La storia della Pro Vercelli
di Alex Tacchini
7 Settembre 2023 17:05
La formazione della Lazio 1928-1929
Alla 3ª giornata del Girone B del massimo Campionato di Prima Divisione Nazionale 1928-29, la Pro Vercelli impatta 1-1 a Roma con la Lazio (curiosità: dopo la gara coi vercellesi il tecnico viennese Sedlaceck fu esonerato dal presidente Riccardo Barisonzo e al suo posto, sulla panchina biancoceleste si installò una curiosa sorta di passaggio di testimone: da ottobre Fernando Saraceni, dal gennaio ’29 Augusto Rangone, da maggio Ferenc Molnár; la squadra capitolina alla fine si classificherà all'8° posto con 29 punti, posizione valida per disputare lo spareggio per essere ammessi, nella stagione successiva, alla prima edizione della Serie A. Affrontò, quindi, sul campo neutro di Milano, il Napoli, pareggiando 2-2 dopo i tempi supplementari, ma in seguito ad una decisione della FIGC, entrambe le squadre accederanno alla Serie A 1929-30, senza necessità di rigiocare l'incontro), poi nel turno successivo i Leoni escono duramente sconfitti a Venezia dai "lagunari" di mister Antal Mally per 5-1.
Il delicato momento prosegue in novembre con il pareggio casalingo con il Genova 1893 (che ha un certo Renzo De Vecchi in panchina, stavolta nelle vesti di trainer rossoblù) e con la sconfitta a sorpresa al “Monteoliveto” contro la non irresistibile Pistoiese guidata in panchina dal danubiano Emerich Hermann, alla 7ª di andata. Le cose purtroppo non migliorano troppo nel prosieguo del torneo: al prezioso successo dei vercellesi nei confronti del Brescia (3-0), fanno da contraltare un pareggio per 3-3 a Napoli e le due sconfitte ad opera di Juventus e Bologna.
Due gare, queste, che meritano un piccolo approfondimento. A Vercelli, il 16 dicembre 1928, la Juventus sta perdendo meritatamente per 3-1. La tripletta record (perché l'unica mai incassata dall’estremo difensore della Nazionale Gianpiero Combi da un giocatore italiano) di un Seccatore scatenato, sostenuto da una squadra bianca in perfetta giornata di grazia, sembra avere ragione dei bianconeri. Ad un tratto, però, il portiere di casa Cavanna (che – ricordiamo - è lo zio di un giovane ragazzone che fa l’attaccante nel vivaio bianco, dal nome Silvio Piola) non ne azzecca più una-che-è-una, lasciando clamorosamente entrare nel sacco tre palloni scagliati dagli avanti juventini, che dunque “passano” con un clamoroso 3-4 finale. Le facili accuse di combine pioveranno insostenibili sulle spalle del povero Cavanna che, oltre a negare assolutamente ogni illazione, lacrime agli occhi e cuore in mano, non se la sentirà più di scendere in campo, almeno a Vercelli e in questa stagione, davanti ai suoi tifosi con la maglia della sua Pro. Il suo canto del cigno da player provercellese avverrà nelle due ultime giornate del campionato, nelle trasferte di Cremona e Firenze, per poi tornare a difendere i pali dei Bianchi a distanza di anni, ovvero nel biennio 1937-39. Domenica 23 dicembre 1928, quindi, con il Bologna compie dunque il suo esordio in campionato nelle fila dei bianchi il nuovo portiere Egidio Scansetti: magro, agile, umile e simpatico, Egidio Scansetti (Vercelli, 9 novembre 1909 - Vercelli, 16 maggio 2004) dopo 7 anni di massima serie e la retrocessione del 1935, rimase per un altro anno alla Pro in Serie B prima di tornare in Serie A nelle file del neopromosso Novara, presso cui ricoprì il ruolo di secondo portiere. Rimase in totale a Novara per sette stagioni, di cui quattro in Serie A. Aveva debuttato in maglia bianca l’anno precedente, in Coppa Coni 1927-28.
La "première" dell’Egidio non è certo delle migliori: i rossoblù segnano tre reti già nel primo tempo e i vercellesi decideranno così di ritirarsi al termine della prima frazione di gioco. Supremazia assoluta dei felsinei? Nossignore: «Quel giorno il terreno di gioco - è Scansetti in persona a raccontare l’aneddoto - era una vera lastra di ghiaccio, non ci reggeva in piedi e giocare sarebbe realmente stato pericoloso. Così, durante la lettura delle distinte negli spogliatoi, i giocatori vercellesi chiedono lumi all’arbitro, il signor Silo Galassi di Torino, in punto alla disputa regolare dell’incontro: il referee constata e condivide l’impraticabilità e assicura ai bianchi che non si sarebbero svolte che poche fasi, dopodiché sarebbe arrivato il fischio del rinvio ad altra data. La Pro gioca quindi rilassata, senza impegnarsi, sicura della ripetizione, peccando in questo di indubbia ingenuità: il Bologna invece segna in apertura due reti, con Pozzi e Schiavio, quindi un’altra allo scadere. Al riposo la Pro capisce che l’arbitro non se la sia sentita di sospendere la gara con i padroni di casa in così netto vantaggio (ai tempi il Bologna godeva di naturali appoggi politici...). Da qui la decisione di non rientrare in campo. Il reclamo, ovviamente, fu lettera morta».
A questo punto sembra di assistere davvero al canto del cigno dei bicciolani, che si trovano noni in classifica e quindi fuori dal "giro" della futura Serie A. Ma che Scansetti "ci sia", e che il periodo terribile sia volto al termine, lo dimostrano i numeri delle sei successive gare dei Leoni nel nuovo anno: quattro vittorie e due pareggi fanno risalire morale e con esso la china della classifica. Ne fanno le spese: Reggiana (4-0), Cremonese (2-1), Fiorentina (5-0) e Biellese (1-2, con l’ala sinistra della Pro Gaspare Mezzo, originario di Lenta che, durante uno scontro fortuito, perderà ben quattro molari). I pareggi giungono invece con la Fiumana (a Fiume termina 2-2 e Pro Vercelli in ottava posizione con 12 punti) e Verona (1-1 casalingo).
La squadra della futura Rijeka merita un minimo approfondimento: avendo vinto la Coppa Federale 1927-28 (torneo a cui parteciparono alcune squadre di Prima Divisione, l'attuale Serie B) e in virtù della politica del regime relativa alle terre di confine nell'estate del 1928, per decreto del presidente della Figc, il club nero verde fu promosso, insieme a Venezia e Triestina, nel Campionato di Divisione Nazionale 28-29. Fu questa, l'unica stagione in cui la Fiumana partecipò a un torneo di massima serie nazionale. Ora la Pro si trova stabilmente al sesto comodo posto, a dire il vero, posizione occupata già dalla quattordicesima giornata.
Continua sul numero de La Sesia in edicola venerdì 8 settembre
Copyright © 2020 FONDAZIONE LA SESIA via Quintino Sella 30, 13100 Vercelli Reg. Imprese VC C.F. 00146700026 - P.IVA IT 00146700026 - R.E.A. VC44243
Powered by Miles 33
Commenti
Condividi le tue opinioni su La Sesia