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La storia della Pro Vercelli

La storia segreta degli inni della Pro (parte quarta)

Tra palchi dell’Eurovision e lo svelamento di una musica che si credeva antica

Inno Pro Vercelli

Il cd prodotto nel 2012

È la fine degli Anni ’70.

E Mimmo Catricalà, proprio lui, l’attuale eclettico recordman nel powerlifting, ai tempi nelle vesti salde e creative di giovane direttore di Radio City, viene contattato dall’indimenticato ex terzino destro della Pro Vercelli Eraldo Vanoli (21 presenze e un gol nella C 1942-43, già presidente Lega Tumori Vercelli e Veterani Pro Vercelli): “Mimmo, varda che mi a ju ‘stesto uriginal dal vecc inno dla Pro: saria bel feni an disc, cut nu pensi?” (guarda che ho qui il testo originale del vecchio inno della Pro: sarebbe bello farne un disco, cosa ne pensi?”). Il testo in questione è proprio quello del 1911 di Ara-Berra. A Mimmo si accendono non una, ma mille lampadine. È lui stesso a raccontare: “Contattai l’amico Emilio Vercelli (nato nella sua omonima città il 28 gennaio 1932), grande musicista e maestro vercellese, autore di canzoni con I Celti, ci prodigammo per la realizzazione, coinvolgendo una buona parte di cantori del celeberrimo Coro Lirico G. B. Viotti sotto la direzione del Maestro Mario Barasolo (che aveva ereditato la bacchetta da Vittorio Rosetta). Da qui le voci possenti, ieratiche, drammatiche di questo inno che è davvero un capolavoro di recupero ed ispirazione filologica e di arrangiamento contemporaneo, con batteria e trombe. Curiosità: la registrazione avvenne negli studi milanesi di Renato Carosone, in zona Piola, dove ci recammo tutti in pullman. Di quel disco molte copie sono ancora a disposizione da Franco Balocco. L’unica cosa che non ricordo, nonostante le ricerche, è l’autore della copertina del 45 giri”.

Inno Pro Vercelli

Proprio quella col leone verde stilizzato e Piola in rovesciata. Dunque, l’arcano è svelato. Dell’inno del 1911 pervenuto sino ai giorni nostri era rimasta traccia solo del testo e non della musica. Che dunque fu (ri)composta dal maestro Emilio Vercelli a fine Anni ‘70. Il quale, occorre dirlo, ebbe una mano a dir poco illuminata a saper interpretare quasi settant’anni dopo i brividi e le tensioni di un tempo sì glorioso, ma ormai irrimediabilmente lontano. Tanto che al sentir intonare “Del giuoco del calcio noi siam di Vercelli” affiorano i brividi ancora adesso. Il nostro lettore Alberto Giacopello, nella rubrica ‘Lettere al direttore’ de La Sesia, ha spostato ancora più in su l’asticella dei ricordi, raccontando l’emozione di quando riuscì ad ascoltare la musica originale di quell’inno intonato direttamente da un ormai anziano Guido Ara, durante un’intervista realizzata a Roma nel 1973. Chissà se il maestro Vercelli (scomparso a 90 anni pochi mesi fa, a Mortara, il 1° settembre 2022) fosse ugualmente riuscito ad ascoltarle per trarre ispirazione. Negli anni, tra le canzoni dedicate alla Pro Vercelli si ricordano anche “La Vegia Pro” (di Barberis, Leale, Dosio e Libano) cantata da Peppino Bolzoni e Cesare dei Celti, presente nell’Lp realizzato nel 1982 dai Veterani della Pro Vercelli e da Radio City Vercelli “I canson di rion” Phantom Records, e il più recente divertissement dei Sorella Maldestra, su cd prodotto da Paolo Baltaro per Banskville Records nel 2012.

L’ultima scena del nostro terzo ed ultimo capitolo della storia sugli inni della Pro Vercelli si sposta ora per planare sul palco nientemeno che dell'Eurovision Song Contest 2012 (quell’anno ospitata da Baku, capitale dell'Azerbaijan), dove uno dei tre componenti del gruppo rappresentante la Bielorussia, i “Litesound” (già autori dell’inno dello Shakhtar Donetz), è un ventiquattrenne chitarrista e vocalist vercellese di Olcenengo che intona “We are heroes”. Biondo, alto, sorridente, talentuoso, affascinante: il suo nome è Jacopo Massa. Gli altri due artisti sono i fratelli musicisti cofondatori del complesso: Dmitrij e Vladimir Karyakin. Mai nessun cantante pop vercellese era riuscito a salire su un palco così internazionale. E in quel frangente l’importanza non era solo musicale, ma anche sul piano della pace e del dialogo tra culture diverse: bielorussa, russa, ucraina e italiana. Negli stessi giorni dell’Eurovision, la Pro Vercelli tornava a conquistare la Serie B e si accingeva a festeggiare i suoi 120 anni di storia, battendo il Carpi al “Braglia di Modena”. A Jacopo viene in mente di comporre un inno alla sua squadra del cuore. Così, la sera 30 ottobre 2012 alle 20,45 allo stadio “Piola”, prima del fischio d’inizio di Pro Vercelli-Spezia (12ª giornata di Serie B, col presidente della Lega di Serie B Andrea Abodi in tribuna e la sala vip "Marco Opezzo" appena inaugurata) proprio Jacopo Massa presenterà il nuovo inno ufficiale della Pro Vercelli, dal titolo: "120 Anni tra Storia e Leggenda". Ha parole e musica dello stesso Jacopo, l’arrangiamento del musicista vercellese Daniel Fasano e il remix di Jonathan Napolitano (Mavvrick DJ). Massa racconta: “Presentato il progetto alla società, lo accolse subito favorevolmente. Alla base c’era anche l’idea di sfruttare la possibilità di registrare, in presa diretta allo stadio, le voci di tutti i tifosi che gridano ‘FORZA PRO!’, per poi inciderle nella traccia definitiva che risuonerà prima delle partite, contagiando a sua volta il pubblico sugli spalti”. Nel 2012 i 45 non esistono più e il brano sarebbe infatti stato venduto su cd in edizione limitata, oppure su iTunes in download digitale. Ancora oggi, l’inno di Jacopo Massa è quello che ci accoglie, ci saluta e ci fa venire i brividi, ogni volta che entriamo al Piola: “C’era una volta una città/con le maglia bianche in Serie A/… Dai, forza Pro Vercelli/per sempre sarò con te/la squadra e la curva/insieme per vincere…”. Per la cronaca, quel 30 ottobre 2012, vinse la Pro di Camolese per 1-0, con gol partita di Massimiliano Scaglia al ’67.

Jacopo Massa, nel 2023, non suona quasi più. Lavora nel settore del digital marketing health & care e ha recentemente pubblicato un drammatico post in inglese sulla sua pagina Facebook, rivolto ai suoi due amici bielorussi, attualmente detenuti in prigione per aver palesato divergenze sulla guerra in atto in Ucraina, che recita così: “Fratelli, è davvero doloroso augurarvi “buon compleanno” mentre siete in prigione fino a chissà quando... Ovunque voi siate, per favore, non mollate. Un giorno rivedrai la luce e arriverà un nuovo suono. Stiamo tutti pregando per voi”. Proprio da quella terra lontana, così cambiata in dieci anni, Massa porterà a Vercelli la dolcissima Angelika, che sarebbe di lì a poco diventata sua moglie. Ed è proprio con una storia d’amore - la loro, come la nostra per quelle maglie bianche - che abbiamo deciso di chiosare questa lunga carrellata sui mille segreti e retroscena degli inni della Pro Vercelli.

La prossima puntata sul numero de La Sesia in edicola venerdì 20 gennaio

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