Il ricordo
di Sara Corsini
11 Ottobre 2024 16:32
Sammy Basso a Santhià (foto Molinaroli)
Il 5 ottobre è morto Sammy Basso ma non si è spento il suo sorriso.
Ventottenne, biologo, con la sua simpatia contagiosa ha fatto conoscere al mondo la progeria di Hutchinson-Gilford, la patologia rara caratterizzata da un invecchiamento precoce, di cui era affetto dalla nascita. Una malattia che ha colpito appena 150 persone nel mondo e per cui Sammy si è speso fino alla fine, con un ultimo gesto di generosità verso la ricerca: il suo corpo infatti è stato donato alla scienza. Ricerche, viaggi, partecipazione a programmi tv hanno riempito la sua vita che è stata breve ma vissuta sempre al massimo.
Nel 2015 aveva partecipato a “Maschere d’artista per la vita l’arte fa battere il cuore”, un’iniziativa della Pro Loco di Santhià che ha coinvolto personaggi della cultura, dello spettacolo o dello sport, reinterpretando in chiave artistica una maschera carnevalesca, personalizzandola con una decorazione autografata.
Sammy aveva realizzato una maschera con tralci di vite, simbolo della vita stessa in molte culture. Nel 2016 era stato ospite d’onore a Santhià, dove aveva partecipato alla sfilata ricevendo la nomina di “Fratello del Carnevale storico di Santhia”. Si era subito sentito uno di famiglia: «Sammy era speciale. E non mi riferisco alla sua malattia ma al suo carattere. Conoscerlo e amarlo è stato questione di un attimo - ricorda Paolo Bonanni, direttore artistico del Carnevale Storico di Santhià - Ero il "suo fratellone toscano". Era il suo modo per farmi capire di considerarmi un amico. Il suo contributo artistico per Santhià fu il motivo del nostro incontro a Bassano con altri amici di Viareggio e del Carnevale Storico. Non immaginavo di trovarmi davanti ad un gigante capace di aiutare in tutto il mondo altri come lui, affetti da progeria. Sammy era il faro mondiale della sua sindrome, capace di una umanità senza confini e di una forza al di sopra della sopportazione comprensibile. Rileggerò il suo libro Sammy per sentirlo ancora vicino. Io, Bruno e Rossella e il Maestro Franceschina, Renato Bor e gli altri amici di Santhià che lo hanno conosciuto e accolto in cascina, per quella indimenticabile cena, ospiti dei Rubinet e del grande Emiliano, siamo grati per quello che ci ha dato con la sua presenza e amicizia. Sammy non ti dimenticheremo mai».
Un ricordo indelebile rimarcato anche dagli amici del Carnevale Storico di Santhià: «Ciao Sammy, fratello del nostro Carnevale, grande uomo di un'umanità unica, la tua intelligenza ti ha permesso di condividere la tua esperienza di vita con tutto il mondo e tutto il mondo ti ha voluto e sempre ti vorrà bene. Oggi siamo tutti tristi e la bandiera della nostra sede sarà listata a lutto in tuo onore».
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