La storia della Pro Vercelli
di Alex Tacchini
29 Giugno 2023 14:06
Il presidente Massimo Secondo festeggia con i tifosi la promozione in B
Raccontano le cronache: “Il pomeriggio di quel sabato 7 giugno 2014, alle ore 18 presentava un cielo sereno (temperatura: 34°). Terreno sintetico in perfette condizioni. Spettatori 4.300 circa. Pro Vercelli con la tradizionale Bianca Casacca, Südtirol in completo rosso”.
IL SEGRETO DEL MISTER: Mister Scazzola sa sempre cosa dire negli spogliatoi e i suoi sanno ascoltarlo. Sa infondere un giusto mix di serenità («Ragazzi, calma. Abbiamo sempre segnato un gol e lo segneremo anche oggi. Adesso entriamo e li aggrediamo. Ai nostri ritmi, non resistono») e di grinta. Sta di fatto che, pronti, via, tornati in campo nella ripresa, la Pro sembra veramente un’altra (anzi, la solita) e in soli cinque minuti la parità era fatta, per lo score che non cambierà più.
IL PROTAGONISTA: Gianni Fabiano uber alles, reduce da due infortuni gravi, tornato da indossare la Casacca Bianca solo nell’ottobre scorso, quando lo staff medico ha dato l’ok sulle sue condizioni fisiche, trasformerà in realtà il sogno, con una rete che rimane negli annali per bellezza, importanza e originalità. Un colpo di tacco, spalle alla porta, con il portiere davanti e un avversario (Greco) che da terra, gli ostruisce il palleggio. Incredibile. Cineteca. A Vercelli, il Mundial è iniziato sei giorni prima di quello brasiliano.
LA SINTESI: Partenza aggressiva della Pro: dopo 18 secondi, cross di Greco, sponda di testa di Scavone, Marchi non ci arriva per un soffio. L’inizio di gara è però tutto a testa bassa e volitivo per gli uomini di Rastelli (a proposito: complimenti), che si gettano subito in avanti. L’Alto Adige preme, la Pro appare imballata. La canicola ci mette il suo. Ci sono 34 gradi, mica uno scherzo e sono le sei di pomeriggio! Di cotanta staticità leonina, ci si preoccupa, e a ragione, tanto che alla fine il golletto che non ci voleva, quello che temevamo, arriva (meritato) già al quarto d'ora di gioco, con Simone Corazza, sugli sviluppi di un calcio di punizione dalla sinistra, complice un (raro) errore orchestrale della difesa bianca (0-1). Gli spalti ammutoliscono, poi, riprendono con una serie scatenata di “Forza Pro”, però un po’ più strozzati in gola del solito. Dalla rabbia, dalla paura. Il gol subìto scuote la Pro Vercelli che prova da un lato ad alzare il proprio baricentro (ma anche a non scoprirsi troppo, né a perdere la testa), andando più volte vicina al pareggio: al 23' traversone di Scavone e colpo di testa di Marchi, ma senza inquadrare lo specchio della porta. La gara è brillante, quanto faticosa da seguire senza l’inevitabile visione subliminale che tutto il Sogno possa beffardamente svanire come in una bolla di sapone. I minuti trascorrono ricchi di occasioni da ambo le parti, ma per il gol della Pro Vercelli bisogna aspettare il secondo tempo. Dopo cinque minuti dall'inizio della ripresa, il colpo di tacco di Fabiano in area spiazza la retroguardia del SudTirol che subisce così l'1-1.
Il “Piola”, ora è una bolgia entusiasta. Una liberazione. Si guarda il cronometro, c’è ancora praticamente tutto un tempo da giocare, ma la navicella è stata raddrizzata. La Pro a quel punto controlla come sa fare, gli altoatesini perdono un po’ la testa (mettendola sui falli) e rimangono in dieci per l'espulsione al 24' st di Branca (doppia ammonizione, criticata, chissà poi perché, dall’entourage bolzanino, laddove il referee aveva appena trasvolato su una presa alla gola a Cosenza, da parte di un avversario, da rosso diretto). Gli uomini di Scazzola sono concentratissimi, ma gli stoici avversari, si lanciano “tipo kamikaze” alla ricerca di ogni pallone in avanti, cercando il “daievai” impossibile, e avvicinandosi talvolta all’area bianca, senza per altro mai perforarla. La sensazione è che il pericolo ci sia tuttora tutto, eccome. Sale il nervosismo da count-down finale, il risultato non cambia. Turchetta al 1' di recupero mette in mezzo, mischietta e Russo riesce a bloccare la sfera. Poi, al 96’, il signor Pezzuto di Lecce emette un suono celestiale.
Finisce così, con l’1-1 e la Pro Vercelli che assurge in serie B. Sono quasi le otto di sera, ma il cielo si tinge di un Bianco Chiarissimo. Spazio alla festa, al magone, alla gioia, allo champagne con panissa. Possiamo dirlo? Mai risultato fu più meritato nella storia della Pro nel dopoguerra. Ora possiamo dirlo: la Pro è stata la migliore squadra non solo del Girone, ma dell’intera LegaPro 2013/14. A fine gara, abbracci tra compagni, l’onore delle armi agli avversari, poi i tutti i Leoni e lo staff col presidente, “lanciati” sotto la Curva Ovest a salutare tutto lo stadio. Fuochi d’artificio a dare il via alla festa, con i tifosi rimasti sugli spalti a inneggiare i loro eroi, con i giocatori che prima della premiazione hanno però rasato la barba a Cosenza (fatta crescere per un voto). A Ciccio, anche il premio come “Miglior giocatore della fase finale dei playoff”. Le emozioni, dallo stadio, si trasferiranno poi in piazza Cavour, con la squadra che, dopo aver cenato in un locale della città con le rispettive famiglie, si unirà ai tifosi. Fanno dunque il “bis-doppia-promozione-in-B ” Marconi, Ranellucci, Rosso, Fabiano, Iemmello: loro c’erano anche nello spareggio di Modena, nel 2012. Allora, la maglietta celebrativa portava la scritta: “Da rastè sBaruà!””; oggi, lo slogan è: “Don’t worry B happy”.
SOTTO LA DOCCIA: Cristiano Scazzola: «Dopo una retrocessione con 26 sconfitte era difficile resettare ambiente, testa e ripartire subito, i meriti sono da dividere ma il merito più grosso va ai ragazzi che sono andati in campo. Il presidente è il nostro primo tifoso. Dedico questa serie B alla mia prima tifosa, mia moglie, a mia figlia Virginia e a tutti i tifosi, anche quelli che non ci sono più. La dedica è anche alla Società, che mi ha dato tanto in termini umani, ora mi concederò una vacanza, è dal 15 luglio che sono concentrato sulla squadra». Claudio Rastelli: «E' un peccato per quello che abbiamo fatto oggi. Oggi noi abbiamo giocato alla pari, noi il campionato lo abbiamo perso venerdì, con la designazione arbitrale, non era proponibile un arbitro che aveva già arbitrato la Pro Vercelli. Merito alla Pro Vercelli che è la squadra più forte del Campionato ma avrebbe meritato di vincere in un altro modo». Scavone: «L’anno prossimo gioco di sabato!». Hannes Kiem: «Chi era allo stadio ha visto tutto e non dico altro. Dopo queste due partite mi sento superiore. Ringrazio tutti i tifosi che sono arrivati fin qui a sostenerci». Giannino Fabiano: «Non so neanche io come abbia fatto a fare un gol così bello e importante». Il presidente Massimo Secondo: «Un’emozione fortissima! Vincere è difficile, ripetersi, difficilissimo!!! Il mister? Ormai è vercellese e resta qua. Questa camicia che ho oggi è la stessa di Taranto, Modena e Savona. Grazie a tutti quelli che hanno condiviso con me la Stagione calcistica, questa è una società di persone con grandi valori umani». il Ds Massimo Varini: «Vincere qui è bellissimo, abbiamo fatto una stagione memorabile, numeri strepitosi, stratosferici. Il presidente ci aveva riconfermato informalmente due mesi e mezzo fa. Questa Società è come una famiglia e vedere lo stadio pieno oggi è stata un'emozione incredibile. Spero che ora i tifosi mi abbiano capito. Ora, una nuova missione: vediamo di non soffrire troppo per rimanere in B».
Così, signore e signori, nacquero “Gli Eroi del 7 giugno”.
IL TABELLINO: LegaPro 2013-14, Prima Divisione girone A: finale di ritorno sabato 7 giugno 2014, ore 18 Vercelli, stadio “Silvio Piola, ex L. Robbiano” - ore 18:00
PRO VERCELLI-SUDTIROL 1-1 PRO VERCELLI (4-4-1-1): Russo, Marconi, Cosenza, Ranellucci, Scaglia, Erpen (31’st Statella), Scavone, Rosso (39’st Ardizzone), Fabiano, Greco (21’st Iemmello), Marchi. A disp.: Nodari, Ghosheh, Bani, Disabato. All.: Cristiano Scazzola.
SUDTIROL/ALTOADIGE (4-3-3): Facchin, Cappelletti, Martin, Pederzoli, Kiem, Bassoli, Vassallo (20’st Turchetta), Fink (12’st Tagliani), Corazza, Branca, Minesso (36’st Cocuzza). A disp.: Micai, Peverelli, Furlan, Veratti. All.: Claudio Rastelli.
Arbitro: Ivano Pezzuto di Lecce. Assistenti di linea: Alfonso D'Apice di Parma e Francesco Di Salvo di Barletta. IV uomo: Nicolò Baroni di Firenze.
MARCATORI : 15′ pt Corazza (S); 5′ st Fabiano (P). Ammoniti Pro: Cosenza, Ranellucci, Rosso. Ammoniti SudTirol: Branca (2), Bassoli, Kiem.
Espulsi Pro: nessuno . Espulso SudTirol: 70’ Branca per doppia ammonizione. Corner: 3-2 per la Pro.
(Continua sul numero de La sesia in edicola venerdì 30 giugno)
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