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gestione del ciclo idrico

"Acqua, bisogna poter investire"

Il presidente della Provincia Gilardino replica a Bvc

Davide Gilardino

Il presidente della Provincia Davide Gilardino

A pochi giorni dalla conferenza indetta da B.C.V. Acque S.c.a.r.l. circa la volontà della società consortile di proporsi ad Ato2Acque in qualità di Gestore unico del ciclo idrico, il presidente della Provincia di Vercelli Davide Gilardino ha replicato in merito alle dichiarazioni dell’A.D. Gili e del presidente Amartelli.

Nelle parole del presidente: «L’Autorità d’ambito è il sindacato dei cittadini e dei 184 Comuni», quindi sono stati ricordati gli obiettivi fondamentali della Conferenza d’Ambito: affidare, nei prossimi 30 anni, il servizio idrico ad un Gestore unico che «sappia fare investimenti e che cerchi di contenere le tariffe». Gli investimenti sono stati pianificati nel Piano d’Ambito approvato dalla Conferenza d’Ambito del 15 marzo 2023, peraltro all’unanimità dei 184 Comuni del territorio di competenza. Questi sono ineludibili e prevedono una spesa, nei 30 anni di concessione, di 910 milioni di euro. Detti investimenti si sostanziano in «interventi di interconnessione» sia nel comparto acquedottistico sia in quello fognario-depurativo, allo scopo di ridurre la parcellizzazione dei gestori, considerato che, ad oggi, «ogni gestore detiene la programmazione degli investimenti».
Un punto critico ricade infatti sull’eccessiva parcellizzazione che ha ripercussioni sulla media della bollettazione annua sul territorio di competenza di ATO2. Ad oggi questa si attesta attorno ai 500 euro, mentre la media nazionale oscilla tra i 430 euro e i 460 euro. Su questo punto il presidente ha sottolineato che «il livello tariffario medio dell’ATO2 risulta tra i più elevati della Regione Piemonte, pur con delle significative differenze».

La necessità di ridurre la parcellizzazione dei gestori e dei costi massimizzando così gli investimenti era stata già avvertita nel 2016, anno in cui l’Ente d’Ambito aveva approvato una Convenzione tra i gestori del Servizio idrico integrato e il coordinatore Ato2Acque. In questa occasione i gestori si erano impegnati a presentare un piano di aggregazione societario entro il 31.12.2017, allo scopo di individuare il Gestore Unico entro il 30 giugno 2019. L’obiettivo ambizioso era stato poi mitigato con un emendamento che aveva previsto anche le cosiddette parziali aggregazioni tra Gestori. Il 21 gennaio 2019 Ato2Acque comunicava all’Ente d’Ambito che non si era raggiunta una convergenza sulla scelta gestionale. Tale inerzia è perdurata sino al 4 maggio 2023, giorno in cui B.C.V. Acque S.c.a.r.l. ha fatto pervenire la comunicazione all’Ente d’Ambito circa la propria costituzione. Sulla mancanza dei dati lamentata da B.C.V., il presidente afferma che «quando sento qualcuno che si aspetta che ATO2 faccia la proposta rimango basito; tutti i gestori hanno i dati idonei a farci una proposta per non fare la gara pubblica».

Gara pubblica che rappresenterebbe lo scenario peggiore, poiché si perderebbe il know-how e la gestione diretta del territorio.
In conclusione Gilardino ha ribadito che «B.C.V. deve dimostrare di poter fare gli investimenti che vadano nella direzione prevista dal Piano. Loro devono fare la proposta. Dall’analisi dei bilanci offerti dai singoli gestori si evince che per dar vita a questo progetto servono all’incirca 40 milioni. Chi li mette? Il valore residuo è un’altra cosa ancora. La Provincia è portavoce di un interesse diverso rispetto a quello dei sindaci: l’interesse della Provincia è che il territorio sia presidiato, che l’acqua – bene primario – sia ben gestito e che i cittadini non debbano pagare fuori misura». Ed infine, sul possibile tavolo d’incontro con B.C.V., il presidente ha dato la sua disponibilità: «Assolutamente sì, quando vogliono, come vogliono».

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