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Vercelli: celebrazione della Giornata della memoria

Due momenti di riflessione in Sinagoga e in Prefettura

Non occorrono armi per prevenire il ritorno delle ideologie che furono la base di quel genocidio”.

Sono le parole del prefetto Lucio Parente alla cerimonia ufficiale per la celebrazione del Giorno della Memoria organizzata nella mattinata di oggi, venerdì 26 gennaio, con il coordinamento della Prefettura di Vercelli e di intesa con la Comunità Ebraica, il Comune di Vercelli, la Provincia di Vercelli e con la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Territoriale.

E' stato l'intervento della presidente della comunità ebraica vercellese, Rossella Bottini Treves, ad introdurre il momento commemorativo: “Mi commuove questa grande partecipazione: oggi ci troviamo qui nella via dell’ex ghetto di Vercelli, dove gli ebrei della città si insediarono già alla fine del ‘400. Fino al 1938, gli ebrei sono stati molto bene e hanno partecipato alla vita civile di Vercelli”. La presidente ha poi dato lettura di un discorso dell’ultimo rabbino di Vercelli, Rav Ugo Massiach, che dal 1938 in avanti ha aiutato gli ebrei a fuggire e a rifugiarsi.

Il prefetto Lucio Parente, prendendo parola, ha ricordato che: “Gli orrori del passato potrebbero ripetersi: non occorrono armi per prevenire il ritorno delle ideologie che furono la base di quel genocidio. Dobbiamo continuare a sfogliare quella tragica pagina di storia facendo memoria indelebile delle sofferenze e del dolore vissute dalle vittime della Shoah, ispirando le nostre azioni quotidiane ei nostri pensieri ai valori della pace, della tolleranza e dell’inclusione”. Il sindaco di Vercelli Andrea Corsaro ha rivolto un pensiero ai tanti giovani studenti vercellesi presenti: “È importante che voi giovani abbiate conoscenza di quanto di orribile è stato fatto: persone che non hanno potuto vivere la loro vita per un sentimento di odio. Dobbiamo fare memoria, soprattutto voi ragazzi, che vedete lontana questa pagina di storia e che oggi può essere nuovamente vissuta a causa di queste nuove capacità di rivolgersi con odio ad altri popoli”.

Anche il presidente della Provincia, Davide Gilardino ha indirizzato il suo intervento agli studenti: “Credo che aver toccato questi temi sia davvero fondamentale: il messaggio deve passare a voi ragazzi, perché su di voi possiate cucirlo addosso nelle azioni quotidiane”. La celebrazione è proseguita con la tradizionale deposizione, ad opera di Treves e Parente, della corona sul sagrato della Sinagoga in memoria dei deportati ebrei vercellesi, e con l’accompagnamento sinfonico da parte di uno studente del Liceo Musicale. Al termine, è stata data lettura dei nomi dei cittadini vercellesi deportati.

Un secondo momento della mattinata si è svolto nella Prefettura di Vercelli, dove è stata consegnata la medaglia d’onore concessa alla memoria del militare Mario Ferraris. A seguire, all’attrice Laura Berardi è stata affidata la lettura di alcune poesie e riflessioni sul tema della deportazione selezionate dalla presidente della Comunità Ebraica vercellese. La cerimonia si è conclusa con il taglio del nastro che ha inaugurato la mostra dal titolo “Il volo di Sara” realizzata da Davide Lupi e con l’esposizione di un’opera di Nicoletta Feroleto, sul tema della Shoah.

 

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