Meic Vercelli
di Andrea Giardina
22 Ottobre 2024 14:05
In occasione dei 7 anni dalla morte di Lucia Pigino, il Meic Vercelli “don Cesare Massa” l’ha ricordata, insieme all’inseparabile sorella Paola, nella sala Carlo Orecchia del Seminario sabato 19 ottobre.
Tanti gli amici, vercellesi e non, accorsi per la commemorazione, affidata alle parole di Gianfranco Astori, Consigliere per l'informazione del Presidente della Repubblica e amico di Lucia. Al momento di raccoglimento erano presenti anche Roberto Scheda, sindaco di Vercelli, Maurizio Ambrosini, sociologo e docente universitario, e il professor Angelo Fragonara, insieme agli amici dell’associazione “Riflessione e Proposta”. In apertura, le parole di Tommaso di Lauro, presidente della sezione cittadina del Meic e referente Pax Christi del Punto Pace di Vercelli: “Lucia sapeva perfettamente di essere al servizio non delle ideologie, ma degli ideali a cui sono chiamati tutti i cristiani. Il suo è stato il tentativo di raccontare la speranza cristiana, dunque un modo nuovo di stare al mondo”.
Roberto Scheda, nel suo intervento, ha voluto condividere una sentita testimonianza dei valori e delle qualità di Lucia Pigino, prima fra tutte la sua capacità di dialogo: “Ci sono qui amici che ricordano pagine di vita politico-istituzionale e amministrativa che hanno contraddistinto anni ormai passati, che però si vivono ancora nel ricordo di figure come quella di Lucia Pigino. La ricordo con grande affetto per il suo rigore, per la sua attenzione, per la sua serietà. Sono qui come amico dei tanti amici presenti; sono qui come Roberto Scheda, per ricordare una figura alla quale ero molto affezionato, soprattutto perché c’era la possibilità di un dialogo di alto livello qualitativo tra persone rigorose nelle proprie discipline”.
Anche Gianfranco Astori, delineando i tratti della personalità di Lucia, ha voluto porre l’accento sulle sue doti dialogiche, messe in atto in tutti gli ambiti della vita: “Permettetemi di partire con l’espressione di “apertura al dialogo”; discepola di don Cesare, Lucia ha messo a frutto in tutto l’arco della sua esistenza questa qualità, mossa da una curiosità intellettuale spiccata, rivolta al mondo politico, poi al mondo della cultura. Un dialogo quello da lei praticato nelle istituzioni che ha frequentato e che è stata chiamata a dirigere; apertura anche nei confronti dei suoi avversari nella parte politica, alla ricerca del legame umano destinato ad oltrepassare le contrapposizioni di maniera”.
In conclusione, Maurizio Ambrosini ha proposto una riflessione sull’utilità dell’impegno culturale: “In questo mondo così lacerato e in tempi di guerra a che serve la cultura? Sento vicino a me Lucia: la sua testimonianza è ancora viva in mezzo a noi e ci dice che l’impegno culturale è parte integrante dell’impegno laico, credente e inserito nel mondo che cerca di trasformare la realtà, rendendola ricca di speranza. La cultura è forza che trasforma la società”.
Il momento dedicato al ricordo di Lucia Pigino e di sua sorella Paola è stato allietato dalla musica classica dell’Ensemble San Michele, con Giuseppe Odone al pianoforte e Irene Turcolin, al flauto traverso.
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