INCONTRO DI ITALIA VIVA
di Emanuele Olmo
8 Luglio 2023 18:01
“Non un convegno ma un incontro”, queste sono state le parole di Francesca Tini Brunozzi, consigliere comunale che ha moderato il ritrovo territoriale e provinciale di Italia Viva, in apertura alla discussione sulle problematiche inerenti al dissesto idrogeologico e alla siccità tra Valsesia e Bassa Vercellese, a sottolineare la pacifica discussione e scambio di idee tra i senatori Silvia Fregolent e Ivan Scalfarotto (Azione – Italia Viva – Renew Europe) in ascolto dei rappresentanti delle realtà vercellesi e non solo che hanno vissuto la problematica in prima persona. Tra questi: il presidente della Provincia di Vercelli Davide Gilardino, il presidente dell’Associazione Ovest Sesia Stefano Bondesan, il presidente del Consorzio Bonifica della Baraggia Leonardo Gili, il presidente Ente Risi Parolo Carrà, il presidente di Anga Vercelli Giacomo Mezza, responsabile regionale Riso e Acqua CIA Manrico Brustia, presidente Coldiretti Vercelli Biella Roberto Guerrini e il presidente Confragricoltura Vercelli Biella Benedetto Coppo. Assente per motivi di salute la senatrice Raffaella Paita che, però, ha inviato un video proiettato in aula dove anticipava la discussione sulla problematica.
Le prime domande sono inerenti ai fondi istituiti: nel 2017 sono stati stanziati 107 milioni di euro per opere che afferivano al dissesto idrogeologico in genere e, in particolare, al tema delle acque e della gestione dei bacini che consentono di far fronte a fenomeni siccitosi: 34 di questi sono stati poi destinati al Canale Cavour e alla risoluzione dei danni dovuti all’alluvione del 2020. Ci sono, però, stati grossi ritardi governativi, probabilmente dovuti ad una mancata organizzazione burocratica, come ipotizza il senatore Scalfarotto, tanto che ancora oggi non si conosce il destino dei 107 milioni né una monitorizzazione del progetto. La mancanza di un rappresentante territoriale che possa portare alle Camere una problematica in maniera diretta e non tramite passaparola, è stato un pensiero di comune accordo. Oltre a ciò, se quando piove in maniera eccessiva il territorio di Vercelli e dintorni riesce comunque a sostenere il fenomeno, la vera domanda sorge quando avviene l’esatto opposto, ovvero quando piove poco. Il piano di costruzione delle dighe, accumulo d’acqua, ricarica delle falde e gestione torrenti sono progetti tutti cantierabili nell’immediato, la cui documentazione è stata consegnata oltre diciassette anni fa ma di cui ancora non si sa nulla sul loro accoglimento e ipotetico sviluppo.
“Spesso ci si ferma per i comitati del no” dice Gilardino “Oggi è forse il momento dei comitati del sì. Noi istituzioni possiamo sollecitare il Governo ma sappiamo che non è nemmeno un problema di risorse in quanto queste ci sono. Noi restituiamo all’Europa centinaia di milioni di euro perché queste risorse vengono poi governate a livello centrale. Se le risorse fossero calate a livello locale gli appalti, le autorizzazioni e le conferenze di servizi avrebbero un iter decisamente più breve”. La sollecitazione al governo è anche per una mera questione di tempistiche: se per la realizzazione di un’opera, come la gestione del canale Cavour prima citata, sono richiesti un certo quantitativo di denaro, più passa il tempo e più l’inflazione richiederà una somma maggiore dovendo, quindi, mettere le istituzioni di fronte ad una scelta: trovare maggiori fondi o rinunciare a parte del progetto per rimanere dentro i costi, senza contare la tutela della sicurezza del cittadino.
Tra le varie problematiche a capo dei grandi ritardi, a detta dei senatori in risposta, c’è un forte indebitamento proprio della Regione Piemonte e un’opposizione politica del “no” molto più forte e chiassosa del “sì”. I temi delicati trattati sono stati ben accolti e ascoltati dalla senatrice Fregolent e verranno sottoposti per esamina e soluzione, nella speranza di una accelerazione nella realizzazione delle opere.
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