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Vercelli

"Restiamo umani": in difesa dei ragazzi che dormono in piazza Mazzini

All'iniziativa hanno aderito numerosi gruppi e associazioni

Sul sagrato della Basilica di Sant’Andrea, domenica 29 ottobre si è svolta l’iniziativa dal titolo emblematico “Restiamo umani” curata da Claudio Fecchio, insieme a tanti volontari e gruppi tra i quali gli Scout, il Meic di Vercelli, Pax Christi, la Chiesa Valdese, l’Osver,  la Caritas, la Cooperativa sociale Igea.

Lo scopo di questo momento di aggregazione è stato quello di accendere i riflettori sui ragazzi che dormono all’aperto, senza un tetto, in piazza Mazzini. Contestualmente sono state proposte due attività: la raccolta di firme per una petizione mirata a dare loro un tetto ed il “digiuno di dialogo”, con la conseguente devoluzione del costo del pranzo ai ragazzi pachistani che sono al centro della questione. Il programma della giornata è stato scandito dagli interventi delle varie personalità del mondo dell’associazionismo e da quello di monsignor Bedello, vicario della Diocesi, che hanno fatto sentire la loro voce alzando il velo su una questione che non può essere più procrastinata o rimanere irrisolta.

“Grazie per la vostra presenza, mi sembra scontato sottolineare il taglio assolutamente pacifico di questa iniziativa, non una manifestazione, ma una iniziativa. Stiamo solo invocando i diritti umani per questi ragazzi in maniera pacifica ed evangelica”. Poi ha specificato che: “Quando dico evangelica non dico solo confessionale cattolica, ma sappiamo che in questa iniziativa sono presenti anche i fratelli della Chiesa Valdese e anche quelli che non appartengono alla Chiesa. Quindi è una voce unica, è una comunità che chiede un aiuto in più per questi ragazzi”.

L’intenzione di questa iniziativa è stata esplicitata in maniera chiara ed inequivocabile: “La Chiesa, come saprete tutti, ha un profilo istituzionale ed un profilo carismatico; oggi siamo qui come Chiesa, ed io come rappresentante del Vescovo in qualità di vicario della Diocesi. L'intento nostro di essere qui, oggi come Chiesa, non è quello di fare qualcosa in polemica “contro”, ma propositivo “per”; questo lo devo dire perché non vogliamo che sia strumentalizzata questa iniziativa che ha, credetemi, come unico oggetto quello di dare dignità a questi giovani”.

Anche sul rapporto con le Istituzioni, monsignor Bedello ha voluto evidenziare la collaborazione avuta in questi anni ed i risultati ottenuti: “Insieme a Claudio, e poi successivamente con l'Arcivescovo ci siamo confrontati con le Istituzioni (…) e riconosco che in questi anni hanno fatto, non sono state assenti. Questo è doveroso dirlo, altrimenti manchiamo di verità; solo l'anno scorso la collaborazione delle Istituzioni ha fatto sì che venissero regolarizzati più di 250 migranti. Quindi non stiamo dicendo che non si fa niente, anzi dobbiamo dire grazie, perché il prefetto ed il questore, sono sensibili alla questione. Grazie anche al sindaco che ci consente di essere qui oggi, di parlare liberamente”. Infine la proposta: “Ecco cosa chiediamo, essere propositivi, dobbiamo chiedere oggi quel qualcosa in più, uscire dalla regola, l'ho detto anche nell'Omelia: uscire dalla regola per far spazio al cuore. E’ questo l'obiettivo di noi oggi, per quel qualcosa in più la Chiesa c'è, ci siete voi, so che ci sono i ragazzi scout che hanno dato disponibilità, anche loro, a partecipare al nostro progetto. Tra l'altro la Chiesa c'è in maniera concreta, perché stiamo approntando una soluzione per loro, perché l'idea e l'obiettivo di tutti è quello di togliere questi ragazzi dal freddo, non solo quello climatico ma dal freddo esistenziale dell'indifferenza”. (…)  Quindi grazie se tutti insieme vorremo dare una risposta concreta, grazie davvero di cuore a Claudio, e a tutti i volontari di “Noi con voi”, fondata proprio da Claudio insieme a don Patrizio, quando era ancora un parroco San Giuseppe, grazie ai  tanti volti che purtroppo restano nell'anonimato”.

Noberto Iulini che ha portato il saluto della sezione italiana di Pax Cristi “nata sui confini insanguinati d’Europa” quando i vescovi francesi e tedeschi dissero “Mai più una guerra tra noi” che è quello che noi ripetiamo oggi in questa giornata, esempio di umanità e civiltà. Non dobbiamo mai dimenticare che abbiamo a che fare con un’umanità che proviene da una terra che piange. (…) Quindi la nostra azione dovrà essere ispirata dalle parole del Vangelo coniugate al futuro: amerai, accoglierai, proteggerai, integrerai i migranti”.  Poi alcune riflessioni sulla libertà di emigrare o di restare. Spesso viene tolto il diritto di restare e poi anche quello di migrare, una situazione insostenibile spesso falsata da narrazioni “tossiche” con una rappresentazione non veritiera dei flussi migratori.

Invece Pier Ranghino è intervenuto raccontando la storia della nascita dei “corridoi umanitari” scaturita dal dialogo necessario con le Istituzioni che, se sollecitate, possono trovare tutte le soluzioni possibili. Nelle parole di Ranghino, in sintesi: “La situazione attuale richiede di trovare una conclusione che ci faccia “restare umani”, ma dobbiamo agire come stimolo affinché le Istituzioni trovino la giusta via. Se è stata trovata una soluzione per i corridoi umanitari si può trovare una via anche per questa situazione locale”.

Erano presenti anche alcune personalità del mondo della politica vercellese alle quali è stata chiesta la propria opinione in merito. Per Alberto Fragapane il tema dei migranti stanziati in Piazza Mazzini “è stata più volte al centro della nostra attenzione e della nostra azione in consiglio comunale. Siamo e saremo a disposizione del mondo associativo e di questi ragazzi. L'indifferenza non è ammissibile nei loro confronti, così come non lo è nei confronti della nostra città. In primis per un discorso umanitario, ma anche di salute e sicurezza”. Gratitudine e condivisione per l’idea di realizzare questa iniziativa è stata espressa da Francesca Tini Brunozzi: “Sono grata agli ideatori dell’iniziativa “Restiamo umani” che vuole dare visibilità, per mezzo di una partecipazione pacifica, ai profughi richiedenti asilo in Piazza Mazzini. Un’iniziativa che non è antagonistica ma che vuole portare un vantaggio per tutta la cittadinanza. Bisogna evitare - come ha indicato in modo inequivocabile e carismatico Mons. Stefano Bedello - che “l’inverno che sta avanzando per queste persone, non sia l’inverno della nostra indifferenza”.

Nelle parole di Patrizia Marco Iorio: “Si tratta di un'importante iniziativa per sensibilizzare la cittadinanza vercellese su questo complesso problema, un'occasione importante per unire le forze della comunità locale, delle organizzazioni e delle istituzioni al fine di individuare soluzioni per affrontare questa sfida sociale. Non si può pensare di far affrontare un altro inverno in piazza a questi ragazzi”. Anche il Gruppo Meic "don Cesare Massa"-Pax Christi Punto Pace di Vercelli, ha aderito all'iniziativa "Restiamo umani". Per Tommaso Di Lauro, presidente della locale sezione, è “giunto il momento che questi giovani possano ricevere risposte dignitose da una città importante come Vercelli, come pure auspichiamo che piazza Mazzini possa ritornare presto al suo originale decoro”. Nella cena sociale del Meic che ha avuto luogo in seminario la sera del 27 ottobre, Daniela Carlone ha annunciato che una possibile soluzione sarà l’accoglienza dei profughi nella sede Caritas di via Feliciano di Gattinara.  

 

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