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Emergenza terremoto

Turchia: nell'ospedale da campo sventola la bandiera italiana

Fanno parte del gruppo otto volontari vercellesi

Issata la bandiera italiana dai volontari che operano nell'emergenza Turchia.

Ospedale Turchia

Ha aperto alle 8 del 17 febbraio, con almeno dodici ore di anticipo rispetto al previsto, l’ospedale da campo della Regione Piemonte allestito nell’area di un impianto sportivo vicino all’ospedale di Antiochia (Turchia) distrutto dal terremoto. Nel gruppo sono presenti otto autisti volontari del Coordinamento provinciale di Vercelli della Protezione civile. 

“La popolazione ci ha accolti a braccia aperte - racconta il coordinatore della missione Mario Raviolo - Tutti cercano di darci una mano, si mettono a disposizione e ci forniscono con grande affetto acqua e biscotti. Stiamo operando al massimo delle nostre possibilità in una città completamente distrutta”. L’ospedale da campo è costituito da 14 tende per strutture mediche (una per Triage/accettazione, due Pronto soccorso, un’Unità di terapia intensiva con 4 posti letto, una sterilizzazione e pre-sala operatoria, una sala operatoria, una sala parto naturale/cesareo convertibile in seconda sala operatoria, tre degenze da 20 posti, una sala radiologica/laboratorio analisi, una tenda di isolamento per malati infettivi con due letti, una farmacia/magazzino, un obitorio, una tenda di comando per direzione sanitaria e logistica), oltre a 16 tende per servizi e logistica (otto dormitori, un dormitorio diurno per personale turno notte, una tenda per cucina, due tende per refettorio, una tenda docce, una tenda per lavanderia e due tende relax).

Ospedale Turchia

A queste, si aggiungono 15 tende bagno con cabine singole per personale e degenti, tre generatori elettrici, un impianto elettrico campale dotato di selettività verticale ed orizzontale, trasformatore di isolamento per sala operatoria, UPS per sala operatoria, ICU e laboratorio/radiologia, un impianto idraulico campale composto da serbatoi flessibili, sistema acqua fredda e calda, un sistema di purificazione e potabilizzazione dell'acqua per 3000 l/h, un produttore di ossigeno da 6000 litri/ora, una cucina attrezzata per 100 persone a pasto, approvvigionamento alimentare per 7‐10 giorni e un veicolo trainante dotato di carrello elevatore.

Il team sanitario, coordinato da Mario Raviolo della Maxiemergenza della Regione Piemonte, è composto da 76 persone: sei chirurghi, un medico infettivologo, quattro medici urgentisti, un medico pediatra, cinque medici anestesisti, tre chirurghi ortopedici, due ginecologi, un’ostetrica, un fisioterapista, 31 infermieri (inclusi coordinatori, strumentisti, infermieri sala operatoria), due tecnici di radiologia, due tecnici di laboratorio, un assistente amministrativo, un ingegnere, tre tecnici logisti e 12 tecnici logistici afferenti al Coordinamento regionale del Volontariato di Protezione civile.

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