Corte d'Assise di Novara
di Redazione La Sesia
8 Giugno 2023 09:43
Arrivano le prime reazioni a seguito della sentenza pronunciata dalla Corte d’Assise di Novara per il processo Eternit Bis, a due anni dalla prima udienza tenutasi il 9 giugno 2021, con la condanna per l’imputato Stephen Schmidheiny a 12 anni di reclusione per omicidio colposo aggravato, oltre a 50 milioni di euro a titolo di provvisionale in favore del Comune di Casale Monferrato. Schmidheiny era accusato di omicidio volontario con dolo eventuale per la morte di 392 persone decedute per amianto a Casale Monferrato e dintorni. L'imprenditore aveva gestito lo stabilimento Eternit di Casale dal 1976 al 1986.
Commenta il sindaco di Casale Federico Riboldi: "“Finalmente accanto al nome di Stephen Schmidheiny è comparsa la parola colpevole. Egli è quindi riconosciuto oggi come criminale colpevole di omicidio colposo aggravato ed è stato condannato a risarcire lo Stato con 30 milioni di euro, la città di Casale Monferrato con 50 milioni, le organizzazioni sindacali, le associazioni e le famiglie delle vittime. Sicuramente la condanna a 12 anni di carcere non soddisfa a pieno la sete di giustizia di un territorio e di una comunità che dopo anni continua a soffrire a causa delle conseguenze di quelle azioni commesse da chi ha anche avuto la responsabilità di fuggire da Casale abbandonando uno stabilimento nel territorio cittadino che era una vera e propria bomba nociva per la salute". Prosegue Riboldi: "La Città di Casale Monferrato guarda avanti e proseguirà il percorso già ben avviato delle bonifiche e per la costituzione della prima Ircss pubblica piemontese che si occuperà anche di patologia ambientali, per garantire un futuro di ricerca e cura e rendere Casale la prima città Zero Amianto del mondo”.
Secondo il Pd di Casale Monferrato "è una sentenza tra il chiaro e lo scuro. Essendo stato declassato il reato da omicidio volontario con dolo eventuale a omicidio colposo aggravato, c'è un lato positivo: vale a dire una condanna significativa a 12 anni per la maggioranza delle parti lese. Questa sentenza ha dato un segnale più equo al danno attraverso i risarcimenti provvisionali più consistenti a tutte le parti. Incombe, tuttavia, la prescrizione. Questa sentenza reggerà sino alla Cassazione? Il potere legislativo deve mettere in atto le misure necessarie per evitare che tragedie di questo tipo con tante vittime vedano intervenire la prescrizione e quindi dichiarare il fallimento della giustizia stessa e la beffa per tutte le vittime. Oggi abbiamo fatto una buona tappa, speriamo di arrivare in cima alla montagna! Il Partito Democratico di Casale Monferrato sarà sempre a fianco della Società Civile e sosterrà in ogni sede la giusta causa delle Vittime dell'amianto perché la Giustizia faccia il suo corso, sino in fondo".
“Finalmente il responsabile della strage silenziosa consumatasi per decenni a Casale Monferrato ha ufficialmente un nome e cognome – dichiarano Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, Giorgio Prino, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, e Vittorio Giordano, presidente del Circolo Legambiente “Verdeblu” di Casale M.to – La sentenza restituisce al territorio casalese, e all’Italia tutta, un rinnovato senso di giustizia dal quale ripartire con maggior serenità per completare il percorso di bonifica e cura di un territorio che ancora sta facendo i conti con gli effetti nefasti dell’inquinamento da amianto e dove ogni anno ancora si ammalano oltre 50 persone”. “Legambiente ed Afeva (Associazione Familiari e Vittime Amianto) hanno seguito tutte le udienze del processo – continuano Ciafani, Prino e Giordano – non possiamo che esprimere soddisfazione per essere arrivati ad una sentenza in cui si stabiliscono precise responsabilità”.
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