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79° anniversario della Liberazione

Le celebrazioni per il 25 aprile a Vercelli

Il relatore Tortarolo: “Il passato è un patrimonio da non sprecare”

“Onoriamo oggi il sacrificio degli italiani, morti per la libertà, di quanti civili inermi rimasero vittime delle rappresaglie e degli spietati rastrellamenti, di quanti persero la vita nei bombardamenti o di quelli che furono deportati nei campi di concentramento, di sterminio o di lavoro”.

Queste le parole del prefetto Lucio Parente durante la celebrazione del 79° anno della Liberazione. “La pace comincia quando nel tuo cuore non guardi più con risentimento e rivendicazioni del passato, - ha proseguito l’arcivescovo Marco Arnolfo - ma quando con la memoria vuoi camminare verso un futuro di fratellanza e di pace che impedisca ogni forma di violenza e di guerra”.

Questa solennità, giorno di liberazione e di festa per il nostro Paese, è stata celebrata nella città di Vercelli attraverso un programma articolato che ha avuto inizio in Piazza Cesare Battisti, con  la cerimonia degli “Onori ai caduti di tutte le guerre”, commemorati attraverso la deposizione delle corone di alloro; il programma ha previsto un omaggio ai Caduti per la libertà ai piedi del “Monumento alla Resistenza” in Piazza Camana. La mattinata è proseguita con una messa, in suffragio dei “Caduti per la libertà” officiata da monsignor Marco Arnolfo.  A seguire sono intervenute le autorità civili per le allocuzioni di rito, mentre l’orazione ufficiale è stata affidata al professor Edoardo Tortarolo del Disum-Upo. A fare da corona alla manifestazione i labari delle associazioni combattentistiche e d’arma, con le autorità militari, e civili: il sindaco Andrea Corsaro, il presidente della Provincia Davide  Gilardino, il prefetto Lucio Parente con la vice prefetto vicaria Cristina Lanini.  Nella relazione ufficiale il professore Edoardo Tortarolo ha evidenziato che: “Il passato è un patrimonio da non sprecare, da mettere a frutto per l’avvenire. Le commemorazioni devono essere momenti di gioia e ritrovata serenità (…) Commemorare vuol dire ricordare con la forza del sentimento e dell’intelligenza”.

Approfondimenti su La Sesia di domani, venerdì 26 aprile

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