serie c
di Alex Tacchini
1 Marzo 2025 19:39
Foto di Gabriella Biasone e Stefano Zanello
Serie C Now 2024-25/Girone A: 27.a giornata
Sabato 1° marzo 2025
Vercelli, stadio comunale “Silvio Piola, ex L. Robbiano”- ore 17:30
PRO VERCELLI-TRENTO 0-0
PRO VERCELLI (5-3-2): Franchi; Clemente, Marchetti, De Marino; Pino, Vigiani (88’ Niang), Emmanuello, Rutigliano (1’ st Schenetti), Iezzi; Coppola (65’ Siafa), Comi (80’ Romairone). A disp.: Rizzo, Cirillo, Iotti, Sbraga, La Rosa, Benacquista, Condello, Antolini, Carosso. All.: Marco Banchini
TRENTO (4-3-3): Barlocco; Vitturini, Trainotti, Cappelletti, Maffei; Peralta (80’ Petrovic), Di Cosmo, Giannotti; Disanto, Di Carmine, Accornero (68’ Anastasia). A disp.: Tommasi, Barison, Cappelli, Puzic, Titi. All.: Luca Tabbiani.
Arbitro: Alessandro Recchia di Brindisi (Alberto Callovi di San Donà di Piave e Davide Gigliotti di Lamezia Terme; IV: Andrea Copelli di Mantova).
Ammoniti Pro: 13’ pt Rutigliano; 72’ Clemente,
Ammoniti Trento: 68’ Cappelletti, 93’ Vitturini.
Corner: 1-0.
NOTE - Pomeriggio con cielo grigio, freddo e ventilato (11°). Terreno in manto sintetico in ottime condizioni. Spett.: 498 (35 da Trento). Pro in completo bianco con pantaloncini e calzettoni neri, Trento in versione all-orange. La terna è in azzurro e nero. Rec.: 1’+5’.
La Pro Vercelli impatta una gara che ha tentato per ampi tratti di vincere al Piola contro il Trento, avversario quotato in stagione, ma anche assai rimaneggiato. I Leoni muovono così la classifica di un passettino e interrompono la recente mini striscia negativa di 3 sconfitte in 3 gare.
OUVERTURE. Una sfida tra squadre poco in salute (della Pro si sa, ma anche gli Aquilotti hanno intascato appena cinque punti nelle ultime cinque gare), ma dagli obiettivi diametralmente opposti: la caccia di un 4° posto per gli ospiti che sarebbe storico, la salvezza (a tutti i costi) per i padroni di casa (che sarebbe il “minimo sindacale”, data storia, categoria e caratura). Dalla sua, l’incerottatissima squadra di Tabbiani ha statisticamente anche il record momentaneo di pareggi: sin qui 12, in coabitazione con la Pro Patria. Giusto per inquadrarla temporalmente, a beneficio di chi - amante delle pagine di Storia e che leggerà per caso questo pezzo più avanti negli anni - la partita si gioca il giorno dopo la storica e drammatica litigata in diretta tra Trump e Zelensky alla Casa Bianca, che ha lasciato il mondo col fiato sospeso. Meglio assolutamente tornare a parlare di sport, quindi. Come fosse una provvidenziale boccata d’ossigeno (e lo è da sempre).
TATTICAMENTE, coach Banchini (senza gli ormai “medio degenti” Serpe ed Anton, con Iotti in panchina, così come Schenetti e Sbraga) e allora dipana il suo classico 3-5-2 con l’ormai nuovo titolare Denis Franchi in porta, di giallo-fluo vestito; difesa con De Marino recuperato all’ultimo, accanto a Clemente e Marchetti; mediana con Pino, Vigiani, Emmanuello, Rutigliano e Iezzi; Coppola e Comi sono i due di punta. Anche il Trento (che eccelle nel gioco aereo), in quanto assenti, non scherza (Santer, Kassama, Zanon, Falasco, Frosinini, Aucelli, Sangalli, Rada e Ghillani), così il 4-3-3 dell’ex trainer di Catania e Fiorenzuola Tabbiani risponde con Barlocco a difendere i pali; difesa con Vitturini, Trainotti, Cappelletti e Maffei; centrocampo mobile a 3 con Peralta, Di Cosmo, Giannotti; gli avanti sono Disanto, il goleador Di Carmine (sin qui 14 reti, a metà tra i 16 di Vlahovic e i 13 del nostro Comi) e Accornero. L’ex Tomi Petrovic (alla Pro nella stagione “interrotta” 2019-20) è in panchina.
LA GARA. Emmanuello (196 presenze in maglia candida, chapeau) conquista un calcio piazzato al 1’ minuto. Si vuole e si deve partire forte, per fugare ogni ipotesi di debolezza all’avversario. In un attimo la sfera è però già sul versante opposto, sull’out di fondo della difesa vercellese, giocata da Di Carmine. La prima chance è della Pro con gran diagonale di Vigiani al 4’ pt, che impegna severamente l’estremo trentino Barlocco. Al 1’ pt i Leoni usufruiscono del primo corner. Sul cui traversone Comi non riesce a colpire in maniera precisa, sia sul primo, sia sul secondo tentativo di testa. In 10 minuti la Pro ha creato quasi più occasioni di tutta la sciagurata gara di Chioggia. E questo è ovviamente un buon segnale. Rutigliano duro su Vittorini, per il mediano di casa scatta il giallo. Poco dopo (14’ pt), Trainotti tenta inutilmente di incutere timone a Franchi. È piuttosto Accornero a scoccare il primo tiro per i suoi al 16’ pt. La Pro imposta, ma ora il Trento inizia a cercare di capire quanto si possa far male in ripartenza. Coppola subisce fallo al 17’ pt, ma il referee - Alessandro Recchia di Brindisi - non lo tutela. Nel primo quarto di gara non affiora la differenza di graduatoria tra le due contendenti. Trento infatti molto abbottonato, Pro ad impostare, ma con un occhio a non prestare troppo il fianco. La conclusione in contro balzo di Rutigliano meritava miglior sorte al 28’ pt. Sì, i Leoni giocano bene: a mancare, è solo il gol. Il tiro di Vigiani al 33’ pt è troppo debole per impensierire Barlocco. Di Santo spreca la finalizzazione di una ottima azione degli orange trentini al 39’ pt. Nel finale di tempo, è il Trento a farsi più vedere.
RIPRESA. C’è Schenetti in luogo di Rutigliano (unico ammonito) nelle fila dei bianchi. 2’ st: il contatto in area tra Peralta - lanciato a rete dopo bel triangolo - e De Marino fa venire i brividi, ma il referee dice fortunatamente di no. C’è poi un Comi letteralmente scatenato nel box opposto al 6’ st, che chiama a raccolta gli sparuti tifosi della Pro occorsi allo stadio. Intanto, però, lo score rimane sigillato sullo 0-0. Il gioco è spezzettato, poco fluido, ma assai generoso. Per salvarsi, però, occorre giocare proprio così. L’aspetto positivo è che i ragazzi di Banchini, a tratti, sembrano pure divertirsi a giocare bene. Peccato che poi, sul più bello, manchi quasi sempre la lucidità finale. Primi 11 minuti di ripresa completamente in mano all’1 candido, comunque. Crediamo, senza peccare di presunzione, di interpretare cosa possa passare per la testa del trainer dei Leoni: che nel continuo cercare la spizzata vincente di Comi, alla fine sbuchi fuori una gran giocata di un compagno, a ribadire in rete la mole di lavoro. Anche perché il capitano Gianmario, è comunque e sempre stra-iper-marcato. Pro ora bella. Come da tempi (nel senso di frazioni) non si vedeva. Dal 65’ c’è Siafa in campo per Coppola. 68’: Cappelletti, per intervento falloso su Comi, si guadagna il giallo. Intanto, c’è Anastasia per Accornero, nelle fila degli Aquilotti. Al 70’ i ritmi si sono affievoliti. Saltando su un traversone, Comi si infortuna ad un braccio al 79’. Si chiama l’ staff medico, ma il capitano non ce la fa: è una brutta tegola per la squadra di Banchini. Dall’80’ c’è quindi in campo Alessandro Romairone. E, nelle fila trentine, l’ex Petrovic per Peralta. A questo punto, i bookmaker puntano su un probabile pareggio. 84’: Clemente, gran cross, per Emmanuello, piattone al volo da posizione ravvicinata e sfera che si alza oltre la linea trasversale. È l’azione più limpida del tempo e forse di tutto il match. Dall’88’ Niang rileva un Vigiani che ha dato davvero tutto. Al 90’ per poco Tomi Petrovic non combina lo scherzetto fatale ai suoi ex compagni. L’azione quindi riequilibra tutto, in tema di occasioni (sparute) da gol. Finisce così, ineccepibilmente a reti bianche. Score giusto (un solo corner, 6 in tutto i tiri verso la porta), ma rammarico e preoccupazioni che non si affievoliscono certo. In questo momento, la Pro sarebbe salva, poiché, come recita il Regolamento: “(…) gli incontri di play-out non si disputano se fra le due squadre ipoteticamente coinvolte il distacco in classifica è superiore (attenzione non uguale) agli 8 punti”. Ovvero, devono essercene 9. Come al termine della 29.a giornata, tra Pro Vercelli sulla Pro Patria. Sarà così anche alla fine? Davvero troppo presto e troppo rischioso per dirlo e per puntarci. Anche perché di lunghezze in palio, nelle prossime 9 gare, ce ne saranno ancora 27…
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