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La storia della Pro Vercelli

Tutte le "Marciaindietro" della Pro

Breve excursus per ripercorrere tutte le delusioni di via Massaua

Retrocessioni Pro

…Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio: importante avvertenza per i lettori di fede bianca.

Il seguente pezzo desidera trattare da un lato la storia dei campionati infausti delle Bianche Casacche (per gli amanti degli amarcord), ma anche parallelamente essere un tentativo di amuleto per esorcizzare le legittime paure della tifoseria sorte verso la fine del torneo attuale di Serie C 2022-23, che a 3 giornate dal termine della stagione regolare (e con un calendario in salita) vede la squadra di patron Pinciroli rischiare grosso di andare a finire a giocare tra i Dilettanti nella prossima stagione, o almeno di doversi conquistare l’eventuale permanenza in Terza Serie di LegaPro agli spareggi. Nei suoi 110 campionati (per la precisione 109, il 110° è quello in corso) la Pro Vercelli sin qui disputati ha dovuto subire l’onta della retrocessione per 12 volte.

La prima “scalata” verso il… basso dei Leoni avviene nel 1934-35: quando cioè, la 16.a ed ultima posizione in Serie A determina la retrocessione in Serie B, categoria mai affrontata prima dai club di via Massaua. Appena sei anni dopo, anche la Cadetteria inizia a stare stretta ai bianchi allenati da Afro De Pietri. Così nel 1940-41, la 18.a ed ultima posizione in B, li fa retrocedere in Serie C per la prima volta nella loro (sino ad allora) gloriosa storia. Così come avvenne per l’ultimo match del ‘35 in A con la Roma, anche l’ultima gara in cadetteria (per il momento) ebbe eguale score: PADOVA-PRO VERCELLI 4-1, addì giovedì 12 giugno 1941. Si era in piena guerra mondiale e - francamente – la popolazione italiana ed europea aveva faccende ben più serie di cui occuparsi. Quella Pro scese in campo con: Facchini, Beretta, Pramaggiore, Roncarolo, Gatti F., Coltella, Caracciolo, Barera, Bertani, Pizzala, Ottino. Ripescata nella B-C e quindi in B, nel 1947-48 la 13.a piazza nel girone A della Seconda Serie Nazionale, fa nuovamente scivolare la Pro di mister Antonio Janni in Serie C. Il 20 giugno 1948, in BRESCIA-PRO VERCELLI 1-0, l’11 bianco è il seguente: Rustico, Pramaggiore, Nicolazzini, Oppezzo, Mocca, Vercellotti, Gambino, Palma, Mussino, Pozzo e Giuliano. Il 1949-50 è tra le stagioni (sempre sino ad allora) più drammatiche. La squadra bianca di coach Giacinto Ellena (Rustico, Cantone, Nicolazzini, Bellomo, Berto, Bolzoni, Barbero II, Minghetti, Ariagno, Carello, Bellini) termina 17.a nel girone A della Serie C e dopo aver perso lo spareggio di Legnano con il Luino di Giovanni Cristina (1-0, 2 luglio 1950), retrocede in Promozione, anche se poi viene ripescata in Serie C. La coperta societaria è però corta, cortissima e la “pacchia” dura poco: corre il 1951-52 e l’11.a piazza con 29 punti nel girone A della Serie C non ne evita l’onta della IV Serie ai Leoni allenati da Mario Pedrale (Rustico, Tiro, Vellano, Facelli, Baucé, Bolzoni, Bellomo, Boglietti, Ariagno, Capoletti, Cantone). Dopo anni di risurrezione in C, il flirt con i “Prof” finisce nel 1961-62, quando la squadra allenata da Baldo Depetrini prima e da Giovanni Donna poi (16.a nel girone A della Serie C), sprofonda nuovamente in Serie D, uscendo sconfitti nello spareggio di Novara col Saronno 1-0 del 10 giugno 1962 (Dejaco, Vellano, Angelelli, Pozzi, Peretta, Ciocchetti, Donino, Marchioro, Albertaro, Galimberti, Possanzini).

Stagione di Serie C 1977-78: l’11 bianco di mister Bruno Mazzia prima e quindi di Carlo Facchini è 13° nel girone A della Serie C e per un solo punto viene declassato nella nuova Serie C2 (Castellazzi, Balocco, Sadocco, Merli, Davanzo, Tarchetti, Roda, Scandroglio, Magrini, Crotti, Maruzzo/Masuero). La C2 è infatti il nuovo nome per indicare in maniera più dignitosa nientemeno che la 4.a Serie nazionale, inizialmente detta “Semiprofessionistica”, con un eufemismo tipicamente all’italiana. Mica è finita: la crisi della pur generosa gestione Baratto ha un brutto epilogo nel 1978-79: il 16° posto nel girone B della Serie C2, fa retrocedere i Leoni allenati da Carlo Soldo, poi da Antonio Montico, quindi da Gigi Limberti nuovamente in Serie D (che stavolta sono il 5° livello del calcio tricolore). Fatale è lo spareggio per la  salvezza del 17 giugno 1979 giocato al “Fortunati” di Pavia a cui le Bianche Casacche (Bonati, Balocco, Romanello, Sattin, Davanzo, Remondina, Valera, Bianchi, Magaraggia, Dainese, Zanotti/1’ st Roda). arrivarono sgonfie e stanche. Morale: 3-1 per il Legnano dell’ex Sassi e inizio di un periodo buissimo per via Massaua.

1989-90: gli uomini di Zoratti, dopo un torneo stupendo culminato con l’atroce match di Pontedera terminano terzi nel girone A della Serie C2, ma in estate l’invio dei fondi per l’iscrizione spediti in extremis a Roma da Celoria a causa di un intoppo non arriva. L’estate è di quelle amarissime per i tifosi della Pro. La squadra dei 7 scudetti, inizialmente radiata (questa volta il campo non c’entra, le scartoffie sì), sarà poi fatta mestamente ripartire (e ancora grazie) dalla Promozione. Per i tifosi leonini l’onta è ai suoi massimi, anche perché la stagione dopo, i ragazzi di Paolo Sollier riusciranno pure a farsi beffare dall’Oleggio di Erbetta, terminando al 2° posto, toccando così il punto più basso della loro storia. In C2 comunque si torna anche se nel 2003-04, la “Bianca” di Nello Santin - 14.a nel girone A della Serie C2 - retrocede in Serie D dopo aver perso gli assai discussi play-out col Sassuolo di Bergodi (2-1; 1-1), anche se poi in estate sarà ripescata in C2 (Cima, Lazzeri, Peluso, Gorrini, Merlin/73` D`Onofrio), Cristiano, Lanati/79` Grillo), Favret, Koffi Teya, Ike Nwigwe, Tozzi Borsoi). Seguiranno anni altalenanti, la gestione Paganoni, il cambio di denominazione e la fusione con la Pro Belvedere nell’estate 2010, ma anche il doppio salto dalla Seconda Divisione alla Serie B del presidente Secondo di mister Braghin.

La prima del ritorno tra i Cadetti (2012-13) è traumatico: la 21.a piazza in Serie B, fa retrocedere le Bianche Casacche allenate da Braghin e Camolese nuovamente in Lega Pro Prima Divisione (3.a Serie). L’1-1 di Cesena: Miranda; Vinci, Ranellucci, Abbate, Sini; De Silvestro, Rosso, Filkor; Germano (35’ st Secondo), Iemmello (5' Romano, 73' Bunino). Ragatzu si pensa sarà l’ultimo in B. Invece no. Vi si ritorna l’anno dopo con Scazzola in panchina, per poi ridiscenderne al termine del travagliato torneo cadetto 2017-18, in cui la 20.a posizione in Serie B, costringerà nuovamente i vercellesi alla Serie C. I cambi alla guida tecnica dei vercellesi sono indicative: si partì con Gianluca Grassadonia, dalla 20.a alla 22.a Gianluca Atzori, per fare Marcia indietro dalla 23.a Gianluca Grassadonia,  terminando poi dalla 41.a con Vito Grieco. Il 2.0 di Cittadella datato venerdì 18 maggio 2018 (Pigliacelli; Ghiglione, Gozzi, Alcibiade, Mammarella; Germano, Pugliese; Bifulco/73′ De Marino), Da Silva, Kanoute/76′ Berra); Morra/82’ Gerbi) in campo) è al momento non solo l’ultimo match in B della Pro Vercelli, ma anche l’ultima giornata in cui si pronunciò la parola “retrocessione”.

Sta ora al presidente Paolo Pinciroli, a ds Alex Casella, a mister Massimo Gardano (subentrato a Massimo Paci) e alle capacità unite agli attributi dei loro Ragazzi in campo decidere se entrare a far parte o meno di questa certo poco gloriosa sezione di storia delle Bianche Casacche.

La prossima puntata sul numero de La Sesia in edicola venerdì 7 aprile

 

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