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Alloggi popolari

Crescentino: "Nelle case di via Chiò inquilini barricati in casa e al freddo"

Il capogruppo di minoranza Sellaro ha iniziato uno sciopero della fame

Crescentino via Chiò

Barricati in casa e al freddo. Questa la situazione in cui sono costretti a vivere alcuni inquilini degli alloggi popolari di via Chiò a Crescentino.

Da giovedì 16 gennaio il capogruppo di minoranza Salvatore Sellaro ha iniziato uno sciopero della fame in attesa dell’intervento dei vertici Atc. Tutto è iniziato il 6 gennaio, quando una donna uscendo sul balcone del proprio appartamento si è vista cadere addosso dei calcinacci provenienti dal cornicione. L’inquilina si è sentita male ed è stata portata in ospedale. In seguito all’episodio sono intervenuti i Vigili del Fuoco che hanno provveduto a sigillare i balconi delle con assi di legno per inibirne l'utilizzo. Una misura presa per tutelare gli abitanti ma che di fatto li costringe  a non poter uscire sui propri balconi.

«E’ una situazione gravissima – interviene Sellaro – Queste persone sono prigioniere in casa loro, senza contare che devono anche vivere al freddo a causa della caldaia centralizzata non funzionante. In molti casi sono anziani o disabili, non possono vivere in quelle condizioni». Il capogruppo di minoranza ha chiesto la convocazione di un consiglio comunale urgente per discutere della situazione. Contestualmente ha inviato una lettera al Prefetto, ai Carabinieri di Crescentino e alla dirigenza Atc Novara, quest’ultima responsabile degli alloggi. «In segno di protesta ho iniziato uno sciopero della fame ad oltranza – conclude Sellaro – Anche negli alloggi Atc di via Cavour la situazione è altrettanto tragica. Auspico in un intervento immediato di Atc prima che si sfoci in una questione di ordine pubblico».

Salvatore Sellaro

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