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Serie c

Arzignano - Pro Vercelli 3 - 1: 4° KO in 5 gare per i Bianchi

Gli uomini di Banchini sprofondano anche al Dal Molin: inutile il gol prodezza di Comi al 72’

Foto di Stefano Zanello

Serie C Now 2024-25/Girone A: 30.a giornata

Domenica 9 marzo 2025

Arzignano (VI), stadio comunale “Tommaso Dal Molin”- ore 15:00

ARZIGNANO VALCHIAMPO-PRO VERCELLI 3-1

ARZIGNANO VALCHIAMPO (3-5-2): Boseggia; Boffelli, Boccia, Shiba; Cariolato, Lakti, Bordo (76’ Fofana), Rossoni (76’ Milillo), Mattioli (21’ st Minesso); Benedetti (93’ Brevi), Jallow (21’ st Lunghi). A disp.: Manfrin, Zanella, Menabò, Barba, Bernardi, Toniolo. All.: Giuseppe Bianchini.

PRO VERCELLI (3-5-2): Franchi; Iezzi, Anton (44’ pt Carosso), Marchetti; Pino, Vigiani, Emmanuello (92’ Romairone), Schenetti, Cirillo (59’ Niang); Coppola, Siafa (59’ Comi). A disp.: Rizzo, De Marino, Iotti, Burruano, Sbraga, La Rosa, Benacquista, Comi, Gaglioti, Niang. All.: Marco Banchini.

Arbitro: Michele Pasculli di Como (Nirintsalama T. Andriambelo di Roma 1 e Giuseppe Fanara di Cosenza; IV: Marco Gambirasio di Bergamo).

MARCATORI: 20’ pt Benedetti (A); 72’ Comi (P), 88’ Minesso (A), 91’ Lunghi (A).

Ammonito Arzignano: 64’ Latki.

Ammoniti Pro: 38’ pt Anton; 61’ Emmanuello, 81’ Comi.

Corner: 4-1.

NOTE - Pomeriggio con cielo grigio e velato (15°). Terreno in manto naturale in discrete condizioni. Spett.: 300 circa (27 i vercellesi sugli spalti). Arzignano in giallo&azzurro, Pro in completo nero. La terna è in rosso e nero. Rec.: 1’+5’. Debutto in campionato in casacca bianca per Andrea Cirillo.

La Pro sprofonda sempre più. Lo fa anche contro l’Arzignano Valchiampo, non il Real Madrid, che domina i Leoni tutto il primo tempo e i minuti finali della ripresa, infliggendo un passivo che conti alla mano potrebbe suonare anche meno beffardo di quanto non sembrasse a botta calda. Prima frazione in cui gli uomini di Banchini (11 rimaneggiatissimo e in emergenza, il suo) “non hanno infatti visto la biglia” (vantaggio arzignanese al 20’ di Benedetti), per poi tornare in campo con ben altro generoso piglio nella ripresa. Il che ha fruttato il momentaneo e meritato pareggio (rete prodigiosa e spettacolare di Comi al 72’, al suo 14° centro stagionale), per poi sciogliersi altrettanto inaspettatamente nei minuti conclusivi, in cui Minesso (88’) e Lunghi (91’) hanno posto la parola fine ad una gara nata male e finita peggio.

TATTICAMENTE, il 3-5-2 dell’Arzignano allenato da coach Giuseppe Bianchini - del tutto speculare a quello leonino, quasi come i cognome dei due trainer – vede Rossoni e Boccia in difesa al posto di Cariolato e Milillo, mentre in attacco Benedetti rileva Lunghi, con Mattioli preferito a Minesso. E allora: Boseggia in porta; trio di retroguardia con Boffelli, Boccia e Shiba; il centrocampo vede Cariolato, Lakti, Bordo, Rossoni, Mattioli protagonisti; gli avanti sono Benedetti e Jallow. In casa vercellese, spiccano (e preoccupano) Iotti e Comi in panchina, mentre Clemente out per squalifica: e allora l’11 della Pro disegnato da vede il classe Andrea Cirillo all’esordio in mediana, così come il duo Siafa-Coppola in attacco. E allora c’è Franchi tra i pali; difesa a tre Iezzi, Anton (e non De Marino) e Marchetti; mediana con Pino, Vigiani, Emmanuello, Schenetti e Cirillo. Si tratta, come si vede, di una Pro totalmente diversa rispetto a quella scattata ai nastri di partenza la scorsa estate, a cui mancano - almeno inizialmente - 4 degli uomini migliori.

LA GARA. Il primo squillo lo produce Boccia al 6’ pt, su cross di Benedetti: il suo stop e tiro spedisce la sfera alle stelle, ma non evita sussulti alla torcida composta dagli aficionados venuti dalle rive del Sesia. La squadra di casa gioca molto sull’effetto sorpresa di lanci e scatti sul filo dell’off-side. Il gioco latita, del resto in questo tipo di gare, pesantissime e preziosissime, “non sono questi i particolari”. 17’ pt: girata di Mattioli, su imbeccata dall’out mancino di Benedetti: sfera insidiosa e rasoterra, larga di un metro dalla zona gol. La Pro, per ora, non ha ancora imbastito alcuna azione. L’Arzignano passa al 21’ pt con il colpo di testa di ‘James’ Benedetti su traversone dalla destra di Latki (1-0). Vantaggio meritato. Intanto, un filo di magone inizia già ad affiorare nella mente e nel cuore di chi ha la Pro nel corazon. Intanto, Cirillo “the youngest” potrebbe pareggiare al termine di un’azione e tiro sontuosi al 23’ pt. Non sarà molto, ma è già qualcosa. Soprattutto a livello psicologico. È però il bel duetto Cariolato-Mattioni in area a sfiorare il raddoppio al 35’ pt. La bomba di destro al 30’ pt di Lakti (tra i migliori in campo, insieme a Bendetti e Mattioli) è di poco oltre la linea trasversale difesa da Franchi. Pro in grande difficoltà, sia in fase di gestione e impostazione, sia di copertura: è la squadra di Giuseppe Bianchini, la padrona del campo. Piuttosto, la sensazione è che la squadra di casa non sia stata sufficientemente cinica a trovare il colpo del 2-0, nonostante la mole di lavoro e occasioni create. 42’ pt: improvvisa ma pregevole conclusione al volo dell’italo-albanese Lakti col sinistro, Franchi la salva in angolo. Pro in totale balia dell’avversario. Anton infortunato a terra, al suo posto torna in campo per la Pro Alessandro Carosso (che mancava dalla 13.a giornata) al 44’ pt. Al 45’ pt Emmanuello prova a rispolverare gli antichi fasti da fuori area, ma il revival non riesce.

RIPRESA. La Pro parte sicuramente meglio nella ripresa, lotta, ma per 20 minuti non arrivano azioni, né da una parte, né dall’altra. Vigiani e Carosso si danno un gran da fare, come le due punte non lesinano corsa e sforzi. È piuttosto sul versante della costruzione, a mancare chiaramente un valore aggiunto. Di sicuro, ora si gioca più nella trequarti offensiva dei leoni. Dal 59’ ci sono Niang e Comi in campo per Cirillo e Siafa, con Vigiani a fare il playmaker. La squadra ospite - forse a pagare lo sforzo impresso nella prima frazione - sembra accontentarsi, limitandosi a gestire. Ritmi che definire blandi è dir poco. Al minuto numero 72 Gianmario Comi si conferam leggenda pura nella storia del dopoguerra, grazie ad una rete letteralmente inventata dal nulla. Il merito di scodellare la sfera in area dalla destra con una palombella è di Schenetti, ma l’area giallo azzurra è zeppa di maglie di casa chiuse a riccio, con il solo Comi, marcatissimo, laggiù. È in quel frangente che il capitano riesce ad arpionare la sfera al volo, proprio mentre sta toccando terra, con una torsione di caviglia che impatta per una traiettoria beffarda quanto vincente e che va a conficcarsi nell’angolo basso opposto e con Boseggi che la osserva entrare per il gol che vale l’1-1. La cavalcata al 77’ di Niang regala una gran palla per Vigiani che in spaccata trova la conclusione, fuori però di un soffio. Match che si è improvvisamente rivitalizzato. Emmanuello, bella chance in coordinamento, che costringe Boseggia al primo angolo di giornata per la Bianca. Corre l’80’. Tre minuti dopo il fendente di Cariolato termina alto sulla traversa: è l’unica, vera azione imbastita dai padroni di casa nella ripresa. Sino a questo momento, però. La Pro, irriconoscibile in meglio rispetto ad un primo tempo decisamente incolore (possesso palla finale 50% a 50%), prova a vincere. È un bel segnale. È però Minesso ad insaccare una improvvisa ma veloce azione insistita dei suoi all’88’. Già la conclusione di Lunghi aveva chiamato al miracolo Franchi, sulla cui respinta arriva l’attaccante giallo azzurro per il colpo del definitivo ko (2-1). Saltando un Marchetti irriconoscibile (forse problemi fisici per lui) Lunghi al 91’ insacca quindi il pallone di un immeritato 3-1 (ma solo per quanto visto nella ripresa). Poi a Coppola, servito da Iezzi al 95’ non riesce il tocco a rete “della seconda bandiera”. Il quarto ko nelle ultime 5 prestazioni della Pro metterebbe in altri tempi e fasi del torneo fortemente in discussione non solo il tecnico per motivi meramente numerici (a cui personalmente non possiamo imputare alcunché), ma soprattutto la società. Presente, passata e futura. I ragazzi e il mister, in campo hanno infatti dato tutto che potevano dare. Altri, altrove, evidentemente no. Passeranno alla storia nelle pagine nere del club bianco fondato nel 1892? È quello che tutti (o almeno si spera) non si augurano all’ombra del Sant’Andrea.

Foto di Stefano Zanello

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