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Vercelli: detenuto aggredisce e tenta di strangolare un poliziotto

La denuncia del sindacato di Polizia penitenziaria

Casa circondariale Billiemme

La casa circondariale di Billiemme

Vercelli: detenuto aggredisce e tenta di strangolare un poliziotto.

Ancora tensione nel carcere di Billiemme: "Gli uomini della Polizia penitenziaria avevano trovato, durante una perquisizione nella sua cella qualche ora prima, un pericoloso cacciavite ed un adattatore per Sim telefoniche. E lui, detenuto nordafricano ristretto nel carcere di Vercelli, ha aggredito e tentato di strangolare un ispettore della Polizia penitenziaria".

Lo fa sapere il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe). Dura presa di posizione da parte di Mario Corvino, vicesegretario regionale per il Piemonte dopo il grave episodio avvenuto sabato 1° giugno nella Casa circondariale: “Il personale di Polizia penitenziaria è sempre più stanco delle continue aggressioni e violenze subite e auspica in un celere intervento da parte dell’Amministrazione a livello nazionale”. Corvino spiega che il detenuto, dopo la perquisizione e una successiva telefonata con i familiari, ha preteso con insistenza di parlare con l’ispettore di servizio, che era però impegnato in altre incombenze: “Ha quindi assunto un comportamento palesemente aggressivo e di ostacolo al lavoro degli agenti, opponendosi fisicamente al rientro in cella. Accorso altro personale di servizio, l’uomo si è scagliato con violenza contro l’Ispettore, colpendolo con ginocchiate e tentando di strangolarlo. Fortunatamente il collega, a cui va la nostra solidarietà e vicinanza, è stato rapido nello scansarsi, sebbene caduto a terra e malconcio, altrimenti poteva succedere il peggio”. 

“Io credo che la Polizia penitenziaria di Vercelli e del Piemonte tutto, che pure ha dimostrato grande professionalità e senso del dovere, non debba essere messa nelle condizioni di vivere situazioni di alta tensione sotto il profilo della sicurezza e dell’ordine per i ricatti di alcuni ristretti violenti che evidentemente pensano di stare in un albergo e non in un carcere”, commenta Vicente Santilli, segretario per il Piemonte del Sappe.

Per Donato Capece, segretario generale del Sappe, “la situazione penitenziaria regionale e nazionale fa, ogni giorno di più, emergere la tensione che è non più latente ma palese ed evidente. Bisogna intervenire con celerità, a tutela dei poliziotti penitenziari, orgoglio non solo del Sappe e di tutto il Corpo ma dell’intera Nazione”.

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