sindacati
6 Aprile 2024 19:00
Sciopero generale per tutti i settori privati, quattro ore, giovedì 11 aprile. Lo hanno proclamato Cgil e Uil, invitando "tutte le lavoratrici e i lavoratori a aderire e a partecipare alle iniziative e mobilitazioni che saranno organizzate a livello territoriale."
Le ragioni dello sciopero sono tre, si legge nella nota dei sindacati. Prima: "Zero morti sul lavoro. La salute e la sicurezza sul lavoro devono diventare un vincolo per poter esercitare l’attività d’impresa. Bisogna cancellare le leggi che negli anni hanno reso il lavoro precario e frammentato; superare il subappalto a cascata e ripristinare la parità di trattamento economico e normativo per le lavoratrici e i lavoratori di tutti gli appalti pubblici e privati; rafforzare le attività di vigilanza e prevenzione incrementando le assunzioni nell’ Ispettorato del Lavoro e nelle Aziende sanitarie locali. Mai al lavoro senza un’adeguata formazione e diritto alla formazione continua per tutte le lavoratrici e i lavoratori». E ancora: «Una vera patente a punti, per tutte le aziende e per tutti i settori, che blocchi le attività alle imprese che non rispettano le norme di sicurezza; diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di eleggere in tutti i luoghi di lavoro i propri rappresentanti dei Lavoratori per la sicurezza; obbligo delle imprese ad applicare i Ccnl firmati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative ed al rispetto delle norme sulla sicurezza; quali condizioni per poter accedere a finanziamenti/incentivi pubblici".
Seconda. "Una giusta riforma fiscale. Lavoratori dipendenti e pensionati pagano oltre il 90% del gettito Irpef – affermano Cgil e Uil - mentre intere categorie economiche continuano a non pagare fino al 70% delle imposte dovute. L’evasione complessiva continua ad essere pari a 90 miliardi all’ anno. La delega che il Governo sta applicando invece di combattere l’evasione fiscale e contributiva introduce nuove sanatorie, condoni e concordati. Non tassa gli extraprofitti, favorisce le rendite finanziare e immobiliari, il lavoro autonomo benestante e le grandi ricchezze. Questa impostazione del governo va contrastata ed invertita: è necessario ridurre la tassazione sul lavoro dipendente ed i pensionati, tassare le rendite e contrastare l’evasione; promuovere così un fisco progressivo abolendo la flat tax, estendendo la base imponibile dell’Irpef a tutti i redditi; indicizzare all’ inflazione reale le detrazioni da lavoro e da pensione e detassare gli aumenti contrattuali. Occorre andare a prendere le risorse dove sono per finanziare sanità e istruzione, non autosufficienza, diritti sociali e investimenti pubblici."
Terza. "Un nuovo modello sociale e di fare impresa. Vogliamo rimettere al centro delle politiche economiche e sociali del Governo e delle imprese il valore del lavoro a partire dal rinnovo dei contratti nazionali e da una legge sulla rappresentanza, la centralità della salute e della persona, la qualità di un’occupazione stabile e non precaria, una seria riforma delle pensioni, il rilancio degli investimenti pubblici e privati per riconvertire e innovare il nostro sistema produttivo e puntare alla piena e buona occupazione a partire dal Mezzogiorno."
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