Egato2
di Mariella Massa
20 Dicembre 2023 12:19
L'onorevole Roberto Pella, sindaco di Valdengo e vice presidente vicario Anci
“Se alla Conferenza dell’Autorità d’ambito qualcuno decidesse di scavalcare la volontà della quasi totalità dei Comuni, che intendono mantenere la gestione dell’acqua in mani pubbliche, sappia che il sottoscritto, sindaco di Valdengo, vicepresidente vicario di Anci e deputato della Repubblica, presenterà un esposto alla Corte dei Conti affinché verifichi se verrà creato un danno erariale ai sindaci e ai cittadini”.
E’ chiara la volontà dell’onorevole Roberto Pella alla vigilia di una decisione cruciale che verrà presa giovedì 21 dicembre a Vercelli nella sede di Egato2, l’Autorità d’ambito che comprende tutto il territorio appartenente alle province di Biella e Vercelli, ad alcuni Comuni torinesi attorno al lago di Viverone ed ai Comuni del Casalese e Valenzano. L’organo di gestione del servizio idrico integrato infatti dovrà indicare le modalità con le quali procedere alla concessione della gestione dell’acqua ad un unico soggetto fino al 2053. Una partita da oltre due miliardi e mezzo di euro a cui naturalmente sono interessati anche i soggetti privati. L’ex Ato2, ora Egato2 è un organismo pubblico, formato dalle Province, dalle Comunità/Unioni Montane e dai Comuni non montani, che opera su un territorio di 172 Comuni, 6 Unioni Montane e 5 Province con 430.463 abitanti residenti.
“Innanzitutto bisogna partire dal fatto che il 98/99 per cento dei sindaci del territorio ha manifestato l’intenzione di mantenere la gestione pubblica dell’acqua – spiega il deputato biellese – L’altro fatto da prendere in considerazione è che per costruire e mantenere gli acquedotti sono stati spesi dai Comuni milioni di euro in denaro pubblico, e una scelta strategica che vada contro la loro volontà li penalizzerebbe pesantemente, specie per quanto riguarda quelli di piccole dimensioni, che in Egato2 sono la quasi totalità. Un altro aspetto da evidenziare è che i sindaci attualmente, grazie alla gestione pubblica che non prevede profitto al singolo, hanno mantenuto tariffe eque, stabilendo tariffe diversificate e agevolate per le fasce deboli di cittadini, e se venisse tolta loro questa prerogativa ne conseguirebbe una penalizzazione per le famiglie e per chi è in difficoltà economiche. In più la rete di servizi creata attualmente è “vicina” agli utenti, mentre un privato si avvarrebbe di impersonali e lontani call center”.
La decisione, nonostante il chiaro parere della maggioranza quasi assoluta dei primi cittadini, resta però in bilico: “Premetto che anch’io sono un imprenditore e non ce l’ho con i soggetti privati – prosegue Pella – Ma sono del parere che in questa circostanza non si può fare orecchie da mercante e passare sulla testa di migliaia di persone e centinaia di sindaci: questa è la realtà allo stato attuale. Sì al dialogo con i privati, ci sono ancora i margini per trovare un compromesso, ma la loro eventuale posizione nella gestione dell’acqua deve restare assolutamente minoritaria. Un sindaco deve fare gli interessi dei suoi cittadini, e chiaramente lasciare la gestione nelle mani di un imprenditore, che opera per trarre un profitto, significherebbe rischiare un incremento del costo dell’acqua, che ricadrà sugli utenti”.
C’è dunque tanta attesa per le decisioni che verranno prese in via Carducci a Vercelli giovedì 21, “e ognuno è certamente libero di votare come vuole, ma sappia che, se si andasse contro la volontà del 99 per cento dei Comuni e dei cittadini che rappresentano e tutelano, io interesserò la Corte dei Conti affinché stabilisca se non si venga a creare nei loro confronti un danno erariale”, conclude Roberto Pella.
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