Serie C Girone A
di Alex Tacchini
25 Gennaio 2025 19:56
Foto di Stefano Zanello
Serie C Now 2024-25/Girone A: 24ª giornata (5.a di ritorno)
Sabato 25 gennaio 2025
Padova, stadio comunale “Euganeo”- ore 17:00
PADOVA-PRO VERCELLI 1-1
PADOVA (3-4-2-1): Fortin; Perrotta, Delli Carri, Faedo (82’ Russini); Kirwan (62’ Capelli), Crisetig, Fusi (82’ Bianchi), Villa (62’ Favale); Liguori, Varas (1’ st Spagnoli); Bortolussi. A disp.: Voltan, Bensi, Cretella, Valente, Granata, Pirrello. All.: Matteo Andreoletti.
PRO VERCELLI (3-5-2): Rizzo; Clemente, Anton (69’ Serpe), De Marino; Pino, Louati (6’ Antolini), Emmanuello, Iotti, Iezzi; Coppola, Siafa Etoha (57’ Romairone). A disp.: Lancellotti, Cirillo, Gheza, Sbraga, Vigiani, La Rosa, Benacquista, Condello, Sow. All.: Marco Banchini.
MARCATORI: 30’ pt autorete di Fusi (PV); 61’ Perrotta (PD).
Arbitro: Domenico Leone di Barletta (Michele Decorato di Cosenza e Pio Carlo Cataneo di Foggia; IV: Carlo Esposito di Napoli).
Ammoniti Padova: 54’ Fusi, 67’ Faedo.
Ammoniti Pro: 12’ pt Siafa, 25’ pt Iotti.
Corner: 8-2.
NOTE - Giornata tipicamente invernale, fredda e umida (8°). Terreno in manto naturale in buone condizioni. Spett.: 3.500 circa. Padova in maglia biancorossa e pantaloncini neri, Pro in completo verde Palmeiras (in settimana è giunto - graditissimo - l’apprezzamento ufficiale del club paulista delle maglie verdoni del club piemontese, ndr), terna in giallonero. Rec.: 2’+4’. Prima gara in campionato in casacca bianca sia per l’attaccante spagnolo, ma di origine Guinea Equatoriale Juan José Óscar Siafa Etoha, classe 1997, sia per il difensore Jacopo Antolini.
Una salda capolista apparentemente imbattibile (sì, il Padova), che gioca in casa (alla ricerca - rivelatasi poi vana - della 20.a vittoria stagionale) e che celebrava i suoi 115 anni di storia con tanto di maglia affascinante ad hoc. Una nobile decaduta (sì, la Pro Vercelli) che sta cercando di uscire a testa bassa ma con gran cuore dalle secche di bassa classifica (reduce da 7 incoraggianti punti nelle ultime 3 partite, grazie alle vittorie su Giana Erminio e Caldiero Terme, dopo il pareggio casalingo con il Lumezzane), ma priva di 5 pedine, tra cui il capitano-simbolo-bomber Gianmario Comi. Due squadre che appartengono dunque di diritto alla storia del calcio, ma - almeno in questa stagione - dalla classifica e prospettive diversissime. È l’emozionante “frame di presentazione” di Padova-Pro Vercelli, gara di cartello assoluto della 24.a giornata del Girone A di Terza Serie nonché disfida giunta al traguardo invidiabile del 50° match dal 1922-23 ad oggi (Coppa CONI compresa). Il pronostico tutto inclinato a favore dell’11 di Andreoletti, sarebbe apparso facile, ma fallace. Infatti, la Pro alla fine si guadagnerà un punto d’oro (a Padova non si pareggiava da 90 anni), meritato, intelligente. Perché non solo “corso” e “fortunoso” (il momentaneo vantaggio è arrivato su autorete), ma anche assai ragionato e tatticamente calibrato.
TATTICAMENTE, nel 3-4-2-1 della capolista allenato da Matteo Andreoletti (per il trainer patavino, rosa praticamente al completo, grazie pure al rientro tra i convocati di Valente) c’è Fortin in porta, con il quotato trio Perrotta (ex che si rivelerà decisivo), Delli Carri e Faedo in difesa. Kirwan (e non Capelli) e Villa esterni, con Crisetig e Fusi in mediana. Bortolussi punta pura, supportato dai “velenosissimi” Varas (secondo ex di giornata) e Liguori. Il provercellese 3-5-2 “banchiniano”, privo degli assenti per infortunio Carosso e Marchetti, Contaldo (per lui, tempi lunghi), Rutigliano (ko a causa dell’influenza) e lo squalificato Comi, vede nell’inossidabile 3-5-2, Rizzo tra i pali (rimasto in dubbio sino all’ultimo per l’influenza); i 3 di difesa sono gli impeccabili Clemente, Anton e De Marino. Mediana: Pino e Iezzi esterni generosi, con i tre play attenti e disciplinati Louati, Emmanuello e Iotti. L’attacco leoni, inedito, è composto da un Coppola in netta crescita e dal debuttante attaccante classe ’97 ex Alessandria e Birkirkara FC Oscar Siafa Etoha (arrivato pochi giorni fa a titolo definitivo alla corte del presidente Paolo Pinciroli). Sul versante del cosiddetto “mercato di riparazione”, in settimana, sono arrivati ad arricchire la rosa bianca anche il terzino sinistro Jacopo Antolini dal Torino (classe 2004) via Vis Pesaro e il terzino destro classe 2022 Alessandro La Rosa. Ha lasciato via Massaua, risolto il prestito con il Torino, l’attaccante di belle speranze Francesco Dell’Aquila (accasatosi ora al Messina), mentre Cristian Bunino è stato ceduto in prestito alla Casertana. Sin dalla scorsa gara col Caldiero Terme, in panchina sono tornati ad accomodarsi sia il centrocampista classe 2004 Lorenzo Vigiani (buone le sue prestazioni in mediana e sulla fascia ad inizio stagione), tornato abile ed arruolabile dopo lungo infortunio e il difensore Laurens Serpe.
LA GARA. Si infortuna subito al polso l’ex Perrotta dopo appena due minuti. Ripartirà dopo 120 secondi, con ampia fasciatura. Al 4’ pt c’è il primo angolo di giornata ed è battuto dalla Pro. Fasi iniziali di studio piuttosto prolungate. Al 9’ pt è di Siafa il primo tiro di gara (e il suo primo in casacca bianca): altissimo. Il Padova si vede per la prima volta al 10’ pt con una veloce verticalizzazione, solo potenzialmente pericolosa per Bortolussi. Sono molti i duelli fisici, in uno di questi Siafa si fa ammonire (per classico ‘pestone’ ad un avversario) al 12’ pt. Certo che la Pro è scesa in campo davvero carica come una molla. Ed è un senza dubbio buon segno di salute. Del resto, anche all’andata i primi 36 minuti erano stati appannaggio leonino sino alla maldestra autorete di Sbraga che di fatto invertì l’inerzia del match del “Piola”. Sul primo angolo bianco scudato (13’ pt) c’è un tocco di mano in area di Anton, ma il referee, signor Leone (quindi…uno di noi?) da Barletta, dice che “va bene così”. La botta di Liguori è potente ma troppo centrale al 16’ pt. Insomma: dopo un avvio volutamente ‘diesel vecchia maniera’ (del tipo motore Perkins sulla Alfa Romeo Giulia: chi tra i lettori se lo ricorda, vince un orsacchiotto dal pelo blu), la capolista ora sta progressivamente e visibilmente crescendo. La Pro per ora (23’ pt, primo quarto di gara) contiene con le buone e con le cattive. Bortolussi risponde ai tocchi duri con un movimento di gomito, punito solo con un calcio di punizione. Padova per ora un po’ troppo sfilacciato ed impreciso per impensierire veramente. Al 25’ pt Iotti si becca il classico giallo di agonismo. Si vive di azioni spezzettate: una di queste (26’ pt), partorisce il 2° (improduttivo) angolo per i Leoni. Occorrerebbe sfruttare maggiormente i calci piazzati, specie in gare abbottonate come queste. Comunque la Pro non soffre certo di timore reverenziale e appena può, il suo bravo attacco lo tenta eccome. Così, al 30’ pt tanto ardire viene premiato: lo score si sblocca grazie all’autorete di Fusi, che devia sciaguratamente nella propria porta un cross dalla destra di Louati, dopo un dialogo veloce e rasoterra con Siafa (0-1). Si tratta ora di testare la risposta d’orgoglio del Padova, che si preannuncia piuttosto atomica. Al 33’ pt Emmanuello è a terra a centrocampo, ma si continua a giocare. E invece è proprio la Bianca sfiorare il raddoppio (34’ pt) in contropiede con Siafa, bravissimo a dialogare con Coppola, per poi ritrovarsi piuttosto decentrato sulla destra, posizione dalla quale scocca un tiro cross che purtroppo non trova nessun compagno pronto a ribadire in rete. Ribadiamo: per ora, è un Padova troppo disattento e ampiamente sotto rendimento standard. Ed il merito dei suoi guai sta tutto nella sfrontata tonicità dell’avversario, che rispecchia il carattere del suo conducator tecnico in panchina. La frazione termina con l’11 di Andreoletti in avanti. Al 43’ pt c’è il secondo angolo per i ‘gran dottori’ veneti. Sulla ripartenza, a dipanarsi elegantemente è invece la squadra ospite (l’azione, pregevole, termina con un fendente rimpallato di Coppola). Iotti è il solito mastino sulla mediana, però deve contenere il suo agonismo, perché già sotto “primo giallo”. Al 46’ pt Coppola è bravissimo ad annullare un controllo di Bortolussi. Il 3° angolo viene trasformato al 47’ del primo tempo (e stando al regolamento non andrebbe trasformato). Per fortuna che si rivela improduttivo. Si va a ere il thè caldo al limone dunque, con la Pro sorprendentemente in vantaggio.
RIPRESA. C’è Spagnoli per Varas dal 1’ st. 51’: Fusi per Spagnoli che può battere a rete, ma Rizzo è reattivo a deviare in angolo. Sugli sviluppi del tiro dalla bandierina, Rizzo esce in maniera problematica, ma poi un fallo patavino risolve tutto. Al 54’ Fusi è bravo a saltare due difensori bianchi, poi però simula un fallo da rigore e viene (giustamente) ammonito. La gara si è accesa ed il Padova - ora scatenato e compatto - non vuole perdere certo tempo per riacciuffare l’avversario. De Marino-Anton e Clemente là dietro, si danno un gran da fare. Al 57’ Romairone fa rifiatare il debuttante Siafa. In questa fase è Fusi l’uomo in più dei biancoscudati: le sue incursioni sulla fascia destra tengono in apprensione la retroguardia vercellese.
Il gol è dunque nell’aria. E il Padova pareggia al 61’ con il gol di Marco Perrotta (che da ex non esulta) sugli sviluppi di un corner di Fusi conquistato da Spagnoli (Spagnoli spizza a rete, sulla respinta di Rizzo c’è però il tap-in vincente da due passi 1-1). Brividi per il gol annullato per fuorigioco (palese) a Bortolussi al 65’. Iotti al 67’ fa ammonire Faedo. Il match è una lotta apertissima, coi padroni di casa che tornano favoriti per un possibile successo finale. Ad esempio, Spagnoli sbaglia tutto andando al cross al 68’. Nella retroguardia bianca c’è Serpe per Anton dal 69’. Spagnoli non trova la porta anche al 73’. Liguori si mangia le mani al 74’, sprecando l’occasione di trovarsi al tiro, liberissimo. La Pro chiaramente sta stringendo i denti: in una incursione padovana, l’intervento di Serpe viene giudicato regolare. Certo, si soffre, ma era ampiamente in preventivo. Rizzo pasticcia con Iotti in uscita e regala così il 7° angolo alla capolista (per fortuna, nulla di fatto). Il cambio Russini-Faedo e Bianchi per Fusi all’82’ disegnano un Padova ancor più offensivo. L’Euganeo ad ogni azione dei suoi beniamini chiede un rigore. Il che è francamente stucchevole per una squadra che sta dominando la stagione. I Leoni però non ne hanno più per imbastire un’azione pericolosa e quindi, arrivati sulla trequarti, preferiscono gestire con intelligenza tattica. Oppure conquistare un calcio piazzato, come nel caso dell’azione all’84’. Pino andrebbe anche giustamente al tiro, ma viene rimpallato. La deviazione di testa di Delli Carri all’87’ è fuori-mira. A debuttare in maglia bianca è anche il neo acquisto difensore scuola Toro Antolini all’86’ (Louati out). I minuti finali sono assedio. I Leoni però non perdono né testa, né lucidità. Si arriva così, col cuore in gola (come un pareggio che farebbe gola eccome), al 90’. I 4’ di recupero sono di passione, ma non più di tanto. I crampi di Coppola - generosissima la sua prestazione - aiutano a spezzare il ritmo, ma allungheranno il match. Non abbastanza per consentire al Padova di centrare la 20.a vittoria stagionale. All’Euganeo (finale 1-1 che non fa una piega, 3° segno x esterno nella storia, dopo quelli del 1924-25 e del ’33-34), la Pro Vercelli ha dunque tenuto fede al suo blasone e confermato lo stato di salute. Perché non è stata solo “muro”: quella di Banchini è stata vera squadra.
Foto di Stefano Zanello
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