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La storia della Pro Vercelli

Farris e Franceschetti: la linea verde della Pro '87-88

Allenati da mister Zoratti i due difensori da Vercelli presero il volo verso la Serie A

Farris e Franceschetti

Domenica 18 ottobre 1987.

Allo stadio “Leonida Robbiano” di Vercelli è in programma la gara della 5.a giornata del campionato di calcio di Serie C2/Girone A PRO VERCELLI-RONDINELLA. La sfida, poi terminata 0-0 sarà ricordata per avere contemporaneamente, nell’11 bianco, due giovani e talentuosi difensori milanesi che di lì a qualche stagione non a caso approderanno in Serie A, evento a cui a Vercelli ci siamo forse abituati negli ultimi 15 anni, a ai tempi decisamente più raro data la permanenza reiterata (24 anni) in quella che non era altro che la differente denominazione della 4.a Serie del calcio nostrano, la C2 appunto.

Il loro nome? Marco Franceschetti (vincitore della Coppa Italia Primavera 1984-85 col Milan) e Massimiliano Farris. I due avevano già esordito, separatamente, in bianca casacca alla 2.a giornata ad Olbia (Farris) e con la Saviglianese alla 3.a (Franceschetti). La squadra di mister Giuliano Zoratti, in quel 5° turno del 1987-88 scese in campo con: Passaretta, Sora, Re, Spampinato (65' Franceschetti), Regina, Farris, Petroni, Leone, Di Stefano, D'Agostino (55' Colapietro) e Cassa. All.: Zoratti. La squadra fiorentina della Rondinella, viceversa, con: Mareggini, Sarti, Imborgia, Bellini, Dall'Orso, Minetto, Bacci, Evangelista (75' Piantanida), Surro, Braglia (82' Belli) e Aquilante. All.: Toneatto. Non è un caso se proprio quella Pro farà tornare a sognare i propri tifosi, disegnando un campionato di vertice bellissimo e combattutissimo (con i Leoni ancora in corsa per la C1 a tre giornate dalla fine) e terminato in una sesta posizione davvero ingannevole, in quanto le due vincitrici Carrarese e Montevarchi furono promosse in Terza Serie grazie a 41 sudatissimi punti, laddove i bianchi terminarono a quota 38, per giunta superati da Massese (beffata con 41 punti anch’essa e non promossa dopo aver perso gli spareggi), Cuoio Pelli e Lodigiani entrambe a quota 40. In porta, nell’11 bianco si alternarono Passaretta (27 gettoni) e Corona (7). In difesa giganteggiavano oltre a capitan Sora (ad operare spesso anche in mediana), Re, Regina, Spampinato e appunto Farris (anch’esso in mediana, con 25 presenze). Così come Franceschetti (23) che nel reparto nevralgico faceva talvolta compagnia a Cassa, Colapietro, D’Agostino, Leone e Riberto. In avanti, il trio quotato era formato da Di Stefano (12 gol, di cui 4 dal dischetto), Petroni (5 realizzazioni) e Gradella (1 rete), la cui eleganza in fascia era sinonimo di spettacolo qualità.

Dopo quel torneo in cui si misero così in luce, Franceschetti e Farris lasciarono via Massaua per lidi più performanti per quei tempi. Per Franceschetti si schiusero le porte di Legnano 1988-89 (con Mattavelli, Murgita e Barbui), Pergocrema (1989-90, con un certo Dario Hubner e il futuro tecnico Roberto Venturato) e soprattutto Padova, dove Marco giocherà 129 partite, conquistando una storica promozione in Serie A, categoria in cui debutterà il 25 settembre 1994, accanto – tra gli altri – all’ex Juve e Verona Beppe Galderisi. Franceschetti segna il suo primo gol in massima serie il 5 marzo 1995, al 17' del secondo tempo di Padova-Napoli, con un potente bordata al volo (poi 2-0 per i patavini, con seconda rete realizzata su calcio di rigore da Longhi). Dopo 4 anni all’ombra della Basilica del Santo (e 6 gol) passerà alla Sampdoria 1995-96 di Roberto Mancini, Evani, Zenga, Ferri, Mannini, Mihajlović, Seedorf, Enrico Chiesa e Maniero (che per averlo sborsa 4 miliardi di lire): anche in blucerchiato disputerà 4 stagioni, tutte in in Serie A. La carriera di Franceschetti proseguirà poi con altre tre maglie di lignaggio: Hellas Verona (1999-2001), Fiorentina (2001-02) e ancora Legnano (2002-03, in C2 pur senza mai giocare contro la sua ex Pro Vercelli). Dopo quasi 400 partite nel calcio professionistico tra C2, Serie B e Serie A, per passione del calcio Franceschetti contribuirà a fondare e gestire una società calcistica a Maccagno (Varese), la “FranceSport” che milita in categorie dilettantistiche.

Massimiliano Farris è invece assai noto per essere il vice di Simone Inzaghi. Dopo la Pro dell’87-88 giocherà in altre diciassette squadre, tra cui spiccano Torino (e in granata debutta e gioca le ultime 4 partite del campionato di Serie A 1988-89), Barletta in Serie B, Ternana (promozione dalla C1 alla B), Pisa, Pescara, Avellino, Carrarese, totalizzando a fine carriera 126 gettoni e 4 reti in Serie B. Come allenatore, opera nelle squadre del Lazio (Flaminia e Pomezia, ma anche Viterbese e Sora), quindi al Pomigliano. Nel luglio 2014, notate le sue capacità di gestione dentro e fuori dal campo, la Lazio lo porta a lavorare a Formello, così, già dalla stagione 2014-15 occuperà il ruolo di vice di Simone Inzaghi sulla panchina della formazione Primavera. Tra “Inzaghino” e Farris c’è immediata sintonia, stima e amicizia che si cementa col fluire del tempo e dal 3 aprile 2016, in seguito alla promozione di Inzaghi ad allenatore della prima squadra della Lazio, Farris, diventa il nuovo, naturale, vice dei biancocelesti. Esordisce nella nuova veste una settimana dopo, il 10 aprile 2016, nella vittoria della Lazio per 3-0 contro il Palermo allo stadio “Renzo Barbera”. Dopo cinque stagioni anni nello staff tecnico biancoceleste romano (ed una Coppa Italia 2018-19), nel 2021 segue Inzaghi nella sua Milano, sponda Inter, andando sempre a ricoprire il ruolo di vice, che occupa brillantemente tuttora. In nerazzurro il palmarès parla al momento di una finale di Europa League persa di un soffio per 2-3 col Siviglia il 27 giugno 2019 allo “Stadion Köln”, la Coppa Italia 2021-22 vinta sulla Juventus e due Supercoppa Italiana (2021 e 2022). Bello pensare che, seppur remoto, il trampolino di questi due pregevoli artigiani del nostro calcio sia scattato proprio dalla leggendaria pelouse di via Massaua, condita da quel coro da brividi “Forza Pro”, che per un anno è appartenuto anche a loro, così come a tanti altri campioni passati da quella città-culla del calcio che da sempre è Vercelli.

La prossima puntata sul numero de La Sesia in edicola venerdì 31 marzo

 

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