vercelli
27 Gennaio 2025 19:18
Sta scadendo il tempo. Il 28 febbraio il commissario di Egato2 Andrea Fluttero, che già aveva chiesto alla Regione una proroga, dovrà fare la sua scelta sul modello di gestione del servizio idrico del Biellese, Vercellese e Casalese. Va presa un' importantissima decisione che avrà un vincolo trentennale e che interesserà un territorio di circa 3.339 chilometri quadrati, con una popolazione residente di circa 404.000 abitanti. Si deve scegliere tra gestione pubblica, privata, e mista. Fino a d’ora il servizio idrico è stato affidato in convenzione a diversi gestori (quali Am+, Asm, Cordar Biella, Cordar Valsesia e SII), ma dal 2024 la Legge stabilisce che ce ne debba essere uno solo. Un ostacolo principale per la scelta della gestione in house per Vercelli: all'interno di una società pubblica che racchiude i gestori, Asm resterebbe tagliata fuori poichè a maggioranza privata.
Ato2 - nel frattempo diventata Egato2, ovvero l'Ente di governo ambito territoriale ottimale - avrebbe dovuto decidere sul futuro della gestione del servizio idrico, ma ci sono state solo fumate nere e durante la Conferenza d'ambito composta dai rappresentanti del territorio non si era giunti a una scelta. Durante l'incontro di gennaio 2024, figlio di un altro rinvio, il 67,73% dei rappresentanti degli enti aveva votato per la gestione in house, il 19% aveva optato per la gestione mista e solo Vercelli aveva scelto la gara internazionale. Ma non si era arrivati al quorum del 75%. Allora era avvenuto il conseguente commissariamento da parte della Regione Piemonte: Andrea Fluttero il 31 gennaio scorso era stato nominato dal presidente Alberto Cirio commissario “ad acta” per Egato2. Inizialmente la scadenza per la sua decisione era stata fissata al 31 luglio, ma la Regione gli ha successivamente concesso una proroga sino a febbraio 2025.
Nel frattempo, secondo fonti ben informate, si è tenuta una riunione tra le forze di maggioranza vercellesi nel corso della quale è emersa una posizione a favore della gestione mista.
La Provincia di Vercelli ha inoltre convocato nei prossimi giorni un'assemblea dei sindaci al di fuori del contesto di Egato2 (che comprenderebbe anche i comuni casalesi e biellesi) per "arrivare a una posizione condivisa su tale argomento" a livello locale.
Il Pd si è espresso per la scelta della gestione mista, mentre il Movimento 5 Stelle resta per la gestione in house.
IL COMUNICATO DEL PD
Riceviamo e pubblichiamo.
In vista della scadenza del 28 febbraio - data entro la quale il Commissario Andrea Fluttero dovrà giungere ad una decisione in merito alla futura gestione del servizio idrico integrato nel territorio di EGATO2 (Biellese, Vercellese, Casalese) - il Partito Democratico Vercelli Valsesia ribadisce la posizione mantenuta coerentemente su questo tema in tutti questi anni relativamente alla scelta gestionale del servizio idrico integrato, che noi riteniamo debba essere in forma mista pubblico-privata, a maggioranza pubblica.
La gestione del servizio idrico integrato rappresenta infatti un tassello fondamentale per il futuro di questo bene così prezioso. L’acqua è infatti un bene pubblico, che è e resterà tale, la cui tariffa non è gestita liberamente dal mercato, ma vincolata al controllo pubblico degli enti locali e dell’agenzia nazionale.
A partire da questo presupposto fondante, la scelta della forma societaria dell’ente gestore deve essere improntata unicamente a garantire l’interesse dei cittadini, valutando quindi l’opzione migliore (gara, società mista, in house), che deve essere adeguatamente motivata circa l’efficacia, l’efficienza e l’economicità della gestione, nel più generale interesse pubblico e tenendo conto della situazione organizzativa e gestionale attualmente esistente.
Le Società che attualmente operano sul territorio d’Ambito servono e rappresentano gli interessi dei diversi Comuni loro associati, che riteniamo debbano essere tutti egualmente considerati sia che siano serviti da società pubbliche che da società pubblico-private, come il caso di ASM -Vercelli.
La sfida gestionale che ci sta di fronte nei prossimi decenni necessita di capacità di investimento, di solidità finanziaria e competenza tecnico-imprenditoriale che possono essere meglio raggiunte creando le giuste sinergie tra tutti gli operatori attualmente attivi sul territorio.
È per questi motivi che da sempre il Partito Democratico Vercelli Valsesia sostiene che il nuovo assetto societario debba garantire a tutti gli attori presenti di poter partecipare, individuando una formula, quella mista, che faccia coesistere i gestori pubblici e i gestori pubblico-privati che attualmente operano nel territorio.
Non c’è motivazione politica (intesa come appunto scelta mirata a garantire l’interesse pubblico) per cui non debbano entrare a far parte del futuro ente gestore unico tutte le società esistenti, evitando così di disperdere inutilmente ingenti risorse a carico del Comune di Vercelli, degli altri Comuni o degli altri Operatori pubblici per acquisire il ramo idrico di ASM, il cui onere graverebbe inevitabilmente sulla economicità del servizio e in ultima istanza sugli investimenti e sulla stessa tariffa.
Ecco perché confermiamo per la scelta del gestore unico del servizio idrico integrato l’affidamento a una società mista pubblico-privata, a maggioranza pubblica.
La segreteria provinciale del Partito Democratico Vercelli Valsesia
IL COMUNICATO DEL MOVIMENTO 5 STELLE
Riceviamo e pubblichiamo
Il movimento 5 stelle biellese e vercellese in questa fase decisiva in cui si deciderà del futuro pluridecennale della gestione dell'acqua nel Biellese, Vercellese e Casalese, ribadisce che la migliore forma di gestione è quella di una società pubblica, senza più presenza dei privati. Sarà la formula migliore non solo per rispettare l'esito del referendum e quindi la volontà popolare ma anche per destinare interamente gli utili alla cura degli impianti. Non condividiamo la posizione recentemente espressa dal PD vercellese per mantenere una gestione mista con la permanenza dei privati che attualmente detengono in ASM il 60 per cento delle quote e eventuali altre spinte in tale direzione da qualsiasi versante partitico provengano.
In sintesi...
Abbiamo già sanità, scuole e servizi vari che aumentano esponenzialmente la presenza dei privati. Salviamo almeno l'acqua a che in ossequio al volere dei cittadini espresso con un referendum disatteso. Ma pensare che un servizio resti pubblico anche se dentro vi sono i privati è come ritenere vegetariana una pasta in cui nel ragù c'è della carne trita.
Daniele Cappa, Coordinatore Provincia di Vercelli
Giuseppe Paschetto, Coordinatore Provincia di Biella
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