Corte di Cassazione
di Redazione La Sesia
2 Settembre 2024 17:04
Aveva inviato ad alcuni indirizzi istituzionali quattro mail dove utilizzava contro la Polizia municipale di Vercelli termini come “criminali“, “un’associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e all’abuso di ufficio, al servizio di un’oligarchia che controlla tutta la locale pubblica amministrazione, e persegue interessi privati in spregio di quello pubblico“, “delinquenti in divisa“: la Cassazione ha confermato la condanna emessa dal Tribunale di Vercelli contro un cittadino. I fatti risalgono al 2019.
La sentenza del Tribunale di Vercelli era già stata confermata dalla Corte di Appello di Torino. L'imputato aveva fatto ricorso in Cassazione facendo appello al "diritto di critica", sostenendo che la sua volontà era solo quella di "ristabilire la corretta azione dell’ufficio a fronte di comportamenti censurabili di alcuni appartenenti al Corpo".
La Corte di Cassazione, nel dichiarare inammissibile il ricorso, ha osservato che "detta condotta è qualificata come oltraggio ai sensi dell’art. 342, secondo comma, cod. pen. il quale punisce l’oltraggio c.d. “corporativo” per tale intendendosi quello rivolto nei confronti della Pubblica amministrazione, anziché al suo singolo funzionario, tale da lederne la personalità di ente collegiale". La Corte ha sottolineato che “l’oltraggio costituisce l’espressione di un giudizio negativo nei confronti dei soggetti istituzionali indicati dall’art. 342 cod. pen. e non può essere presidiato dall’art. 21 Cost. allorché si utilizzi un linguaggio intrinsecamente e volgarmente insultante e denigratorio“.
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