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Vercelli

Meic: “Acqua, giovani e crisi climatica”

Convegno sulle della gestione dell’acqua e dei cambiamenti climatici

Meic

L’acqua ‘bene comune’ è il tema che la politica nazionale e locale affronta in questo periodo aprendo il dibattito per la gestione della stessa. L’attenzione dei cittadini è molto alta per una questione polarizzata tra gestione pubblica e compartecipazione dei privati, fino ad arrivare alla ipotesi della privatizzazione gestionale delle reti idriche. Di certo il tema dell’acqua è legato anche alla crisi climatica che a sua volta richiama altre problematiche. Nel contesto il convegno organizzato dal Meic si è svolto proprio nel segno di questi argomenti, non entrando però nell’agone politico, ma dando un contributo notevole alla comprensione dei fenomeni sociali ed economici legati ad un futuro nel quale la gestione dell’acqua dovrà quantomeno essere oculata ed amministrata avendo ben presente il benessere della collettività. Il convegno “Acqua, giovani e crisi climatica”, si è svolto venerdì 14 aprile nell’aula magna dell’Istituto Sacro Cuore di Vercelli: al tavolo dei relatori erano presenti Franco Pistono, educatore ambientale Arpa Piemonte, Paolo Trivero - Upo Disit, docente di Fisica applicata all’energia e all’ambiente. E’ intervenuta via streaming Maria Sole Bianco, scienziata esperta di conservazione dell’ambiente marino e divulgatrice naturalistica. I lavori sono stati moderati da Daniele Giacchetto del Gruppo “Custodi del Creato”, Pastorale giovanile, sociale e del lavoro dell’Arcidiocesi di Vercelli. Hanno dato il loro contributo Mons. Marco Arnolfo, arcivescovo di Vercelli ed Alice Cerutti, amministratrice della Cascina Oschiena ed Aldo Casalini presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli. L’apertura dei lavori è stata affidata al presidente Tommaso Di Lauro che ha posto un interrogativo: “Cosa sta succedendo oggi nel nostro pianeta?. E’ successo che l'uomo è diventato così dominante da avere in mano il futuro della natura in cui vive. Ci troviamo di fronte ad una crisi ecologica che sta provocando delle alterazioni al clima così pesanti da causare tanti altri problemi. L’incontro di oggi lo dedichiamo al professor Gigi Bulsei a tre anni dalla sua morte; lo ricordiamo con riconoscenza ed affetto perché è stato un dirigente del nostro movimento e un docente universitario molto amato dai suoi studenti e dai suoi allievi”. Mons. Marco Arnolfo è intervenuto con un saluto ai giovani: “Voi siete lo spettacolo più bello di questa giornata”. Di seguito ha invitato alla riflessione su alcuni punti: “la condivisione delle risorse; il dialogo con la natura e l’ambiente; il ‘grido dei poveri’ che non può essere ignorato; il passaggio da uno sguardo predatorio ad uno contemplativo. Ancora oggi sono affascinato dalla terra in cui viviamo ed è triste constatare come l’abbiamo depredata e rovinata per rincorrere un benessere sfrenato che emargina le popolazioni più povere”. Quindi, alla fine, l’appello alla pace: ”In questa casa comune dobbiamo vivere da fratelli, non farci la guerra”.  

Aldo Casalini ha salutato tutti i presenti ed i giovani, protagonisti della giornata, insieme ai docenti accompagnatori: ”La Fondazione sostiene da 40 anni il Meic fondato da Don Cesare Massa, un uomo che ho avuto la fortuna di conoscere, che aveva un’intelligenza e una capacità comunicativa straordinarie. Le sue doti sono state dedicate alla cittadinanza prima con la sua attività politica e poi con la sua vocazione messa a disposizione di tutti i fedeli che lo hanno seguito. Abbiamo sempre sostenuto questi cicli di conferenze del Meic sia per la qualità, sia per i messaggi che tendevano a trasmettere e per il fatto che sono stati ‘gridati’ ai giovani”. Sull’acqua la posizione è stata chiara: “Può esserci vita solo se c’è acqua. L’acqua è stata e sarà sempre strategica ed indispensabile per ogni attività, per ogni paese e per ogni nazione”. Le conclusioni sono state rivolte ai giovani, alla responsabilità di ognuno nelle economie domestiche e all’uso delle nuove tecnologie che possono servire per attivare un dibattito costruttivo.

La questione dell’acqua e della sua vitale importanza è stata affrontata dal prof. Franco Trivero con delle immagini eloquenti di come questo bene sia da tutelare, gestire e distribuire attraverso politiche che abbiano al centro la sostenibilità nell’uso comune: “Tutta l’acqua del pianeta è pari ad un cubo con un lato di 1115 Km; l’acqua dolce potrebbe essere contenuta in un cubo con un lato di 219 Km, mentre quella dolce e disponibile in un cubo dal lato di 45 Km. Nonostante l’acqua ricopra il 71% della superficie terrestre, il volume d’acqua è pari allo 0,13% di quello della terra”. La relazione è stata basata anche sugli effetti legati al cambiamento climatico nelle nostre regioni: “Tra questi ci saranno periodi di forte siccità alternati a rovesci intensi. A questa riduzione dei periodi di pioggia si aggiunge anche la mancanza di neve sulle montagne che ha sempre funzionato come riserva per l’approvvigionamento di acqua a partire dalla primavera. In particolare l’Italia, sebbene sia ricca di corsi d’acqua, ha una carente gestione delle stesse e una scarsa manutenzione delle reti idriche. Inoltre i sistemi di depurazione non sono sempre efficienti: le sostanze inquinanti utilizzate in agricoltura e nei centri abitati finiscono nei fiumi danneggiando la qualità dell’acqua”. Altre problematiche sono state enunciate nell’analisi presentata: “Aumento della popolazione, aumento dell’inquinamento e quindi dei gas serra presenti in atmosfera a causa dell’uso eccessivo dell’energia fossile”. Collegando la questione al concetto di sostenibilità ha evidenziato che: “L’utilizzo dell’acqua non deve pregiudicare la sua disponibilità nel tempo, perciò non dobbiamo alterare gli equilibri ecologici e ambientali che garantiscono la disponibilità e la vita sulla terra». Inoltre sulla sostenibilità alimentare ha rilevato quanto “le verdure abbiano bisogno di poca acqua mentre la produzione di carni, formaggi e caffè consumi da centinaia a migliaia di litri. Dunque bisogna riflettere anche su un’alimentazione salutare per noi, per l’ambiente, evitando lo spreco”. 

L’amministratrice della ‘Cascina Oschiena’ Alice Cerutti ha condiviso la sua esperienza riguardo la buona pratica di coltivazione risicola sul territorio vercellese che è avvenuta conciliando il concetto d’impresa agricola con il rispetto dell’ambiente. Sulle modalità di realizzare una coltura sostenibile sono stati rilevati alcuni punti fondamentali: “Tenere in vita la semina in acqua per ridurne il consumo e mantenendo la qualità idrica; piantumazione di oltre 5.000 alberi; creazioni di fossi lungo la risaia come bacino della biodiversità; seminazione di erbai fruibili da greggi di pecore; campi destinati a oasi con giuncheto, dove la biodiversità e la natura hanno risposto subito in positivo. I risultati di qualità della vita e del paesaggio sono visibili e concreti”.  Franco Pistono, educatore ambientale di Arpa Piemonte, si è soffermato sul legame tra acqua, equità e musica. Quindi ha messo al centro dell’attenzione le sue esperienze nel comunicare il valore, l’importanza dell’acqua nella vita e nel mondo. “La musica è appannaggio di ogni popolo della terra, l’acqua no. Dobbiamo ‘immergerci’ in una parola difficile ma essenziale: equità. L’acqua e la musica sono unite alla vita in generale: tutti noi nasciamo nel liquido e facciamo esperienza del mondo esterno attraverso l’udito, cominciando dalle ninne materne, che hanno un respiro universale. Religioni e miti invece riconducono all’origine della vita che richiama le parole del Vangelo di Giovanni: ‘In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio’” Allora possiamo usare per fini educativi il ‘verbo’ e la musica, che suscitano emozioni, per vivere bene come fratelli”. In tal senso il progetto “Musica d’ambiente”, dedicato ai bambini della scuola primaria con il filmato musicale “Acqualunqueposto” vuole comunicare proprio questi concetti attraverso semplici, ma efficaci immagini”. L’importanza degli oceani e del mare è stata sottolineata da Maria Sole Bianco, biologa marina e divulgatrice scientifica, che ha ben definito la questione fornendo numeri essenziali: “Il mare copre il 71% della superficie del nostro pianeta; contiene il 50% dell’ossigeno che respiriamo, assorbe anidride carbonica, regola il clima, è una fonte importante di sostentamento per miliardi di persone. L’oceano è stato il nostro grande alleato nella lotta contro il cambiamento climatico, assorbendo il 90% del calore in eccesso causato dall’effetto dei gas serra”. Sono così state proposte alcune soluzioni per porre un argine alle problematiche attuali, tra queste ne riportiamo una: “Il metodo è creare aree marine protette, che sono la nostra polizza assicurativa, il nostro investimento per il futuro se vogliamo garantire al nostro pianeta funzionalità, produttività e biodiversità. Abbiamo una grande responsabilità, ma anche l’opportunità di stare dalla parte giusta della storia”. Si conclude così un ciclo di conferenze racchiuse nel percorso dal titolo “Testimoni di futuro per nutrire la speranza”. Un cammino che ha visto il Meic di Vercelli impegnato nell’affrontare diverse questioni che hanno coinvolto parecchie persone, stimolando la partecipazione civica e l’attivismo dei giovani. Un dato di fondo che risulta importante per un movimento, voluto  44 anni fa da Don Cesare Massa, che è alla ricerca di tutti quegli elementi culturali fondamentali per organizzare e gestire concretamente  la speranza in un futuro migliore.

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