Vercelli: l’ultimo saluto a Francesco “Cecco” Ghisio

Tante le persone che questa mattina, lunedì 24 aprile, si sono ritrovate nella chiesa di Billiemme in Vercelli per dare l’ultimo saluto a Francesco Ghisio, meglio conosciuto come “Cecco”, morto lo scorso venerdì 21 all’età di 80 anni.

Nei decenni passati si sono susseguite almeno un paio di generazioni nel suo storico locale in corso Rigola, vero punto di riferimento per l’intrattenimento musicale, ma con momenti dedicati anche ad esibizioni di giovani e validi artisti, comici e cabarettisti che hanno poi raggiunto il successo. Memorabili anche certe serate di carnevale con l’allegra goliardia delle maschere del capoluogo e dei paesi vicini. «Vogliamo ringraziare il Signore per quello che ha dato a “Cecco” e per quello che lui ha dato a noi. La vostra presenza, infatti, dice proprio questo in termini di riconoscenza nei suoi confronti - ha detto padre Alberto Colombo nell’omelia del funerale officiato con il concelebrante don Gianfranco Brusa - Vogliamo chiedere al Signore anche il dono di poter “entrare” nel mistero della vita, perché non siamo nati soltanto per “trafficare” i talenti come leggiamo nel Vangelo, ma soprattutto e finalmente per arrivare alla vita in pienezza. Siamo ancora in tempo di Risurrezione e stiamo professando che Cristo è risorto. Certo, stiamo vivendo il trauma del distacco da “Cecco”, ma sapendo che per lui è già giunto il momento del raggiungimento della pienezza di vita».

Mentre la commozione solcava molti volti di parenti, amici e conoscenti, non è mancato un delicato omaggio in musica grazie a Luigi Ranghino (tastiera), Francesco Aroni Vigone (sassofono) e Claudio Saveriano (percussioni). Con un grandissimo applauso, all’esterno della chiesa, ha accompagnato la salma di “Cecco” nell’attiguo cimitero cittadino. Il compianto Francesco Ghisio lascia la moglie Mariuccia insieme agli affezionati Sonia, Sara, Cristiano, Davide e Rachele.