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Confagricoltura Piemonte

"Le battute a Sanremo sui 'contadini laureati' sgradevoli e fuori luogo"

L'intervento del presidente Enrico Allasia e del direttore Lella Bassignana

Trattore agricoltura

"Fare il contadino non è umiliante, ma fare il contadino con la laurea significa che hanno fallito due volte”.

Enrico Allasia (foto Confagricoltura)

Siamo stupiti che un giovane e laureato utilizzi un termine ormai desueto come “contadino” per definire una professione all’avanguardia e di uno dei settori trainanti l’economia del Paese, che ha lavorato e garantito la sopravvivenza durante il lockdown a tutta la popolazione italiana”. Lo ha detto Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte ai margini delle affermazioni di Angelo Duro, il comico che sul palco dell’Ariston, durante la scorsa serata del Festival di Sanremo 2023, ha cercato di intrattenere il pubblico con alcune considerazioni "fuori dai classici schemi televisivi".

“Si tratta di una comicità sgradevole, fuori luogo e con messaggi fuorvianti lanciati a un pubblico che non conosce la realtà moderna dell’agricoltura basata sull’innovazione, l’interdisciplinarietà e il coinvolgimento sociale” continua Allasia. Dati Istat, dimostrano che in Italia quasi la metà dei giovani agricoltori ha un diploma di scuola media superiore e il 19,4% ha una laurea, non esclusivamente di tipo agrario anzi, sono molti i giovani che apportano in agricoltura competenze di discipline diverse. Quelli che oggi vengono indicati come “contadini” sono imprenditori agricoli in grado di reinventare stili di vita, modi di produrre e scambiare beni, di organizzare servizi e altre attività di cura per persone, comunità e territori, rielaborando elementi della cultura rurale e della tradizione.

“Abbiamo giovani donne e uomini impegnati in prima linea nello sviluppo di un’agricoltura multifunzionale con agriturismi, agriasili, fattorie didattiche e molto altro ancora - sottolinea Lella Bassignana direttore di Confagricoltura Piemonte – la cui ricaduta sull'ambiente e sulla collettività ha notevole valore. L’agricoltore, da semplice produttore di derrate alimentari, è diventato un creatore di servizi e un generatore di valore per il territorio rurale. Non accettiamo in alcun modo pertanto delle morali come quelle andate in onda su un palco di spessore come quello di Sanremo. L’agricoltura 4.0 è la nuova frontiera: l’innovazione ci permette di realizzare percorsi sostenibili con una agricoltura sempre più resiliente che fa del Made in Italy il fiore all’occhiello dell’immagine italiana nel mondo”.

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