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Festa della Liberazione

Vercelli: le foto della celebrazione del 25 aprile

Come oratore ufficiale è intervenuto Gad Lerner

La città di Vercelli ha celebrato la festa della Liberazione con un programma che ha visto la partecipazione di tutte le autorità civili, militari, rappresentanti le istituzioni locali e di Gad Lerner, giornalista e scrittore. La cerimonia degli “Onori ai caduti di tutte le guerre” è avvenuta in Piazza C. Battisti, un momento che, come sempre, ha rappresentato un punto molto alto di gratitudine e riconoscenza ai soldati che hanno donato la vita per la nostra libertà. La cerimonia è proseguita con una Santa Messa, officiata da Mons. Giuseppe Cavallone, e con le allocuzioni delle autorità presenti. Sono intervenuti, la vice Prefetto Vicario Dott.ssa Cristina Lanini, Massimo Simionin rappresentanza del sindaco, per la provincia Alessandro Montella ed infine Gad Lerner.

In mattinata il Prefetto Lucio Parente, insieme al sindaco Andrea Corsaro ed a Davide Gilardino presidente della Provincia, prima di partire alla volta di Cuneo per le celebrazioni che prevedevano la presenza del Presidente della Repubblica, hanno voluto onorare i caduti con la loro vicinanza in Piazza C. Battisti. Nelle parole di Davide Gilardino: “Festeggiamo la libertà, declinata all’essere, al pensare, al fare…quella libertà di cui i nostri predecessori non potevano godere. Siamo (ri)nati come popolo dopo un periodo di barbarie, in cui le ideologie estreme hanno portato morti umane e valoriali. L’augurio è rimanere saldi nei nostri principi e consci di quanto è stato raggiunto; i sacrifici di altri sono la nostra quotidianità”.

In Piazza Camana, Massimo Simion è intervenuto facendo riferimento a Noberto Bobbio per indagare il significato profondo del termine Resistenza nel contesto italiano, rimarcando il principio Costituzionale dell’Unità: “per non dimenticare quanti hanno lottato per la difesa degli ideali di indipendenza e libertà, la memoria di quella lotta non vuol certo mantenere vive le divisioni, ma al contrariovuole rendere più salda l'Unità nazionale dell'Italia repubblicana, più salda la democrazia tra tutti gli italiani, vuole ricordarci che furono gli ideali di libertà e di giustizia a dar vigore ai nostri animi”.

Il Vicario del Prefetto, la Dott.ssa Cristina Lanini ha rivolto un saluto a nome del Profetto impegnato a Cuneo, ringraziando tutti i presenti. Nelle sue parole sono emersialcuni principi come la pace, la libertà e la democrazia, con un augurio che racchiude quei valori che ci legano nell’ideale di Unità: “Un pensiero di riconoscenza e di gratitudine desidero rivolgere a tutte le vittime della guerra e in particolare a quanti, fra cui tanti giovani, hanno sacrificato sull'altare della libertà e della democrazia il proprio presente, per garantire a tutti il diritto a un futuro migliore. In questa giornata di condivisione della nostra identità nazionale l'augurio è che le giovani generazioni possano avvertire, nell'affrontare i problemi della vita di oggi, lo stesso entusiasmo, la stessa fiducia nella capacità di costruire un domani migliore, riflettendo sul valore dei diritti dell'uomo, primo fra tutti quello di poter vivere in pace, nella libertà, nei diritti e nei doveri. E’ questo il grande messaggio che c'è stato tramandato ed è con questi sentimenti che vi auguro buon 25 Aprile. Viva la Repubblica,Viva l'Italia”.

L’intervento di Gad Lerner è stato corposo, centrato su tanti temi, uno dei quali ha messo in risalto il ruolo delle donne, che andarono a votare per la prima volta nel 1946, il loro sacrificio e la loro fondamentale partecipazione in quegli anni: “Non avevano ricevuto la cartolina, non erano obbligate, eppure hanno messo a rischio la loro vita”. Il giornalista ha fatto cenno alle polemiche dei giorni scorsi circa la scelta di affidare l’orazione celebrativa proprio a lui. Tuttavia, con spirito democratico e collaborativo, si è dichiarato disponibile ad un confronto, ad un dibattito pubblico, purché in presenza di interlocutori qualificati. Inoltre, quasi a voler chiudere ogni spiraglio di polemica, ha fatto riferimento alle parole di Massimo Simion “Siamo tutti antifascisti”, all’appello all’Unità lanciato dal vicesindaco in apertura per rimarcare che la nostra Costituzione permette quella libertà di pensiero che però necessità anche del sostanziale confronto dialettico affinché si possa compiere fino in fondo quell’ideale di democrazia che caratterizza tutta l’architettura costituzionale voluta dai nostri Padri costituenti.

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