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Centro fiere di Caresanablot

Cgil Vercelli Valsesia, Landini: "Verso lo sciopero generale"

Il segretario generale ha spiegato le ragioni dell'agitazione proclamata per il 29 novembre

“Verso lo sciopero generale”: è lo slogan scelto per la manifestazione vercellese che si è tenuta martedì 19 novembre nel Centro Fiere di Caresanablot. L’assemblea fa parte del programma di interventi sul territorio organizzati dalla Cgil, in preparazione dello sciopero generale proclamato per venerdì 29 novembre.

Erano presenti il segretario della Camera del Lavoro di Vercelli Valter Bossoni, Giorgio Airaudo, segretario generale del Piemonte, Maurizio Landini, segretario generale della Cgil e molti segretari dei vari comparti lavorativi  territoriali che, insieme ad alcuni sindacalisti impegnati nelle RSU, hanno fatto sentire la loro voce di protesta verso una manovra di bilancio considerata inadeguata a risolvere i problemi del paese.

L’appello di Maurizio Landini, in apertura della manifestazione è stato netto: “Queste giornate di confronto e discussione sono fondamentali perché lo sciopero che abbiamo proclamato insieme alla Uil per il 29 novembre è molto importante.

“E’ necessario lavorare nel rapporto con i lavoratori e sul territorio affinchè sia una giornata che porti molte persone in piazza a manifestare e sostenere questa battaglia che abbiamo aperto; credo che sia molto importante perché quello che sta avvenendo non è una situazione normale. In discussione c’è il ruolo e la libertà delle persone, dei lavoratori, delle lavoratrici e il ruolo del sindacato”: con queste parole Maurizio Landini ha aperto la manifestazione.

I sindacati confederali puntano a mettere in evidenza le criticità della manovra di bilancio e la prospettiva di sette anni di austerità strutturata su alcune questioni: perdita del potere d’acquisto di lavoratori e pensionati; crescita della precarietà e del lavoro nero e sommerso; tagli ai servizi pubblici, a partire da Sanità, Istruzione, Trasporto pubblico, Enti locali; rinnovi contrattuali per il pubblico impiego che coprono appena 1/3 dell’inflazione; taglio del cuneo fiscale (con perdite per molti) pagato dagli stessi lavoratori con il maggior gettito Irpef; politiche fiscali che riducono la progressività e che, attraverso condoni e concordati, favoriscono gli evasori; nessun intervento sugli extra-profitti; peggioramento della Legge Monti/Fornero che si applicherà al 99,9% dei lavoratori; insufficiente rivalutazione delle pensioni, con la beffa di un aumento di soli 3 euro al mese per le minime; assenza di una politica industriale e tagli agli investimenti; ritardi nell’attuazione del PNRR e nessuna strategia per il Mezzogiorno; attacco alla libertà di manifestare il dissenso con il Disegno di Legge Sicurezza.

 

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