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Maxi inchiesta in Liguria

Anche l’ad di Iren arrestato per corruzione

Le accuse riguardano il periodo in cui era presidente dell'Autorità portuale di Genova

Guardia di Finanza

Corruzione per l'esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d'ufficio: questa l’accusa per il presidente della Liguria Giovanni Toti che da ieri (martedì) è agli arresti domiciliari. Nell’inchiesta sono coinvolte in tutto 35 persone: per 10 (compreso il governatore) sono state disposte misure cautelari, 25 sono gli indagati.

In carcere è finito anche Paolo Emilio Signorini, dal 30 agosto 2023 amministratore delegato di Iren (gruppo di cui fa parte anche Atena, società partecipata al 60% da Iren Mercato S.p.A. e al 40% dal Comune di Vercelli) ed ex presidente dell'Autorità portuale di Genova. L'accusa è corruzione.

Misure cautelari hanno raggiunto poi il capo di Gabinetto di Toti, Matteo Cozzani, nei guai per corruzione elettorale aggravata perché commessa al fine di agevolare il clan mafioso dei Cammarata di Riesi (dalle indagini della Guardia di finanza di Genova, coordinate dal gip Paola Faggiani, i 400 riesini residenti in Liguria avrebbero assicurato voti) e di corruzione per l'esercizio della funzione, ma anche gli imprenditori Aldo e Roberto Spinelli. Il primo è l’ex presidente delle società calcistiche Genoa e Livorno.

Le accuse sono contenute in un fascicolo di 600 pagine. I reati contestati a Signorini non hanno a che fare con Iren. Si riferiscono invece al periodo in cui è stato presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, che avrebbe concesso gli appalti contestati nell’inchiesta (partita nel 2020) alle società di Spinelli: proprio da queste sarebbero partiti bonifici per diverse decine di migliaia di euro destinati al Comitato Giovanni Toti Liguria.

Secondo gli inquirenti, Signorini, avrebbe ricevuto dagli imprenditori soldi, soggiorni extralusso a Montecarlo, gioielli, borse griffate e fiches da puntare al Casinò.

Nella giornata di martedì l’azienda energetica ha predisposto una nota: “Iren – si legge - ha appreso stamane dalla stampa dell’applicazione di un’ordinanza di misure cautelari nei confronti dell’amministratore delegato Paolo Signorini disposta dall’autorità giudiziaria di Genova. I reati contestati e riportati nel comunicato stampa della procura della Repubblica sono riferiti al suo precedente ruolo di presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale e non riguarderebbero quindi Iren. Il gruppo ha già attivato le procedure necessarie a garantire da subito piena continuità aziendale e a tal fine è stato convocato entro il primo pomeriggio della giornata odierna un consiglio di amministrazione straordinario per l’attribuzione temporanea delle deleghe”.

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