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La storia della Pro Vercelli

Un po’ di Pro in quella finale tra Juve e Palmeiras

I due club si sfidarono in Brasile nella prima, dimenticata Coppa del Mondo per club

Palmeiras

La recente affermazione a Rabat del Real Madrid di Carlo Ancelotti nel Mondiale per Club (l’8ª per le Merengues, la 5ª, 3 da mister e 2 da giocatore, per il tecnico di Reggiolo), fa tornare d’attualità, scartabellando nei cassetti della memoria, quello che fu di fatto il primo, affascinante e remoto tentativo - peraltro riuscito - di una competizione che potesse assegnare il titolo iridato ad una squadra di calcio.

La “Copa Rio” o “Torneo Internazionale dei Club Campioni”, così si chiamò nell’estate del 1951, ne rappresenta senza dubbio l’antesignana, ricca di fascino e - come vedremo - non senza aderenze anche con la storia della Pro Vercelli. Organizzata dalla Confederação Brasileira de Desportos (CBD) e dalla prefettura di Rio de Janeiro con la supervisione ufficiosa della FIFA (e proprio da questo termine “ufficioso” si dipaneranno querelle di riconoscimento tuttora in atto: l’avallo era infatti arrivato dai dirigenti FIFA Ottorino Barassi e Stanley Rous), si svolse in due edizioni a cui le squadre partecipavano su invito: la prima, svoltasi nel 1951, fu vinta dal Palmeiras, mentre il Fluminense vinse la seconda (molto meno importante) del 1952. A rappresentare l’Italia nel ’51 fu chiamata la Juventus (già quale campione d'Italia 1949-50 e arrivata 3ª nella corsa scudetto 1950-51) per rinuncia dei campioni d’Italia del 1950-51 del Milan (che diede priorità alla contemporanea Coppa Latina 1951, riservata alle squadre campioni di Italia, Francia, Spagna e Portogallo e che si aggiudicherà quell’edizione) e dei vicecampioni dell'Inter. A sfidare la Juve in Brasile, vi furono Palmeiras, Vasco da Gama, Austria Vienna, Nizza, Nacional di Montevideo, Stella Rossa Belgrado e Sporting Lisbona.

Nel girone B, quello di San Paolo, passarono sia Palmeiras, sia la Juve, superando nel gironcino Nizza e Stella Rossa. In quel contesto, la Juve vinse facile 4-0 sul Palmeiras, con doppietta di Boniperti e reti di Hansen e Praest, exploit inutile che non si ripeté pochi giorni dopo. Nelle semifinali i bianconeri si sbarazzarono quindi dell’Austria Vienna e il Palmeiras del Vasco da Gama, per cui Palmeiras e Juventus si ritrovarono ancora una volta per giocarsi la doppia finale di andata e ritorno. In quella di andata (18 luglio 1951 al “Pacaembu” di San Paolo) ebbero ragione dei “Verdoni” allenati da Ventura Cambon e in cui militavano stelle come Juvenal e Jair Rosa Pinto per 1-0 (gol di Rodrigues), in quella di ritorno il 2-2 finale (22 luglio ’51 al Maracanà di Rio de Janeiro, davanti a 101.000 spettatori, in rete Rodrigues e Liminha, Praest e Hansen) condannò la squadra italiana, facendo alzare così la coppa al team dei Periquitos (pappagallini del Palmeiras) che nacque come è noto in onore di Pro Vercelli e Torino il 26 agosto del 1914, potendosi così fregiare del riconoscimento di primo club campione del mondo di calcio della storia. Quella Juventus (dunque alla sua prima, dimenticatissima finale internazionale persa) allenata dall’inglese Jesse Carver scese in campo con: Viola, Bertuccelli, Manente, Giacomo Mari (I), Parola, Bizzotto, Hansen, Muccinelli, Boniperti, Hansen, Praest. Ebbene, ben quattro dei giocatori scesi in campo in quella combattutissima finale al Maracanà si sarebbero poi ritrovati nel decennio successivo a giocare o ad allenare compagini rivali proprio della Pro Vercelli.

Il primo fu il portiere di quella Juve, quel Giovanni Viola da San Benigno Canavese (dove nacque il 20 giugno del 1926) che in bianconero si aggiudicò 3 scudetti (1949-50, 1951-52 e 1957-58). Il primo incrocio avvenne nel campionato di Serie B 1947-48, l’ultimo in Cadetteria dei Leoni, prima del 2012-13, quando difendeva la porta del Como. E in quel 12 ottobre 1947, Viola dovette chinare il capo per ben tre volte, grazie alle reti delle Bianche Casacche firmate al 1' st da Accotto (P), al 18' st dallo stesso Accotto (P) e al 20’ st da Pozzo (P). Il match fu PRO VERCELLI-COMO 3-0 (5ª giornata) e i Leoni di mister Antonio Janni scesero in campo con Rustico, Nicolazzini, Pramaggiore, Malinverni I, Mocca, Oppezzo, Mussino, Gambino, Accotto, Pozzo e Bacciarello. Viola si sarebbe poi rifatto al ritorno, quando alla 22ª giornata i lariani (ora allenati da un omonimo di Viola, l’ungherese József Viola, in realtà Violak) si sarebbero imposti per 2-1 al “Sinigaglia” (2’ st Maesani, 27’ st Pozzo (P), 44’ st Benedetti). Giovanni Viola avrebbe quindi ritrovato la Pro allenando il suo Pinerolo (che poi arriverà ultimo in classifica) nella Serie D 1965-66: 3ª giornata, 3 ottobre 1965 PRO VERCELLI-PINEROLO 3-0 (in rete Dappiano III (P) al 20', doppietta di Zarino (P) al 26' e al 56'). E anche nel ritorno al “Luigi Barbieri” (20ª giornata del 6 febbraio 1966) PINEROLO-PRO VERCELLI 0-0.

Il secondo protagonista della Copa Rio a vedersela con la Pro fu il terzino Sergio Manente (Udine, 10 dicembre 1924 – 14 marzo 1993) che con la Juve vinse due scudetti (1949-50 e 1951-52). Prima nelle vesti di allenatore del Venezia nel 1971-72. Fu lui sulla panchina dei neroverdi nel giorno del memorabile successo della Pro alla 21ª giornata (domenica 6 febbraio 1972) al “Robbiano” PRO VERCELLI-VENEZIA 2-1. La “Bianca” quel giorno scese in campo con Branduardi, Olivetti, Benassi, Soldo, Jussich, Dezio, Tonelli, Stara, Bissacco, Maioni, Del Barba. Le reti firmate da: al 20’ pt Dezio (P); al 52’ su rigore Bellinazzi (V), all’ 82’ Tonelli (P), in quello che fu il giorno più sereno della gestione di mister Kurt Hamrin alla guida della Pro, che si era così vendicata del sonoro 4-1 subito dai Leoni al “Penzo” alla 2ª di andata, quando alla guida del team eusebiano vi era ancora Raffaele Cuscela. Manente incontrerà un’altra volta la Pro, in Serie C, alla guida dell’Udinese: PRO VERCELLI-UDINESE 1-2 alla 27ª del 1973-74.

Il centrocampista Giacomo Mari, detto “I” (Vescovato CR, 17 ottobre 1924 – Cremona, 16 ottobre 1991), biscudettato con la Juve nei tornei 1949-50 e 1951-52 e 8 maglie azzurre con la Nazionale Italiana A, se la vide con la Pro Vercelli nei panni di giocatore-allenatore della Cremonese nella Serie C 1960-61. La prima, non se la sarebbe scordata a lungo a causa della batosta inflitta dai Leoni ai grigioverdi il giorno di Natale del 1960, alla 13ª giornata: PRO VERCELLI-CREMONESE 3-0. PRO VERCELLI: Nobili, Vellano, Bosio, Russi, Pirovano, Ciocchetti, Dappiano, Marchioro, Loranzi, Spanio, Bozzetti. All.: Franco Donna. MARCATORI: Marchioro (P) al 15', doppietta di Dappiano (P) al 42' pt e al 63'. Mari rese pan per focaccia al ritorno, alla 30ª giornata, 7 maggio 1961: CREMONESE-PRO VERCELLI 2-0 MARCATORI: Turci (C) al 10', Castoldi (C) al 31'.

Il quarto e ultimo bianconero finalista nel Torneo Internazionale dei Club Campioni del ’51 fu il celeberrimo mediano tuttofare Carlo Parola (Torino, 20 settembre 1921 – Torino, 22 marzo 2000), 334 presenze (e 10 gol) in maglia zebrata, autore della semirovesciata simbolo delle bustine delle figurine Panini, 10 presenze in Azzurro, 2 scudetti e una Coppa Italia con la Juve da giocatore, 3 campionati e 2 Coppa Italia con i bianconeri nelle vesti di allenatore, che portò al successo nei rispettivi campionati anche Anconitana, Prato e Novara. Parola, nel 1963-64 allenò il Chieri, con cui sfidò la Pro Vercelli nel campionato di Serie D/Girone B 1963-64. La prima fu in occasione del recupero della 16ª il 16 gennaio 1964 PRO VERCELLI-CHIERI 0-0. Pro Vercelli: Camposeo, Mischiatti, Michelone, Greppi, Ozzano, Bosetti, Santoro, Ferrari, Bellini, Bottero, Spruzzola. All.: Ottino.
Il ritorno al campo sportivo comunale di corso Bruno Buozzi, 33ª giornata 17 maggio 1964 CHIERI-PRO VERCELLI 2-1 (Stara (P) al 10' pt, Stacchino (C) al 29' pt; Marchetto (C) su rigore al 67').

La prossima puntata sul numero de La Sesia in edicola venerdì 24 febbraio

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