questa 31.a giornata la Pro gira dunque a 32 punti, è quint’ultima (16.a posizione), ma a +10 lunghezze sul Caldiero Terme (penultimo a quota 22) e allora se così finisse, lo spareggio non si disputerebbe. La Pro Patria però, battendo l’Arzignano si è portata terz’ultima (18.a piazza) a 26 lunghezze e dunque battaglierebbe nel playout con la Triestina. Diventerà fondamentale dunque conservare almeno la quint’ultima posizione, tenendo a bada l’Alabarda (che sconta e paga salatissimo i -5 punti di penalità in classifica). Non è però ancora tempo per calcoli e tabelle: il dato invece più confortante è che stasera si sia davvero rivista una gran Pro (chapeau a difesa, mediana e trame d’attacco, con un Vismara paratutto) e che prima o poi, si tornerà giocoforza a vincere.
TATTICAMENTE, coach Banchini (oltre che tattico, gran lavoro mentale - in settimana - il suo) schiera l’11 teoricamente se non titolare, più collaudato nelle ultime prestazioni col sorriso: Franchi (strepitoso) in porta; Clemente (post squalifica), Marchetti, De Marino nel pacchetto defender (ottima l’intera sua prestazione); Pino, Vigiani, Emmanuello, Iotti (in gran spolvero), Iezzi nei 5 del settore nevralgico; Coppola e Comi i due puntero. L’ex Modesto (squalificato per 3 turni, ma ovviamente ‘pensante’) nel suo 3-4-2-1 orobico (2° miglior attacco del girone A) schiera: Vismara (mvp) tra i pali; Ceresoli, Del Lungo, Obric in difesa; mediana con Ghislandi, Gyabuaa, Panada, Navarro; attacco 2+1 con Vavassori ed Alessio ad imbeccare il rientrante capocannoniere del girone Vanja Vlahovic (16 reti, tra cui 2 rigori). L’ex capitano della Pro Alberto Masi è in panchina.
LA GARA. Parte bene la Pro, col primo corner al 3’ pt. Il piglio da coltello tra i denti (leggi immaginare e giocare ogni gara da qui alla fine come se fosse un playout senza appello) è quello giusto e francamente necessario, se ci si vuol opporre ad un eccellente 11 quale è quello allenato da Modesto (e ci si vuol salvare). In eccellente coordinazione Marchetti al 6’ pt trova il giusto tempo e tocco sul pallone arrivato in area, ma il suo tiro diretto in porta è deviato dalla difesa. Gustoso il traversone di Iotti per Comi all’11 pt, sfera deviata in out dalla difesa ospite. Sull’azione susseguente, l’ennesima prodezza in rovesciata di Comi impegna l’estremo Vismara. Pochissimo dopo, è ancora Comi ad obbligare il portiere in angolo. Atalanta “stupita e perplessa” da una Pro che ‘giuoca’ da applausi come da tempo non si vedeva (anzi, è dalla tambureggiante prima frazione di Lecco). Il fatto è che, in uno stadio così vuoto, ogni battito di mani (o di ciglia) rimbomba e fa eco. Vlahovic non controlla al 16’ pt il primo squillino nerazzurro, ma è al 19’ pt che la Pro sfiora per l’ennesima volta la marcatura: cross dalla destra di Iotti, per l’altro senatore Comi che inzucca alla grande, ma trova i pugni guantati di Vismara. Morale: si poteva essere già ampiamente essere (almeno) sul 2-0 per i Leoni ed invece lo score è a reti bianchi. È una delle classiche istantanee-polaroid di un’annata così. E l’Atalanta spumeggiante di Modesto? Per ora, è col tappo millesimato ben chiuso e rintanata in cantina. Vigiani innesca con un traversone l’ennesimo pericolo, ma la porta ospite ne esce per l’ennesima volta indenne. Proprio come vuole Banchini, sull’out di destra si alternano con successo sia Iotti, sia Pino, sia Vigiani, ad intontire gli speculari difensori ospiti. Vismara si supera ancora all’alba del 26’ pt, respingendo da campione una bomba ravvicinata di Vigiani. Una vera disdetta in ottica bianca, una vera benedizione in quella nerazzurra. Che con Vavassori tenta un’azione, che però si infrange sul muro difensivo bianco. Vavassori-Vlahovic, la mini-dea sfiora la rete col mancino del capocannoniere del girone, la cui traiettoria sfiora il palo alla destra di Franchi. Corre il 27’ pt e la gara è bellissima. De Marino non ce la fa, Carosso in al 29’ pt. Vismara è nuovamente chiamato “a laurà” (come direbbero a Bèrghem) al 35’ pt, sempre da Comi, ma la porta in Curva Est stasera sembra stregata. Al 37’ pt l’arbitro annulla una rete a Ghislandi (miracolo di Franchi su Alessio): è il campanello d’allarme che con la mini-Dea non ci si può permettere neppure il più piccolo dei break di concentrazione. Ora è l’11 ospite ad impostare di più. Per la prima volta da inizio tempo riesce a manovrare, con i Leoni un po’ ad attendere e umanamente a rifiatare. Perché non è ipotizzabile nessuna gara col piede sempre a tavoletta. La premiata-ditta Vavassori che serve Vlahovic sfiora la marcatura, con il serbo che dà un saggio della sua superiore velocità di scatto-controllo&tiroarete su Iotti. Sta di fatto che la sfera sfila a 40 cm dal palo alla sinistra del portiere vercellese. Al 46’ pt il calcio di punizione di Iotti è deviato dalla barriera in angolo, poi la conclusione di Carosso finisce in piazza Solferino.
RIPRESA. La seconda frazione si apre con Coppola che si incunea verso la porta avversaria sul filo dell’offside al 5’ st, chiamando col suo tocco a rete all’ennesimo miracolo Vismara. Non sembra aver cambiato nulla l’aver sorseggiato il thè caldo al limone nell’intervallo. Vlahovic si mangia però l’occasione da gol che sarebbe suonata beffarda al 7’ st: la sua conclusione a tu per tu con Franchi è alta oltre la linea trasversale. Si tratta di un errore madornale che però non fa che confermare l’alto tasso estetico-emozionale di questo godibilissimo match (per altro, sin qui, pure assai corretto). 9’ st: Iotti stavolta assiste Coppola, ma la testolina in elevazione del suo giovane puntero non ci arriva per un soffio. Lo stesso esito vale per Vigiani, imbeccato in retropassaggio di Comi (conclusione alta). Comi chiede un penalty per fallo da tergo al 59’, ma il referee signor Enrico Gigliotti di Cosenza “sbraccia” di no. Al 60’ arriva il primo giallo, comminato a Panada per fallo su Iotti. Intanto, come nel primo, è sempre la squadra di Banchini a tenere il pallino. E non può che essere un bene. Al 62’ è giallo anche per Coppola. 4 i cambi (3 bergamaschi, 1 vercellese) al 65’ spiccano quelli di Cassa per Vlahovic (a sorpresa) e di Siafa per Coppola. Il primo angolo ospite viene trasformato al 67’. Il Piola ammutolisce al 69’ quando Comi va a terra, mani sul volto (poi però rientra con gran sospiro di sollievo). Pericolosissimo, Vavassori per Bernasconi esalta a sua volta anche Franchi al 70’: sono i due portieri, i migliori in campo. A rispondere, al 72’, è la botta di mancino dalla distanza di Clemente. Match che vale sempre il biglietto, con continui capovolgimenti di fronte, giocate d’attacco pregevoli e altrettante chiusure difensive. I bergamaschi ora (74’) assumono il controllo, la Pro, giocoforza, opta allora per ripartire in velocità. Con la punta è Alessio a far la barba al palo. È il 76’ e sarebbe stato un gol beffardo, ma bellissimo. La Pro sta rischiando un po’ troppo. Più di ogni altra fase di questa disfida. Un punto (alla fine ci salverà o meno per un distacco tale) stasera sarebbe di quelli da firmare (parere scritto in tempo reale, ndr). Ad avere più kw nella batteria è però la mini-Dea. Nuovi ingressi: Niang e Schenetti in all’81’ per Vigiani ed Emmanuello. Intanto (84’) il tempo scorre e questa sarebbe sempre più una gara da condurre in qualche modo in porto (se non in porta). Se da più di 10’ la Bianca non riesce ad imbastire (l’11 titolare, finché ha fiato, è un’altra cosa), anche l’Atalanta U23 sembra però accontentarsi. 89’: su Vavassori, Marchetti interviene in area, ma il referee è uomo di sport saggio. Fase lenta, ma subdola della sfida. L’infortunio di Clemente allungherà i 5’ di recupero e costringe dunque i Leoni a giocare (solo momentaneamente) gli scampoli finali in 10 uomini, in quanto gli slot dei cambi sono terminati. La Dea junior conquista l’ultimo angolo al 96’. Il “Piola” ammutolisce nervosamente e il referee si complica la vita. Ai primi giri di lancetta c’è infatti una punizione per gli ospiti e il giallo a Niang. All 98’ Panada spara in bocca a Franchi, così la gara termina con il salomonico 0-0 che se non fa una grinza, almeno muove la classifica. Davvero bella e meritata è l’immagine dei ragazzi riuniti in un unico abbraccio corale al loro trainer Banchini. Quello della squadra in campo (di cui andare orgogliosi) è però solo il 50% di quello che serve per conservare la categoria professionistica. Il restante, ancor più determinante 50%, beh, quello lo conoscono solo gli enigmatici timonieri di via Massaua.
Foto di Gabriella Biasone e Stefano Zanello
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