Strage di Firenze
di Andrea Giardina
22 Febbraio 2024 11:00
La città di Vercelli, ancora profondamente segnata dalla strage di Brandizzo, che nella notte tra il 30 e il 31 agosto 2023 costò la vita a cinque lavoratori, rivive ancora oggi lo stesso dolore per la tragedia avvenuta a Firenze e che ha messo nuovamente in luce un “sistema malato”, da modificare in profondità.
“Zero morti sul lavoro”: è questo lo slogan che ha caratterizzato il presidio organizzato dalle sezioni vercellesi di Feneal Uil e Fillea Cgil a seguito della strage del cantiere Esselunga di Firenze, aderendo allo sciopero di due ore indetto a livello nazionale. Nell’angolo tra corso Libertà e Via Veneto tra le bandiere dei sindacati è stata realizzata una installazione composta da alcune tute da lavoro insanguinate, con la bandiera italiana in lutto che ha evocato una situazione, quella delle morti sul lavoro, che i sindacati definiscono un massacro.
In Italia, sono più di quaranta i morti sul lavoro solamente nella prima metà di febbraio. "Queste non possono essere chiamate morti bianche: sono omicidi. Da quello che si è saputo, alla maggior parte di questi lavoratori non veniva applicato il contratto dell’edilizia, ma quello dei metalmeccanici: questo è dumping contrattuale": così Tiziana Del Bello, segretario organizzativo Feneal Uil Piemonte e coordinatrice della sezione di Vercelli. Invece Cristina Mosca, segretario Uil di Vercelli, ha messo in evidenza la necessità di un deciso cambio di passo a proposito della normativa e della sua applicazione che fino ad ora non sono state in grado di concretizzare la cultura della sicurezza e la salvaguardia della vita dei lavoratori. Ivan Terranova, di Fillea Cgil ha poi annunciato che l’azione sindacale proseguirà in futuro con iniziative e sollecitazioni territoriali rispetto all’intervento della Prefettura e della Provincia. Ha poi concluso con una riflessione: “La vita non ha un valore misurabile: bisogna fare tutto quello che si può fare per evitare queste tragedie, che non possono essere oggetto di bilancio; quando si chiude un occhio, accade il dramma”.
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