La storia della Pro Vercelli
di Alex Tacchini
20 Aprile 2023 14:39
Fabio Paratici
Nell'attesa della sentenza sul ricorso della Juventus e degli ex dirigenti bianconeri presso il Collegio di Garanzia dello sport in merito al cosiddetto “caso plusvalenze”, la notizia che l’ex manager delle Zebre Fabio Paratici abbia presentato ricorso alla Fifa contro la decisione di estendere anche a livello globale l'inibizione di 30 mesi inflitta dalla giustizia sportiva italiana (decisione, quella della Fifa, che aveva costretto Paratici a prendere congedo dal Tottenham, proprio mentre il club londinese è alla delicata ricerca del nuovo allenatore dopo la separazione da Antonio Conte) ha fatto riaffiorare nei cassetti della memoria della storia della Pro Vercelli l’occasione in cui i destini delle Bianche Casacche e lo stesso Paratici si siano più volte incrociati.
Esterno destro, sia di difesa che di mediana, Fabio Paratici (classe 1972), il giocatore piacentino di Bornonovo Val Tidone, dopo le esperienze con Piacenza, Palazzolo e Fiorenzuola, approda al Pavia del presidente Walter Rampini e di mister Morgia che gioca nel Girone A della Serie C2 1995-96, lo stesso della Pro Vercelli del neo trainer Bruno Baveni. Il tecnico ligure nato a Sestri Levante (GE) il 15 dicembre 1939 fu un grande centrocampista di Genoa (168 presenze tra il 1959 e il 1966, in cui spicca la Coppa delle Alpi 1962) e Milan (1966-69), triennio in cui - pur da riserva - riuscirà a vincere in rossonero uno straordinario triplete non consecutivo rappresentato dalla Coppa Italia 1966-67, dallo scudetto 1967-68 e dalla Coppa dei Campioni 1968-69. Messo ko da un brutto infortunio, Savona, Trento e Sestri Levante saranno i suoi tre ultimi club da giocatore. Come tecnico, le squadra di Baveni si imporranno per un gioco brioso e spettacolare, imponendosi sulle panchine di Imperia (Serie D 1977-78) e Casale (1988-89). Proficue anche l’esperienza a Trento (arrivando per due volte in seconda posizione in Serie C2 nel 1980 e 1985 con altrettante promozioni nella categoria superiore e 10° nella C1 nel 1981 e 1986). La squadra bianca del presidente Ezio Rossi, gestita operativamente dal vice-presidente Oreste “Gene Hackman” Cassetta – insieme all'altro “vice” Maurizio Dragone - e dal ds Enzo Barbero, si era rafforzata nell’estate 1995 con i difensori Bertolone (dal Trento) e Pianu (dalla Primavera della Juventus), del centrocampista Ragagnin (dall'Ospitaletto, cresciuto nel vivaio della Vecchia Signora) e degli attaccanti Pupita (dal Rimini) e Mariano (dal Cecina). Mentre nel novembre 1995, sarebbero poi arrivati il “jolly” difensivo Cremonesi (dal Varese via Genoa) ed il tornante destro Paolo Terzaroli (dall'Alessandria).
Il primo match dell’incrocio Paratici-Pro Vercelli è quello in programma alla 6.a giornata, l’ 8 ottobre 1995 allo stadio comunale “Leonida Robbiano”: PRO VERCELLI-PAVIA 2-0 PRO VERCELLI: Randazzo, Gabasio, Pianu, Ragagnin, Storgato, Castagna, Monetta, Col, Weffort (78' Mariano), Obbedio e Pupita (75' Bertolone). All.: Bruno Baveni. AC PAVIA: Limonta, Paolini, Saltarelli (63' Lanzillotta), Gori, Butti, Brivio, Paratici, Froio (71' Pasini), Campistri, Bruzzano (63' Barbieri) e Folli. All.: Massimo Morgia. Arbitro: Bertini di Arezzo. MARCATORI: 34’ pt Ragagnin (P); 47’ Pupita (P). Nel girone di ritorno la squadra bianca ha cambiato pelle: in panchina, non c’è più Baveni - esonerato dopo un percorso deludente, culminato con la netta sconfitta per 3-0 dell'11.a giornata patita a Varese dai biancorossi guidati dall’ex Sergio Caligaris - c’è l’ex Pro e Atalanta Maurizio Codogno. Uno che ha la Pro tatuata sul petto e ci metterà anima e cuore per la causa bianca. Dopo i proclami di inizio stagione, ora l’obiettivo dei Leoni è salvezza, che sarà ala fine conquistata con un cero fiatone solo all’ultima giornata, grazie al pareggio per 2-2 a Valdagno del 19 maggio 1996. Nel frattempo, Paratici era sceso in campo anche nel match di ritorno tra Pavia e Pro, risultando in un certo modo determinante a favore delle Bianche Casacche, grazie ad un’autorete al 56’.
La giornata è la 23.a, il 18 febbraio 1996 a Pavia, Stadio “Pietro Fortunati”: PAVIA-PRO VERCELLI 0-2 PAVIA: Limonta, Paolini, Saltarelli, Valdata (60' Baldini), Butti (1' st Uberti), Brivio, Paratici, Acquali, Baldo Folli, Bruzzano (60' Campistri). All.: Massimo Morgia. PRO VERCELLI: Randazzo, Bertolone (82' Gabasio), Pianu, Monetta, Storgato, Cremonesi, Terzaroli (86' Bedino), Col, Artico (72' Pupita), Obbedio, Weffort. All.: Maurizio Codogno. Arbitro: Cecotti di Udine. MARCATORI: 13’ pt Artico (PVC); 56’ autorete di Paratici (PVC). La carriera di Paratici, proseguirà a Palermo, Sassuolo e Marsala, sino ad approdare al Novara Calcio di mister Gian Paolo Chierico della C2/A del 1997-98, stagione in cui incontrerà nuovamente la Pro, nuovamente allenata da Sergio Caligaris. Questa volta, per Paratici le cose vanno meglio. La prima gara è in Coppa Italia - GIRONE A, IV TURNO: Vercelli, giovedì 11 Settembre 1997 PRO VERCELLI-NOVARA 0-1 PRO VERCELLI: Mordenti, Ragagnin (46’ Gabasio), Ardissone, Motta, Col, Barbiero, M. Testa (46’ Aldrovandi), E. Testa, Sicuranza, Valentino e Righi (55’ D’Amato). A disp.: Trombini e Argentesi. All.: Sergio Caligaris. NOVARA: Ghizzardi, Paratici, Pravatà, Morganti (70’ Fantone), Delmonte, Morotti, Petrone, Nicolini, Giordano (78’ Chiti), Pensalfini (58’ Consonni) e Galli. A disp.: Pollidini, Moretti, Grandini e Pani. All.: Chierico. Arbitro: Linfatici di Viareggio. MARCATORE: 52’ autorete di Gabasio (P).
In campionato, il primo dei due derby tra Casacche Bianche e Color del Cielo è alla 16.a, addì 28 dicembre PRO VERCELLI-NOVARA 0-0, ma Paratici rimane in panchina. Nel match di ritorno del 10 maggio 1998 con i cuginastri azzurri, ora allenati dall’ex Pro Luigino Vallongo, vedono i due club del Quadrilatero entrambi pericolosamente in bilico retrocessione. La Pro è ora allenata da Dino D’Alessi. Finirà rocambolescamente 2-1, con i tre punti a salvare i novaresi e costringendo i Leoni a doversi sudare la permanenza in C2 all’ultima giornata, con l’obbligo di battere in casa la Solbiatese, dovendo pure sperare buone notizie dagli altri campi. In quel NOVARA-PRO VERCELLI 2-1, deciso a tre minuti dalla fine da un clamoroso autogol di Rindone, Paratici in campo c’è eccome. NOVARA: Ghizzardi, Corti, Grandini, Paratici, Morotti, Consonni, Lagati (68’ Giordano), Saviozzi (80’ Pensalfini), Petrone (85’ Pravatà), Pani e Galli. A disp.: Chiarinotti, Del Monte, Bonetto, Tagliabue) All.: Vallongo. PRO VERCELLI: Trombini, Ragagnin (1’ st Testa), Bertolone, Rindone, Argentesi, Zeoli, Barbiero (88’ Gabasio), Col, Fabbrini, Cavaliere (88’ Bagnoli) e Fida. A disp.: Mordenti, Besate, Valentino, Bisesi. All.: Dino D’Alessi. Arbitro: Manari di Teramo. MARCATORI: 40’ pt Saviozzi (N); 65’ Cavaliere (P), 87’ autorete di Rindone (P). Il tocco sfortunato di Rindone andò a complicare maledettamente tabelle e tabellini di marcia di salvezza vercellesi, che a pochi istanti dalla fine, sembravano combaciare perfettamente con le rosee previsioni effettuate in settimana da tifosi e addetti e lavori. Al di là del ripetersi dei soliti episodi in trasferta che in quel momento sapevano di incantesimo, fu però la fiacca prestazione delle Bianche Casacche nella prima frazione ad inficiare lo score e a preoccupare oltremodo per l’ultima decisiva tenzone. La stagione finirà comunque con un sorriso liberatorio: come da pronostico (ma non senza fatica) la Pro uscirà a battere 1-0 la Solbiatese (gol di Cavaliere al 63’, che però da solo non sarebbe bastato per alzare in alto i calici). Dopo il triplice fischio del signor Gabriele di Frosinone, infatti, il ds delle bianche casacche Enzo Barbero si portò in mezzo al campo (un “Silvio Piola” avvolto da un silenzio irreale e denso di tensione come da tempo non si vedeva) in collegamento telefonico con Ospitaletto, dove il Giorgione si giocava anch’esso il match della vita con il fanalino di coda. Una vittoria di questi ultimi avrebbe condannato inequivocabilmente i bianchi, che al massimo potevano raggiungere quota 39 punti in classifica, contro i 40 potenziali del Giorgione stesso. Per buona sorte eusebiana, la fatidica partita in terra bresciana finì invece a reti inviolate, con i tifosi della Pro a ringraziare idealmente l’Ospitaletto, già retrocesso da tempo.
Questo dunque il racconto degli emozionanti incroci tra Paratici e la Pro Vercelli, con la carriera dietro la scrivania dal futuro manager della Juventus che diverrà sempre più fulgida, toccando il suo culmine con l’approdo di un fuoriclasse assoluto come Cristiano Ronaldo in bianconero nel 2018 (98 presenze, 81 gol!), scelta certamente in buona fede, sognata e perorata dal presidente Andrea Agnelli nel tentativo generoso e forse spericolato di riportare la Champions a Torino, ma vista secondo alcuni osservatori, invece come l’inizio dei problemi attuali della Juve (nel calcio, sia sa, come nella vita è davvero tutto molto relativo e imprevedibile, tragedia della pandemia del covid compresa). Una cosa però è certa: la liaison tra Paratici ed il club di via Massaua non terminò con quel derby in riva all’Agogna. Prosegue infatti anche ai nostri giorni perché il figlio di Fabio, Lorenzo Paratici, gioca proprio nella Under 15 2022-23 della Pro Vercelli di mister Riccardo Leardi. E il fatto che uno dei manager sportivi più famosi al mondo, che spesso viene a portare Riccardo godendosi gli allenamenti del campo “Ardissone”, si possa concedere il lusso di bersi in santa pace un buon caffè nei pressi dell’impianto di via Vicenza senza essere disturbato da flash indiscreti, non fa che confermare il concetto di Vercelli come “isola felice, matura e competente” in questo nostro tumultuoso, affannoso e spesso irrispettoso mondo del calcio italiano.
La prossima puntata sul numero de La Sesia in edicola venerdì 21 aprile
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