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La Processione delle Macchine si è svolta come da tradizione secolare

Monsignor Marco Arnolfo invoca Maria "che ci dice di non cadere nella follia che porta alla violenza"

La Processione delle Macchine si è svolta come da tradizione secolare

La temuta pioggia, esclusa dalle previsioni dell’ultimo momento, non ha fermato la tradizionale e amata processione delle “Macchine” che anche quest’anno, partendo dalla Basilica di Sant’Andrea, ha attraversato le vie del centro tra il raccoglimento e le preghiere dei partecipanti. Un rito che si ripete dalla metà del XVIII secolo e che vede impegnate le associazioni e le confraternite alle quali sono state affidate le statue lignee.

Nelle riflessioni che hanno aperto questo momento solenne, monsignor Marco Arnolfoarcivescovo di Vercelli, ha voluto far riferimento al contesto attuale dominato dall’angoscia per le guerre in atto: “Invochiamo Maria per uscire dai nostri dolori e chiedere la pace per questa umanità, per i figli che Ella prende a cuore e che vuole aiutare. E’ sempre Maria che ci dice di non cadere nella follia che porta alla violenza, alla guerra, all’aggressività che si manifesta anche nelle piazze e nelle nostre case e a non riconoscere il rispetto delle persone che hanno un ruolo educativo in mezzo a noi”.

Infine la benedizione conclusiva: “Sulle nostre famiglie, sui malati, i sofferenti ed i delusi, Maria vuole far sorgere una luce di speranza. Questa del venerdì non è l’ultima parola, aspettiamo la Pasqua, aspettiamo con speranza la resurrezione. Invochiamo la benedizione su tutti voi, dalle autorità a servizio della comunità, a tutti i cittadini, affinché scoprano la bellezza di una cittadinanza attiva, partecipe e solidale per il bene comune”.

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